Paparella Giulia



POESIA: LE COSE CHE NON CI SONO STATE
Mi mancano le cose che non ci sono state.
Nelle attese evaporate,
nelle strade consumate,
nei miei piani stanchi,
nei treni bugiardi,
nei minuti ingombranti di vuoti incombenti.
Nelle attenzioni rubate di quando fatico a vedere.
Nelle ore aspettate e negli abbracci che ci siamo dati, rimasti a metà una volta ripresi.
Dentro gli accordi di una musica noiosa.
Mi mancano le cose che non ci sono state.
Come i particolari.
Quello che fa naufragare.
Mi mancano le cose che non ci sono state.
Come il testo che non ho mai scritto, rimasto in un cassetto di “Mi spiace”.
Come il tempo che non c’è stato, come il fiato che non è mancato.
Il fiato, che non è mancato.
Come le pieghe dei miei occhi, quelle che non conosci, quando ti dico che è tardi
e nemmeno ti affacci a vedere. Quelle, quelle lì.
Le pieghe dei miei occhi, quelle che ho tradito, calpestato.
Come fossero niente e invece erano tutto.
Erano tutto i miei occhi che ti guardavano.
Arrancavano.
Pieni di promesse, mai arrivate.
In attesa costante e tu, distante.
Mi mancano le cose che non ci sono state.
Nei miei pensieri silenti, nei tuoi inevitabili tormenti.
I tuoi chiaro-scuri. Che il buio quando è buio fa paura, se lo vedi e sei da sola.
Niente trucchi per me, grazie.
Sono solo io, la mia faccia che si sveglia, con la voglia pronta,
con il tiro alto e la bocca rossa a ritrovar la spinta.
Non mi voglio ingannare, mi insegue ancora tutta la smania di volerti e odio la vita che pretendo dentro l’amore che non ho.
Non è oggi, non è mai oggi, quel giorno in cui mi lasci stare.
Mi mancano le cose che non ci sono state.
come il tempo che non hai aspettato,
come il fiato che non è mancato.
Il fiato, che non è mai mancato.

| sorgente: https://l.facebook.com/ – 03/01/2018

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