Intini Sara

POESIA:SOL INVICTUS
Profumo verde di foglie fresche
Dei fanciulli rimbalzano
le morbide membra
Scuote il vento la peluria
dei loro volti piccini
come pesche
dall’ostro smosse
Turgide labbra
sporche d’albicocca
solfeggiano un inno pagano
Mi(o) re sol

– 22/05/2018

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Cancelliere Marta

POESIA:Solitudine

Mare spento
dentro i suoi occhi,
luce scura
nell’anima debole,
lenta la sera
giunge al suo termine.
Milioni di stelle
nel suo soffitto,
come sogni infranti
si spengono d’un tratto.
Musica lieve
accompagna il tragitto,
sola nella stanza
lei spera e si alza. – 22/05/2018

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Fariello Pasqualina

POESIA:Beata primavera
Beata primavera:
aria limpida,
I fior stan per sbocciare,
il prato si vede rifiorir!
Beata primavera:
s’ode il silenzio dell’antica quercia;
il dolce cantar
degli uccellini!
Beata primavera:
dolce rosa cresce ove
c’è silenzio e quiete!
Beata primavera:
rinverdisce intorno
tutto or ora,
a ogni suonar dell’orologio
cambia qualcosa:
fioriscono le candide margherite,
i bei vermigli fior,
il sol m’illumina anima e cor!
Beata la mia primavera! – 22/05/2018

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Giostra Giovanni

POESIA:Scadranno
le scaramucce di confine,
i giochi appesi
a chitarre scordate,
le assurde
protrusioni
dell’anima accolta,
il verdeblu del mare,
le ore inesorabili,
le sere che

impenetrabili

squarciano. – 22/05/2018

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Farag Layla

POESIA:Suspense

Temi il tempo
niente può arrestarlo
indolente con noi,
uomini erranti,
esso non ha freni.

Rammenti il fiore degli anni?
Ove stimavi infinite possibilit
Ove rinviavi all’indomani
carezze e sogni,
Ove tu eri ipovedente alla pendola

Adesso tu
odi il mutamento interiore
il rumore delle campane
ti rende più longevo
le lancette sono lame
che mirano dritte
alla tua anima immortale
finché spoglia indugia.
– 22/05/2018

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Costanzo Carminantonio

POESIA:UNO E SEI
Il sedici ritorna
in ogni mese
per ora
per ore
in ogni istante.
Nel sedici ritorni
in quei giorni decisi
dove mi scrivo e ti ricordo.
Rimbomba da lontano un suo volere :
Si, mi dice!
Attento e quasi maniacale
riprendo le parole.
Non è solo carne quello che sento.
Non è solo sesso quello che dici.
Ma se dici : “PASSIONE?”
…e allora che traccio il destino.
Confondo le stelle nei giorni coi mesi.
In ogni passione ci metto
la voglia dei suoi sensi
in ogni senso si infila
il ricordo del suo mare.
Dicesi , a questo punto
AMORE! – 22/05/2018

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Viecelli Martina Andrea

POESIA:Rito di passaggio

Ho provato a scandire le et
nelle pieghe delle mani di mio nonno scultore
nei mezzi busti tronchi
contare i cerchi concentrici
per rinvenire l’antichità delle loro radici
quando si forma un cerchio se ne chiude un altro
rito di passaggio mi chiedo
Emilio è sbarcato con le pecore
dalla Sardegna alla Toscana
cos’è un rito di passaggio
la terra che sta lì, dice, senza significato
gli animali escono dal recinto
i cani sciolti per la guardia
la terra che si dona
senza un Cristo da ringraziare

Che cos’è un rito di passaggio
il tempo sospeso
di quando in autostrada percorro gallerie
buie di luce laiche aclimatiche
abbandonare le case
senz’altra direzione che proseguire

Che cos’è un rito di passaggio
ora che ho mancato di uccidere mio padre
e mi viene chiesto di persistere
mi accodo in processione
metto il cappuccio
nascondo l’imbarazzo di una circoncisione mentale

Che cos’è un rito di passaggio
aver avuto un incidente mortale
ed essere sopravvissuti perché
l’impatto ha distrutto la morale

Che cos’è un rito di passaggio
saltare falò di pensieri ustionanti
sentire l’abrasione per non rinunciare al proprio nome
slancio soggettivo perché collettivo
politico perché apolitico
sociale perchè asociale
il salto mediale dell#039;idiosincrasia
come tentativo per sfondare il linguaggio
con l’aderenza del proprio corpo al reale
strapparsi per moltiplicarsi
sentire l#039;angoscia svagare l’ego
rimpicciolirsi
disfarsi
farsì che ricapiti

Che cos’è un rito di passaggio
venir meno come una coscienza animale
essere il volo in caduta
compiere l’atto magico di essere un pericoloso capolavoro
androgino e solo nella sua completezza sessuale
condensa di sequenze temporali
come un tempo onirico
sempre passato
necessariamente presente
futuro perché assente

Che cos’è un rito di passaggio
nel mio tempo è il tempo del tatuaggio inflazionato
dell#039;emotività nei cambiamenti di stato
del #no filter a statuto oggettivo che ciò vedo non è falsificato
c#039;è più cocaina nel Tevere che zucchero nelle vostre case
fiumi che sfondano gli argini il Seveso paralizza Milano
non ci avete dato regole
per controllarci meglio
nell#039;ambiguità di questo doppio senso
inventiamo spie per esprimerci meglio
spiati sui social creare per rapire spiragli di senso
corsari come gli scritti di Pasolini
nel mio tempo è il tempo del padre mancato
da bambina per saperti a casa
scendevo le scale
l’odore del caffè
il tuo commiato
quella rischiosa malinconia di vivere
mentre leggevi libri fantasy
presi in prestito alla biblioteca comunale
mi sedevo tra le tue gambe
ogni anno ti crescevo sotto gli occhi
nel nostro appuntamento estivo

Che cos’è un rito di passaggio
la costanza sacra di queste montagne
che non sanno staccarsi da terra
e non annoiarsene
il segreto verticale dei cipressi
il dente d’oro dei poeti
dicevi. – 22/05/2018

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FILITTO ERNESTO

POESIA:”Oltre l’anima ritrovata”

Ti cercherò
con la forza del vento
quando soffia la sabbia
sui castelli di pioggia
sopra la scritta a riva
dove un’onda funesta
riflette ricurva
tra gli spazi e i rumori
di una conchiglia vicino all’altra
e
con il ghiaccio sul tempo
quando è tempesta al tramonto
sulle vie dell’esca
sul riflesso di stella
dove la rugiada d’alba
diventa gelida
con l’avvento in solstizio
della stagione fredda
e
con il risveglio in tepore
quando scioglie la neve
sulle ombre di dune
sui sentieri di strade
dove la luce del cielo
orizzonta il sereno
tra il giorno e la notte
dei miei occhi verso l’immenso
e
con il sole più tropicale
quando sprigiona l’odore
sugli scogli con roccia di sale
sulla barca pronta a naufragare
dove la meta ambita
dirime il confine
tra tormento e infinito
dell’anima “oltre” ritrovata.

…ernesto filitto.

– 22/05/2018

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DE VIVO MARIANGELA

POESIA:SENZA LACRIME

Nuvole di polvere
hanno avvolto i miei eroi.
Con la mano sul petto
avevano sussurrato la PACE.
Col terrore nelle vene
è rituonata la GUERRA…
….crudele e spietata.
Brucia il fuoco nei loro occhi,
si bagna di sangue la loro vita…
…per poi chiudere gli occhi all’ombra del TRICOLORE.
Non c’è più tempo per far battere i loro cuori.
Non c’è più spazio tra la vita e la morte.
I miei eroi….
…sono morti
….senza lacrime!

12 Novembre 2003 – 22/05/2018

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Ceriello Giovanni

POESIA:C’è ancora
l’isola felice,
rifugio per rifocillarsi,
giaciglio per addormentarsi?

Naufrago, attendo
le sponde di scorgere.
Con nulla all’orizzonte,
telemaico, scruto i flutti
privi della paterna nave.

Bussola e astrolabio,
indecifrabili mezzi,
cadono in frantumi.

Ascolto le parole del saggio
indicantemi la via.

Inconoscibili.

Come lo stolto fisso il dito,
sparendo tra i flutti del pensoso mare.

– 22/05/2018

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