Michele Ferrari

POESIA: Gli anni sono il mare mutevole, increspature di lancette impercettibili del tempo inesorabile. Il mio viso coriaceo rivolto al largo, le mie mani chiuse a pugno…sale negli occhi, onde e gabbiani. Senza il mare solo deserto resta. – 27/01/2017

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umberto bononi

POESIA: Ecco fatto
tutti insieme,nel dolore
forte di quella forza che ognun di noi forse
NO, no e’ vero racconto solo bugie
siamo eletti, ma vogliam essere corretti
soffriamo e non capiamo
risultato di un istruzione perduta
di una lingua inquinata,
ma tosta e sincera
perche’ un poeta deve essere poi cosi’
diverso dalla realta’?
se non ha parole semplici e profonde passioni.
io sono qui,
aspetto quel giorno dove saro’
finalmente libero.
sperando di non aspettar
la donna con la roncola
Umbeblu. – 27/01/2017

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Elda Maria Garatti

POESIA: Ricetta per crescere. Un po’di serenità,felicità quanto basta,tanto equilibrio…sono dentro e fuori di me.la paura che sento oggi.e che sentirò domani,nasce da ieri. Il tempo è sempre, ma oggi non è in festa. Provo il coraggio di vivere quando entro in me ,poi guardo fuori e vedo gli altri. Dicono ,parlano,chiedono,perdonano,ci sono. E anch’io sono con loro . Essere in pace è stare insieme anche se non è sempre festa . – 27/01/2017

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Andrea Valpreda

POESIA:

Titolo : RN89

Dopo la quotidiana vendetta del sole sfogò la sua rabbia su ogni paracarro .
Vi era luna, ma non per lui .
Sfinì le sue membra per fare ancora un passo , fuse il suo corpo alla terra .
Pianse, gridò ,soffrì,
giurò alle selci che mai più avrebbe mosso la sua ombra .
Pensò , sputò a terra perché non v’era fuoco , quel luogo era un po’ casa ma non del tutto , altrimenti perché , fino a quel momento ?
Riprese la sua strada ma prima sporcò un sasso con la sua anima . – 27/01/2017

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Giulio Araldi

POESIA: ‘UNA FINESTRA’
Una finestra,
si è aperta,
questa sera,
mi sono affacciato,
Ho guardato,
dal nulla,
si è presentata,
nel mio cuore
si è formata…..
Aquanti quesiti,
mi sono soffermato…
Uno squarcio
che non c’era,
non mi pareva vero,
ero spaventato,
ed ho spiato.
Una finestra enorme,
mi invogliava
ad un non ritorno.
Una finestra aperta,
come una breccia,
nel mio cuore
Una freccia….
Una finestra lungimirante,
Una ferita sanguinante,
un amore importante.
Una finestra,
Uno spiraglio,
per guardare l’estensione,
ma soprattutto,
fare luce,
nel buio
del mio cuore…
Giulio Araldi. – 27/01/2017

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Domenico Falino

POESIA: Stare credendo
di poter pensare
di fare
e non agire
rispondendo a radicali liberi
impulsi sottesi e mai resi
bisogni di contatti
di parole e sguardi
comunità di affetti
intima
serena
quieta e tempestosa
quotidiana
abbastanza superficiale
mai banale
credere infine trovare
quel contatto legittimo
sacro desiderio alla base
di amare riamato e donare. – 27/01/2017

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Antonio Pellegrino

POESIA: CREDEVO CHE CI FOSSE

Credevo che ci fosse un mondo intorno a me,
credevo che ci fossero le stelle nel firmamento,
il sole a dar calore e la luna a illuminar le ombre,
le albe ad aprire il giorno e i tramonti a preparar la notte,
i mari ondosi, i laghi placidi e i fiumi impetuosi,
credevo che ci fossero floride valli e pianure,
colline verdeggianti e montagne innevate,
credevo che ci fossero prati punteggiati di papaveri,
savane assolate, deserti solitari, giungle intricate,
credevo che ci fossero muse e ninfe danzanti.

Credevo…, credevo che ci fossero…,
credevo che ci fosse tutto questo:

Credevo che il mondo fosse una tavolozza dai mille colori,
credevo che il cielo fosse un’astronave verso l’eternità,
credevo che l’arcobaleno fosse il faro delle speranze,
credevo nelle stelle comete, sibilanti viaggiatrici dell’universo,
credevo nei voli alati, trampolini dei sogni più alti,
credevo nella Befana sovrana di camini affumicati,
credevo in Babbo Natale e nel suo calesse volante.

Credevo che tutto questo credere potesse essere tutto il credibile,
ma, intorno a me, ora, vedo solo il mondo dei SI e dei NO:

Un mondo ossessivo,
un mondo lacerato e diviso,
un mondo ferito e smarrito,
un mondo che usa le “urne” come kalashnikov
un mondo che ingoia gommoni tra gli abissi,
un mondo che inalbera muri,
un mondo del prima io e poi tu,
un mondo incolore,
un mondo dalle parole sventrate,
private del loro cuore incompreso,
parole lacrimanti sogni perduti,
un mare limaccioso,
un cielo ingrigito,
fiumi in rivolta,
boschi squarciati dalle fiamme,
montagne frananti,
la Terra, traballante nemica dell’uomo, in subbuglio.
E, poi, per non morire, cambio prospettiva,
volgo lo sguardo verso me e mi vedo:
Mi vedo, assorto, nella bottega del mio cuore,
mi vedo trasparente,
mi vedo smaterializzato di me stesso,
mi vedo, finalmente, fabbro della mia vita,
mi vedo nel sito della mia anima,
mi vedo come mia unica realtà possibile
al cospetto della realtà virtuale che, oltre di me,
gioca a nascondino con se stessa,
mimetizzata in mille anonimi volti.
E, poi, mi dico:
«Non temere, se qualcosa del mondo di fuori ti delude,
nulla ti manca se possiedi te stesso».
– 27/01/2017

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antonio imparato

POESIA: crepa tra il sorriso scorgo luce di occhi
intrisi di pavido cristallo che trema
senza gravità che sferza pigmenti di brace

stellare.
ammutolisce l universo dentro la risacca del mio cuore
nero
chiodi
inchiodato.
– 27/01/2017

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Giulia Parachini

POESIA: UNA GABBIA
Una gabbia è l’anima
Quando chiude dentro di sé
A doppia mandata
I sentimenti
quei sentimenti non detti
soffocati
che aspettano di essere liberati
Come una farfalla chiusa
tra le mani di una bimbarcazione
anche lei capisce
dopo la gioia della cattura
che ancor più grande è la gioia
di vederla volare via
leggera
in un prato con mille colori.

I – 27/01/2017

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