Hofmann Barbara

POESIA: Carne

Carne viva
Carne fresca
Carne giovane

Da assaggiare
Da usare
Da godere
Da buttare

Carne giovane
Che diventa
Ossa vecchie

Gettate ai cani
Che divorano – godendo
Senza lasciare nulla
Per sempre | sorgente: https://l.facebook.com/ – 18/12/2017

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Accordino Alessandro

POESIA: 23. Due passi dal dolore

Vorrei soffrire un po’ perché da due anni non soffro più, e credevo che il dolore fosse la cosa peggiore, e non sapevo che l’avrei ricercato così tanto.
Allora torno indietro, corro, non sarà andato così lontano.
Dov’è? Lo cerco, lo imploro di raggiungermi.
Non lo trovo, non c’è.
Qual era la sua voce?
Qual era il suo odore?
Non ricordo più il suo respiro sulla mia pelle, e il suo braccio stretto attorno al collo, ché mi mancava il respiro, che mi faceva urlare, gridare, vivere fino a stare male.
Ma già mi mancava, non era qui, non mi apparteneva.
Il dolore non è il mio forte, mi sfugge, non mi guarda in faccia, ha paura di me.
Ma io mi sono perso, qual è la strada per tornare a casa?
Dove sono? Piango, fingo, corro finché non mi sento morire, ma non basta, non sono a casa, e non vi farò mai ritorno.
Ho scelto di scappare, ho scelto di chiudere gli occhi, ho sbagliato, ma era la cosa più giusta da fare. | sorgente: https://www.google.it/ – 18/12/2017

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Meli Gesualda

POESIA: Inebrianti momenti in questi viaggi interstellari che mi avvolgono in un caldo abbraccio ,nei nostri mille ricordi viventi, vivono dentro i nostri cuori battenti, dentro le nostre ossa , divorando le nostre anime per le quali non conoscono limiti. Viaggiando al di là dei sogni, sopra posti che non andremo mai, sopra l argentea curva dell amore, sento le nostre mani sostenersi tra il movimento, l#039;energia, ritmica, si come fusioni di suoni saffici senza matrice terrena. I tuoi capelli sono nastri che avvolgono tutti i più ammirevoli sentimenti verso te; i tuoi occhi sono torcie illuminanti, mostrandomi ciò che io povera mortale non riuscirei a sostenere, la tua pelle è il mio suolo, il mio terreno per la quale lotterò fino al mio ultimo calice di sangue e nessuna forza gravitazionale sarà in grado di rivoltarsi mia dolce musa interstellare. Il fato ci donerà il privilegio di amarci anche in un#039;altra vita, facendoci rinascere in suoni melodici , danzando invisibilmente sopra un telo stellato e odori psichedelici. Noi saremo li , ti dono me stessa in ogni forza e forma, che ti arrivi il mio bacio umano a te dea immortale. | sorgente: https://www.google.it/ – 18/12/2017

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D’Amico Monica

POESIA: Ali di Cartapesta
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Mi ha casualmente attraversato lo sguardo
delicata farfalla.
Ho teso la mano, ingenuamente
maldestra, per afferrarne i contorni.
L’ho sentita accartocciarsi
nel petto, asciutta e tagliente, mentre
polvere sabbiosa solleticava l#039;incauto
palmo, reo di ambiziose manie.

Ho continuato a camminare giorni vani,
sordi del ritmo distonico che fu
scandito da ali di cartapesta.
Ho cercato di accordarmi a brezze
e sinfonie, assorbendo frequenze
altrui, intrappolate, poi, in disordinate righe
storte. Finalmente liberate solamente liquefatte,
sciupate percorrendo solchi
pallidi e rotondi. Morendo precipitate
su inchiostri tiepidi e tremanti.

Se solo respirando potessi trapiantarmi
in corde tese e tessermi
in soavi soffi d’arte.
Inalerei profondi accordi;
ne intreccerei di nuovi.
Profumerei la vita con decorose onde,
deliziose trame di muse universali.
E invece intreccio i sensi,
perché contengano in un respiro
atomi rubati
a una sublime bellezza. | sorgente: https://l.facebook.com/ – 18/12/2017

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Togni Carmen

POESIA: CANTO ULTIMO PER ADELMO

Il sorriso e l’airone si prendon per l’ali
Sono lassù l’emozioni più belle
Non è uno scherzo…, tu vai…

Il cuore ribelle or tace e riposa
L#039;ora è del silenzio e del pensiero
Della serenità e della pace più bella

C’è, là, un bimbo e il suo nonno
A loro la vita, fiera, s#039;aggrappa
Per salire più in alto nel tempo

Or qui la vita è felice e serena
Sì vede tra i candidi flutti nel cielo
Sente l’amato richiamo del Padre.

15 Dicembre 2017 | sorgente: http://m.facebook.com/ – 18/12/2017

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Melluso Manlio

POESIA:
conosco lo sguardo

per questo lo evito

percepisco l’assenza

per questo non chiedo

avverto la distanza

per questo non cerco

rimane l’idea

feconda

mi affido – 18/12/2017

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Mari Michela

POESIA: Non sai quante volte mi sono stesa su questa coperta.
In orizzontale con lo sguardo
rivolto alla parete bianca.

Non sai quante volte ho scelto di morire per poi scegliere di vivere.

Sono stanca di tutto di tutti.

Sono l’ombra riflessa sulla strada che cammina lungo le strisce della carreggiata. Questo corpo è un involucro che non contiene più nulla. Lo stesso lavoro, le stesse cose, gli stessi abiti, lo stesso locale, il solito vino, la solita gente, tutto e niente. Come sempre.

Il cuore batte ritmo pazzo
lo stomaco vomita fame
mentre ad ogni passo
questi stupidi piedi piantano radici.

Sono sola.

Vorrei sparire
Insoddisfatta e sfatta
Non ho più fame
Non ho più speranze
No ho più sogni
Non ho bisogno di niente
di nessuno

Cosa resta?
Cenere rossa ricordi e parole

Il tuo profumo
I tuoi occhi
Il tuo sorriso
La tua pelle
La tua bocca
La tua mano destra

Cosa resta?
Due corpi attaccati
Denti che mordono carne
Dita che graffiano pelle
Baci
Bocca la tua bocca la tua
Baciami

Cosa resta?

Dove sei?
Perché mi hai abbandonata?
Chi ero prima di incontrarti?
Cosa sono ora senza di te?
Torna
Ti prego torna
Prendimi
Portami via per sempre.
Nascondimi nell#039;angolo più estremo della tua fantasia e prendimi quando vuoi.
Fammi viva con te.

Silenzio

Silenzio

Un lunghissimo silenzio

Sospesa fra ciò che sono e la realtà

Questo cuore fa male
Batte per strada
Batte sempre
Batte sempre più forte
Questo cuore fa male

Verticale di carne rivolta al cielo

Verticale di pelle rivolta alla vita

Verticale d’ossa parallela alla terra

NON VOGLIO MORIRE

Silenzio.

Cosa resta?
Silenzio

SILENZIO! Sotto vuoto
in agrodolce.
Silenzio.

È proprio vero
NATA NELL’ERA SBAGLIATA
un’inguaribile romantica
una Donna molto sola
una “Scarlet Kane”.

Non ho una relazione stabile da più di 2 anni.
Dico che non cerco nessuna storia, in realtà non posso avere quel che voglio e allora, preferisco di gran lunga rimanere sola.
Croste d’amore su queste labbra
insensibili ad ogni sapore
si leccano via con morsi e saliva

si leccano via.

A volte le parole disegnano quel che si pensa.

Immobile una voragine
dentro il petto
sento il cuore lacerarsi
l’aria taglia il sorriso Immobile

Cosa resta?
profumo di rose e legno buca questo involucro.

Cosa resta? | sorgente: http://m.facebook.com – 18/12/2017

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Acquarone Valeria

POESIA: I porti dove sono scesi
I porti dove
sono scesi
sfumano
lontani
nella nebbia
reali ormai
solo nel ricordo

Vergini approdi
verranno
ignari
degli antichi passeggeri

Rotola
tra le onde leggere
l#039;eco antico
di melodiose cantilene
perdute | sorgente: https://l.facebook.com/ – 18/12/2017

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Tomassetti Sophia

POESIA: È l’alba.
Il giorno sorge pieno di gioie e di dolori
Con gran soffrire la piaga si riapre
Cerco di soffocare invano
Guardo le stelle che libere nel cielo brillano
Anch’esse piangono la loro breve esistenza
Ma il loro è incosciente pianto
Non sanno che per me è finita
Esse invece torneranno a brillare tra un giorno, un giorno solo
E tu perché non torni?
Perché il tuo cuore freddo non si apre?
Non ti morde la tua coscienza interiore
Oppure godi, udendo il mio stupido supplicare | sorgente: http://m.facebook.com – 18/12/2017

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Gulfo Anthony

POESIA: Luna storta

Quando l’ombra cala sul mondo esco dal mio rifugio e tutto ciò che desidero non conta più niente.
Perché da solo posso pensare, immaginare e sognare.

Io e la pallida sfera nel cielo possiamo capirci, e a volte parliamo.
Ci guardiamo, io nella mia piccolezza e lei nella sua immensità.
Diventiamo una sola cosa nell’infinità del tempo e l’unico bagliore nell’oscurità dello spazio.

Lei dice di aver visto intere generazioni di uomini nascere e poi scomparire sotto il suo grande occhio: una maledizione a cui non può sottrarsi, ma che non può comprendere perché in fondo è solamente un ammasso di roccia luminosa.

Io dico che l’uomo a sua insaputa a creato l’Anima, i sentimenti e le emozioni: una maledizione a cui non può sottrarsi, ma che può comprendere, secondo alcuni per ragioni divine, secondo altri perché è andato oltre la ragione.

Spesso sembriamo essere comandati dal nostro cuore, ma un organo muscolare in grado di pompare sangue non è poi così diverso da una roccia.

Nonostante tutto ci fissiamo, siamo così diversi, eppure lei è in grado di capirmi più di chiunque altro.

Quando l’ombra si alza per lasciare il posto alla luce torno nel mio rifugio, insieme alla sofferenza e a tutto lo schifo del mondo che mi permette di vedere. | sorgente: http://instagram.com/ – 18/12/2017

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