POESIA: DAL VESPERO AL MATTINO
Del vibrar del cuore, non d’altro v’é bisogno.
Ch’esso sia di gaudio o di tempesta,
ma che sia capace di sfumare
e andare oltre quei confini,
per il carezzar dell’anima,
per tornar bambini.
Come il più efferato dei moti della terra;
turbini di un animo, che perenne erra.
Dal vespero al mattino,
come incandescente un vento,
ineffabile l’anelito, di dar voce anche al silenzio.
E cos’è dunque un poeta,
e cosa la poesia,
se non un’anima incompresa, di pensier gremita,
che mescola emozioni fra chiaroscuri della vita ?
– 10/01/2017
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