Boi Simone

POESIA:O vento, porti con te
I canti dei disperati,
Anime dissolte
La cui sostanza
È parola
E si annulla
Tra i loro silenzi
E il tuo sospiro eterno
Che ancora trattiene
Speranza e angoscia
Di vite spezzate
Dal tuo avvenire.

Sei di passaggio
Tra blocchi di uomini
Che sordi rincorrono
Melodie illusorie
Che i soldi rapiscono
Le sensazioni vere
E si straziano tra regole
Riflesse tra specchi della storia
Che ordine nel vivere pretende
Che luce artificiale emana
Mentre dietro cela mostri.

Sei di passaggio
Tra cuori solitari
E carezze offri
Ai visi gentili
Che caldi ti accolgono
E caldi accolgono i tuoi messaggi
Non han paura della tua veritÃ
Non han paura del gelo che lasci
Che il gelo è dentro te
Tra i scivoli d#039;aria freschi
Dove giocano le nostre paure
A far l#039;amore con i desideri.

Chi non ti sente vive di fatti
Cause di cose concrete

Chi riesce ad ascoltarti
Vive tra le tue urla
Vive nel mondo
Vive tra i pianti repressi
Gli amori silenti e mai svelati

E i fatti sono un quadro
Di una cornice eterna
Costellata dall#039;assurdo
Moto del gioco dei pensieri
Figli di specchi dell#039;oblio sensato, sporco d#039;umano.
– 18/06/2018

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Romani Monica

POESIA:Avanziamo a fatica
A passo stanco
Ma sempre avanziamo

Senza sapere chi mosse il primo passo
Eternamente nella stessa direzione
Chi esita è perso

Presto dimenticato chi si ferma
Calpestato si dissolve
Assorbito dalla stessa strada

Avanziamo tenendoci la mano
Per molti passi alcuni
Per pochi altri

La fortuna non si sceglie
Si subisce
In questa lunga marcia senza fine

Sempre avanti
Senza coenoscere l#039;arrivo
Sempre avanti
Fino all#039;ultimo. – 18/06/2018

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Colletta Davide

POESIA:IL BAMBINO ALLA STAZIONE

La luce del lampione è lacrimosa e prepotente
Afferra e succhia le anime dei passanti inebriati dall’apparir del vero
In mezzo al sordido buio.
Ciò che non comprende invece
È come quell’ombra incollata a terra
Possa sfiaccolargli affianco
E non reagire ai più infimi segnali.

Io non sembro che un’anacoreta
E fingo di non arridere con benevolenza
Al ragazzino che indica fremente il fondo dei binari.
Ognuno è venuto qui
Portato da una nostalgia, dai falsi idoli di fuga
E sta più volentieri di fronte a mezzo litro di vino
Che all’attendere bruciante di un cammino da cercare.

È impossibile eppure accade
che quelle dita smaniose, quegli occhi veggenti
Vivano unicamente nel mio cuore
Che quella melodia divina metta radici segrete nel mio petto.
Sono immobile e accolgo solamente nello spirito
l’implodere del treno appena giunto,
la scrittura dell’ancestrale e grigio cielo.

Quel bambino felice del rumore appena iniziato sono io
Che cerco sopra le macerie della vita
Il senso sfarfallante di ogni sorriso
– 18/06/2018

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Castiglia Maria Concetta

POESIA:Lei lo vedeva così…

Non appena i suoi occhi si posavano su quel corpo sinuoso dalle bianche carni …
Era la creatura più naturale,brulicante ,orgogliosa, limpida …ma,soprattutto bellissima sulla quale mai le era successo di posare gli occhi.
Lo vedeva come un contadino che corre che corre per una campagna piena di spighe di granopallide e mature…
Egli corre…
Con tutta la forza delle sue gambe,
Con tutta la sua disperazione,e,che,ad un tratto si ferma,
Sotto l#039; ombra di un albero dal quale vengono filtrati i raggi del sole.
Ed ad un tratto ,con la sua mano sinistra,strappa un mazzolino di spighe,e,frantumando le al vento…respira chiudendo gli occhi…
Accennando un sorriso di gioia piena. – 18/06/2018

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Buonfine Helga

POESIA:”Ti amo” soddisfatta ripeto a me stessa, per il suono semplice e puro di queste parole alle quali solo tu hai saputo dare un significato e per la strana consapevolezza che ho provato nel pronunciarle… – 18/06/2018

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Gabriella Guerrisi

POESIA:Capro espiatorio
Quanta amarezza per te uomo non considerato uomo
Quante colpe per il passato che fu e che torna ancora
Quanti errori ancora dobbiamo fare prima ancora di convincerci che non è colpa tua!
Non è colpa tua. É questa la verità!
Non è colpa tua. E non ti persuadere mai!
Non è colpa tua. E non arrenderti mai!
Non arrenderti mai affinché la verità trionfi davanti all#039;artefice del capro espiatorio!
Sei solo un capro espiatorio, non è una colpa essere un ebreo
Non è una colpa avere la pelle di un colore diverso dal bianco
Non esiste la razza ariana
Non esiste l#039;uomo perfetto
Non esiste la superiorità di razza
È l#039;uomo malvagio che si è inventato tutto questo!
Ancora una volta un capro espiatorio!
Io non lo accetto perché sono un uomo pensante!
– 18/06/2018

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Rossi Mariarosaria

POESIA:Quiete notturna,
Strascico
Dell#039; eco
Dei
Passi Veloci
Che
Guidano
Verso
La siepe stepposa
Dove,
La tortora
Riposa,
In attesa
Del
Giorno
Che
Illumina
La via
Del
Ritorno . – 18/06/2018

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Toscano Chiara

POESIA:

Oh, i tuoi occhi e le tue mani..

I suoi polsi e i suoi occhi..Oh!
Entrambi mi avvolgevano
In entrambi sprofondavo
Come nelle acque di un mare
Entro cui tenevo gli occhi aperti.
E mi meravigliavo.
Mi meravigliavo del benessere che ivi sorbivo,
Dalla pace che mi trasmettevano
Della ricettività che mi scatenavano.
Momenti in cui era come stare con me stessa
e ritrovarmi,
Raggiungere l#039;estasi,
La pace e la gioia profonda dei sensi,
La riconciliazione con il mondo.

Un ululato straziante
Di dolore e di piacere
Che incalza il via vai frenetico
Di due amanti che si fissano
Con occhi di fuoco
Lungo un corridoio scivoloso e viscido
Dove ormai non v#039;è più attrito.
Un ululato altalenante
Dai toni ora bassi ora alti;
Un gridolino acuto, lieve, breve
Sussurrato languidamente
e dolcemente;
Poi un urlo grave e sonoro,
Gli occhi serrati
Le fauci spalancate in un suono
infernale e paradisiaco;
Fuori dal tempo, fuori da ogni logica, fuori da ogni orgoglio;
Il godimento del TUTTO
nell#039;annullamento dello spazio-tempo.
Il BENE supremo
In momenti fuggevoli, brevissimi e intensi.
Un gemito. Il Buio. Il rosso, il nero. – 18/06/2018

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Delbono Giliola

POESIA:La felicitÃ
Ho toccato il cielo con un dito, ma non pensavo che chi mi sorreggeva mi avrebbe strappato con tutta la bramosia di cui era capace. Non per farmi scendere su un prato fiorito ,ma per sbattermi su una terra dura e fredda.
Mi ha tenuta schiacciata sull#039;arido suolo fin quando gli è piaciuto ,quando è finito il divertimento se ne è andato dimenticandosi di me.
Anch#039;io avevo dimenticato come si fa a reggersi da sola ,non ne ero più capace ed ho continuato a strisciare.
Ora ho trovato la posizione retta ma a volte mi sento sciogliere e mi trasformo in una pozzanghera.
Cerco un raggio di sole che mi scaldi e mi aiuti a salire verso quel cielo che mi è costato tanto.
Adesso mi basta vederlo da lontano, avrei paura di toccarlo di nuovo. – 18/06/2018

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