Martis Cinzia



POESIA: Il mite inferno.
Il mare spumeggiante vendetta,
la nebbia giunge sospetta, il nulla pervade la Madre , è sterile questo mio canto, urlo ma ogni verso è un gelido pianto, mi chino e cado supina, la Terra mi inghiotte e procede,
si nutre dalle mie vene con sangue caldo e pungente,
germogliano ancora i suoi fiori,
colei che dipinge i colori, spennella ancora una volta,
mi desto in un volo d’uccello,
i miei occhi vedono ancora,
il sole mi scalda la vita,
la Primavera ancora è riuscita. | sorgente: http://m.facebook.com/ – 28/03/2018

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