Daneluz Diana



POESIA: Le Vecchie Canottiere

Le “vecchie” canottiere sono mamme. alcune nonne,
alcune no, ma, sempre, grandi donne.
Grandi per la vita che hanno fin qui affrontato,
che riserva a tutte un percorso accidentato.
Per le gioie e i dolori che hanno sopportato,
le sconfitte e le vittorie che hanno inanellato.
La “vecchia” canottiera è spesso sovrappeso,
in perenne dieta il suo fuseaux è teso teso.
Ma tu la riconosci dal sorriso,
dalla voglia di farlo diventare una risata.
Che sia in allenamento od in regata,
è questo che tu vedi sul suo viso.
Le “vecchie” canottiere fanno rete.
Non solo fanno squadra, fanno rete.
Se cadi non affondi che ti prendono,
di fronte al tuo dolore non si arrendono,
tra gare, lazzi e frizzi e incitamenti
volgon di nuovo al bello i sentimenti.
Le “vecchie” canottiere le riconosci dai commenti,
da quello che raccontano del fiume, dei tramonti.
del volo di un airone cinerino,
di questo o quel gabbiano birichino,
delle lanterne magiche di un#039;uscita serale,
delle emozioni di una sfida corale.
Non sono delle “vecchie”, le “vecchie” canottiere.
Solo, da tanto tempo vivono, e da ultimo remano su quel Tevere che sa renderle anche fiere.
E sono qui al 3 Ponti quel collante,
che lega insieme uscite ed altri incontri,
tra viaggi cene ed altri bei momenti.
E l’Amicizia, di vecchia data, o nuova, o ritrovata,
diventa il filo rosso di un pontile,
che da luogo di fatica e di sudore
diventa, perché no, luogo d’Amore.

| sorgente: http://www.poetipoesia.com/concorso-poeti-e-poesia/ – 15/02/2018

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