Valentina La Rocca

POESIA: (In)certezze.

Saper disinnescare, questo è il segreto.

Saper lasciare andare quando è il momento.

Faccio parte di quel gruppo di persone che mette paletti e poi li aggira, che chiude rapporti e guarda sempre indietro.

Forse è ora di imparare a guardare avanti, a camminare davvero, e non restare fermi a domandarsi come sarebbe stato se.

O forse no.

Non è male circondarsi di “se” e “paletti”, ma ad un certo punto bisogna crescere.

O forse no.

Iniziare a bastarsi.

Bastarsi da soli.

Bastarsi davvero.

Ecco.

Quello è il primo passo verso la felicità.

L’armonia.

Il comprendersi, il capirsi, anche quando è notte fuori.

Anche quando è notte dentro.

Anzi, specialmente quando il buio ce l’hai dentro.

Quando è tutto un temporale, amarsi lo stesso.

Amarsi di più.

Ce ne sono infiniti altri di passi, è vero.

Ma quando inizi a camminare da solo hai comunque un po’ vinto.

Nonostante tutto quello che hai perso prima.

Così, solo così, puoi ricominciare ad amare.

Te stesso e gli altri. – 16/01/2017

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Donatella Bassani

POESIA: Scartavetrare parole, immagini, poesie e fatti non compiuti, Scartavetrare ostacoli inesistenti e tutte le paure e lacrime che ci hai riversato.
Ripulire i Fondali che hai all’interno del tuo Io imperfetto ed Emancipare quelle Zone D’ombra dove fumose e trasparenti, sono le pareti del giudizio.
Lavare accuratamente. Lucidare e Strofinare ancora Ogni lato più nascosto ferito.
Dipingere a Nuovo per far Risplendere dei Sorrisi aperti che l’anima aveva smarrito lungo le vie.
Stendere alla luce del sole, e se non basta anche alla luna intensa in una notte d’inverno quasi come questa, dove il buio e il suo Celibe Silenzio finalmente, quasi ti sono, divenuti, amici.
Riprendere e Rimettere a posto ogni singolo solitario Pezzo, che avevi nascosto persino lontano da te.
Infine, non dimenticarti, di mettere dentro ogni più piccolo frammento di Sentimento e Cristallo, caduto dai tuoi occhi.
E solo in questo modo, potrai dire….
“Ho fatto, il Lavoro*, più bello, della
MIA VITA”

Donatella Bassani – 16/01/2017

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Giovanni D’Elia

POESIA: Madre

Madre, tu che sin da imberbe,
ignaro del mondo, di fedi, amori,
passioni ed idee
devota m’insegnasti a credere
in quel dio che tutto può e tutto vede,
solo per chi di fede si nutre,
appresi, dai tuoi gesti amorevoli,
certo, a credere, ma di dubbi
nutrirmi, ad adorare l’idea,
priva di sontuose vesti
e incensi profumati
racchiusi nella bianca pietra
vestita d’altari
ed effigia di santi.
Tu che mi ragguardasti
dal venerare
guance rosse e gonfie
di vino e regalìe
di talari adornati;
ora che, adulto mi vedo,
comprendo i dettami di chi,
pur digiuna di studi,
e filosofie,
vanno a scandagliare gli archetipi umani
alla ricerca di una spiritualitÃ
che oltrepassa i miti e il verbo,
i riti e i vangeli.
Uno spirito ch’io,
nella mia ricerca costante
di sintesi e chiarezza,
l’appello morale. – 16/01/2017

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Nadia Lisanti

POESIA: Dietro angoli di Paradiso
nascondiamo inermi
le bellezze dell’Inferno.

In mezzo a tutti i Purgatori
agitiamo le acque della vita.

Donne senza barriere,
oltre ogni limite concepito,
siamo abissi della Madre Terra.

Ci colsero atmosfere in cima a deserti
che ancora cercano l’autentica via.
Mai si placò funesto il dì trascritto
in altre mani, mai si celò perché scoperto.

E quando nuovi giorni si risvegliano,
come notti appagate,
diamo ancora il nostro giro di Sol.

È grembo umano il nostro eterno,
senza altari, eppure vergini,
ci consegniamo all’Universo:
e senza pretendere una vocale
per la sommità del sacro,
invero attese,
siamo l’Utero di un Dio.

© Nadia Lisanti – 16/01/2017

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Venturini Caterina

POESIA:
TERRA MADRE
Calabria
terra aspra e dura
come aspro e duro
è il cuore della tua gente
un cuore umile e generoso
un cuore d’oro e d’argento
che porta tanto dolore dentro.
E’ il dolore sempre presente
di chi schiacciato e oppresso
è da un’infame potere.
Risorgi adesso più forte
Terra generosa e buona
onesta Madre mia!
Risorgi per sempre
nel cuore della tua
gente!
– 16/01/2017

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Ivan Martinelli

POESIA: Gocce di rugiada

Gocce di rugiada
In un fiore
In un mattino illuminato dal sole
Guardarle ed emozionarsi
Come gli occhi stupiti di un bambino
Come lacrime per un am – 16/01/2017

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cristiano masiero

POESIA: DEA
Che son tutte l’opre terrene
se di possederne non si ha grazia?
Tu sola, Pecunia,
d’ effimera gioa,
riempi l’uomo
e di tristezze
e dei rancori
il dimenticar fai dolce.
Oh vita nostra
alle umili genti,
credere vuoi far
che di natur divina
ciascun, in materia propria,
sia fatto.
Ma cruda veritÃ
voglio lor porgere a l’occhi.
Sol per soffrir,
qui, siam giunti.
Così a me domando
quale sia il profondo senso.
In te trovo,
fautrice di speme,
compagna di grandi imprese.
Ai tuoi protetti
tutto è concesso.
Lussuria, invidia, vendetta,
di qual peccato lor complice non ti fai?
Per quale a lor perdono non è dato?
Se tra fiamme d’inferno,
sta scritto, debba bruciare,
nel tuo letto voglio spirare.
In mia oscura vita,
che di virtù non sa che farsi,
mai piu d’amor, miseria e fame
voglio penare.
Or d’acchito,
In mio riflesso,
sol nullezza so vedere,
Ma non temo,
Non dispero.
Un dì, pur venturo,
sarai mia compagna.
Allor di vanitÃ
coprirò il mio corpo,
Scorderò l’alma,
godrò di superbia,
di vizi,
di donne, di ozi,
finchè del mio esser
sol rimarrÃ
che una fredda salma. – 16/01/2017

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Eliana Cocca

POESIA: La parte mancante

Credevo di doverti ritrovare
e ti ho cercato dappertutto
raccogliendo i semi della fiducia
nella terra rimasta arida
dopo l’ultima tempesta.
Ho provato a immaginarti
dietro il portone di casa mia
in agguato come un esercito
ma disarmato e fragile.
E ti ho visto riconoscermi dentro gli occhi stanchi
nelle notti di paura
ti ho visto scavare le ore per cercare i miei sorrisi
e farne un prodigioso inizio.
Ho sempre saputo dove abitavi…
agli incroci delle mie solitudini,
in alto con un braccio fuori dalla finestra
ad indicarmi la strada,
e poi giù con i piedi già frettolosi sui gradini
per percorrerla con me.

Credevo di doverti ritrovare,
invece sei sempre stato qui,
tra le parole, i sogni
e il limite
di quel che posso contenere.
Dentro al vaso di quest’anima
nuoti dentro ai miei difetti
e non anneghi mai,

dentro lo spazio effimero
di quel che penso di me
hai costruito la certezza
di ritrovarmi altrove:
nei tuoi capelli neri
e in quel tuo cuore vivo
posso sentire l’eco
di ogni mio passo.
– 16/01/2017

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