Cinzia Coata

POESIA: I pezzi di un cuore a brandelli rotolano su una strada in discesa, mentre tu, in cima, ti soffermi a guardare la storia di una vita, che non sembra nemmeno appartenerti, sbiadita, al centro di un film muto, in bianco e nero, dove tu sei quella sfumatura che sgrana l’immagine e appanna i vetri del sentimentalismo che potresti provare, per soccorrere ogni fermo-immagine, per guardarti vivere dall’altra parte del muro che hai costruito, per lasciar fuori ogni speranza, prima di entrare ad appassire.
E i pezzi di un cuore a brandelli rotolano su una strada in discesa, mentre ti lasci andare, perché hai avuto il coraggio di lasciare andare la storia di una vita che non sembrava appartenerti più, sbiadita, come sbiadite sono quelle nuvole di inchiostro sopra la tua testa, il fumo che esce dalla tua bocca, le dita disegnano una sfumatura sui vetri di quel sentimentalismo che hai già provato, per soccorrere ogni fermo-immagine, ma tu hai bisogno di vivere, guardarti vivere dall’altra parte del muro che hai costruito, oramai, è una crudeltà.
Le dita disegnano nuvole di inchiostro sopra la tua testa e il fumo che esce dalla tua bocca si mescola all’aria insipida che puoi abbandonare, devi solo essere più sprovveduta, più sprovveduta del rancore che ti porti dietro, per inventare quello che gli altri non hanno nemmeno il coraggio di toccare, per paura di cambiare, per paura di essere se stessi, in un mondo di pupazzi senza più pelle, in cui il ricordo di ogni fermo-immagine vale più di ogni tentativo di salvezza, per liberarsi dei pezzi di quel cuore a brandelli, che oramai non ti servono più a niente.

#lopsicodrammadellessere – 18/01/2017

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Trinca Barbara

POESIA: Il tempo
Signore severo ci ha resi schiavi servili obbligandoci a correre assieme a lui,lasciandoci l illusione di esserne padroni.Finquando ti accorgi che solo lui decide se andar piano i primi anni della vita,per poi accelerare pian piano.Non lasciandoci a volte modo di raggiungerlo.Tu che leggi inizia a domarlo,così riuscirono tutti assieme a rubargli un po’ di libertà – 18/01/2017

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Chiara Civenti

POESIA: Pioggia
Gocce di Nifee
Insinuano
Cerchi concentrici
Tonalità armoniche
Fluttuanti tempere.

Pelago
Il tuo corpo
Trasforma
Geometrie liquide
Inondazioni ritmiche
Cromatici fluidi.

Anfibia sorgente
Fonte alchemica
Acqua.

Occhi come fauci
Assaporano lacrime.
– 17/01/2017

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Artemisio Desiderio

POESIA: Vorrei sfogliare le tua labbra, perché sono costrette a toccarsi e a chiudersi inevitabilmente.
Vorrei sfogliare le tue labbra, per strapparti un sorriso, ma non uno qualunque uno di quelli veri, magari anche con le lacrime.
Vorrei sfogliare le tue labbra, per poi richiuderle quel tanto che basta e ammirarle come la più incantevole opera d’arte del Louvre.
Vorrei sfogliare le tue labbra, per sentirne il sapore fino a perdere i sensi.
Vorrei sfogliare le tue labbra, salire su, seguirne gli angoli, anche le linee più piccole che partono dal viso,per poi scendere ed arrivare fino alle tue gote, magari anche rosse e ancorarmi lì,
dove si ancorerebbe il mondo intero. (Titolo, Vorrei sfogliare le tue labbra.) – 17/01/2017

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Desiree Ruggiero

POESIA: Mondi esiliati, menti espandenti quanto Universi. Moti fecondi, fiati dispersi secondo le regole di Capi giocondi. L’Universo

come quella veemenza ti fu imposta con tanta gentilezza, con la migliore delle premure, con l’amore soffice. come le mani armate caddero al sorgere della luna, mani che fecero alzare solo proiettili alla nascita del sole.. e dritti all’universo del cuore. La Rassegnazione

Accordo di membra e acqua, vertigine dei nostri umori. Valori ridotti nuotano in flussi iniqui prima, in atroci candori poi. La Rievocazione

Ciottoli di Vita sopra lingue salmastre, alla ricerca di luminescenti speranze, dipinti di aria su lastre, torpori sapienti di un eremita. La Curiosità

Coriandoli di Tormento sotto le Catene di sovrumana Passione / L’uno sfiora il dissoluto leggero, l’altra è padrona del Sacro cemento. L’Ambizione
– 17/01/2017

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giovanni conelli

POESIA: Sospiri su sospiri,
Pensieri gravidi di te.
Rinchiudiamo in fondo al mare
Per vivere.
Parole su parole,
Rimbalzano dentro ai miei occhi.
Regaliamoci le perle del male
Per sopravvivere.

Deserti di pensieri in fiamme
Ci avvelenano.
Io resto immobile qui,
Mi muovo immobile.
Deserti di pensieri in fiamme
Ci divorano.
Io resto immobile, qui,
Mi muovo immobile.

Difficili da amare
le pallottole dentro di sé.
Respirare a cuore nudo per vivere.
Chiudiamo bene gli occhi
Per sognare ancora di più,
Stringiamo i denti,
L’estate è alle porte. – 17/01/2017

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FRANCO CARBONE

POESIA: UN BUON AFFARE. ORA NON C’E’ PIU’ NESSUNO ANCHE TONY SE NE E’ ANDATO/QUASI TRASCINATO DAL LUGUBRE MISTERO/E PASSATO UN ANNO, L ULTIMA PIETRA SI E’ SGRETOLATA,I FUOCHI NON HANNO PIU’ PASSIONI/LE VIE NON HANNO PIU’ CASE/LE CASE NON HANNO PIU’ CITTA’,LE CITTA’ NON HANNO PIIU’ TERRA/LA TERRA NON HA PIU’ CIELO. LO SPAZIO E’ MUTO/L’ARIA E’ SORDA AI MIEI RICHIAMI.NON STO SOGNANDO. IO IMPUTRIDISCO. GIORNO DOPO GIORNO NIENTE ARRESTA QUESTO PROCESSO DELETERIO/MA VEDO MORIRE,VEDO DISTRUZIONE,VEDO LENTO PASSAGGIO DI CIVILTA’ EVOLVERSII,FARSI PRIMA PULVISCOLO E POI ARIA AGGIUNTA AD ARIA.SUPINO ME NE STO'(FORZATAMENTE) INERTE CON VISO STUPEFATTO.QUI NELL’ADE(VOI NON SAPETE)VENDONO LA VITA A PREZZI IRRISORI,FECI BUON ACQUISTO PERCHE’ HO BUONA MEMORIA PER IL TEMPO CHE FU’/ TANTA E TANTA MORTE FA’ IO DEFUNSI,A ESSER PIGNOLO NON MI ACCORSI E FU TROPPO TARDI.MA NON MI LAMENTO SICURO CHE CONCLUSI UN BUO AFFARE. – 17/01/2017

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Marta Checchetti

POESIA: L’Italia, il mondo, l’era dei viaggiatori.
L’Italia è stata casa mia,
per molto tempo,
finora.
Sarai sempre bella ed
avrai sempre qualcosa
che solo tu,
porterai con te,
in me.
Quindi scusami,
se me ne vado e vedo altro,
se le case degli altri saranno mie dimore
se mi accoglieranno,
se m’innamorerò d’altro,
se mi si apriranno strade nuove,
che mi condurranno altrove,
se mi sentirò a casa altrove,
se ci saranno nuove case
con sentimenti propri.
E mi ricorderò di te comunque,
forse non del tutto,
forse più di tutto,
quando insegnerò di te ad altri,
quando parlerò di te agli altri,
ad altri che non sapranno mai davvero come sei,
se non sarai stata con loro e
non ti avranno avuta con sé.
Ricorderò che esiste una te che
avrà sempre qualcosa,
malgrado le cose che non hai.
Smetterai di essere casa mia,
anche se sarai
una casa diversa dalle altre,
forse come tutte,
O forse come nessuna,
Scusami se ti dico,
che non devo chiedere scusa
per tutto questo.
Forse dovresti chiedere scusa tu.
Ma di cosa dovresti scusarti,
se ti abbiamo ridotto noi così?
Io non sono fatta per restare.
E va bene così.
Grazie comunque,
in molti modi,
ma io mi sento cittadina dello spostamento,
delle strade che conducono sempre
da qualche parte ed
ad ancora altrove,
mi riconosco nei viaggiatori
che sento vicini
e cittadini
di un mondo
come il mio.
– 17/01/2017

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Lorenzo Ionta

POESIA: Au Revoir

Il silente fragore
del saluto
veste volti di sorrisi
dapprima intimoriti
dall’insolenza del
tempo ferente.
Fioco barlume
di serenità dona
agli sguardi di chi,
per sentenza
da natura dettata,
accalla malinconico
le palpebre
rivolgendole sul nero sentiero.
L’attimo del gesto
semina, raccoglie
e spiccio fugge.
Annega nell’inesorabile tuffo
dei granelli che
le ampolle scambiano.
– 17/01/2017

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