Arturo Favella

POESIA: NUDA

Occhi neri colmi di nebbia a scrollar la sofferenza di dosso,
fissano i figli e il mar dell’ infinito rimorso.
Corpo esile di morte scampata,
rigetta preghiere di fine annunciata.

Stracci d’abiti come foglie d’alito maestrale,
con le mani tese a cercar caldana d’amore.
Le onde marine come arpie d’ Odissea a rincorrere la nuda coscienza
di chi paga l’eterna penitenza.

L’urlo di Dio tra le stelle cadenti, riecheggia e risuona in continui lamenti.
Illusioni e pugni stretti tra le prigioni del mondo,
seguono un volo senz’ali, al calar di tramonto.
– 22/01/2017

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MARIAGRAZIA Pia

POESIA: Occhi neri azzurri pensieri
Biondi capelli sogni magrebini
Lontani comunque
Da ciò che volevamo
Come tu dici
Il vento è soffiato
In altra direzione.
Ritorno di una voce
La tua
Pronuncia parigina
Italiano perfetto
In arabo vorrei sentire
Aspre parole
Forse di amore ,

Quello di allora
Gettato via
Per paura
Per disprezzo
Di quello che non eri
Ma era meglio credere
Per fuggire
Per non far crescere
Figli senza un Dio
Da pregare
Con madre e padre
Insieme.
NON NE PREGO NESSUNO
ORA
I MIEI FIGLI NON PREGANO – 22/01/2017

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Ercole Facin

POESIA: Sogno(titolo)
Un ultimo bacio
un sogno che fu
ora son desto
e non vedo che blu
ma un giorno al tramonto
andrò alla ricerca dell’amore lassù.

– 21/01/2017

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tiziana deflorian

POESIA: Periodicamente
l’aquila
mi chiama.
La sento da dentro casa.
Un grido acuto
stridulo
imperioso.
Non accetta ritardi.
Corro fuori.
La cerco dal prato
a piedi nudi..
Un puntino nell’ Azzurro..
Recupero il binocolo..
ormai
so..
dev’essere a portata..
..E..
La vedo!!
..Ali di bruno e di bianco
secondo inclinazione di virata
Altre se ne aggiungono..
Forse di cucciolo
Forse di compagno
Spire di gioco che non lasciano scia
separate..
in una frazione..
da desiderio di nuovi orizzonti.
Une
le seguo..
per attimi eterni
Volute che stordiscono..
richiamano l’Infinito..
Con Tempo e Spazio
non hanno comune–
Ma..
quando poi stanca
lascio cadere le braccia
tremanti
senza supporto
e la ricerco..
..non c’è più..
Solo l’Azzurro
ed un ultimo grido..
Forse di beffa..
Forse di saluto..
Un misto di sensazioni si svela..
..Ma..
Per un attimo..
Sono stata Lassù..
Nello Spazio Infinito

– 21/01/2017

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Antonio Graziano

POESIA: Dedicata a mio fratello Fabio

Abitare in qualche luogo
dove il corpo fa meno male
dove la schiuma del mare
riscalda l’anima.

Abitare nelle profonditá
del ricordo.
Negli abissi
della coscienza.

Abitare
senza tempo
senza fretta
senza sguardo
senza misure
senza frontiere
senza idee
senza rancori
senza attesa
senza permanenza
senza movimento.

Abitare per inventare il pianto
e accarezzare i sogni.

Abitare nel passato.
Abitare nelle onde
della speranza.
Abitare nell’illusione
Abitare nei miracoli
senza miracoli.

Abitare nella colonna vertebrale
della disperazione.

Abitare in un corpo
senza parole.
In un mare
senza onde.
In un vento
senza suono.

Abitare in un letto
senza battiti.
In un cuscino
senza baci.

Abitare in una pelle
di acciaio.
In occhi
di arsenico.

Abitare nelle note,
nelle vibrazioni
e nella luce
del mattino.

Abitare per ricevere
e per lasciare andare.

Abitare nel cuore di luce di Fabio.
– 21/01/2017

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Michele Gagliardi

POESIA: Per Elisa Rossi Stella

Nebbia

Improvvisa
nebbia avvolge,
come cieco errante
cammino tra i dubbi,
incespico nei ricordi.
Guida è il cuore
nel tormento della mente
mostrando unica via…
l’amore per cui lottare,
per cui sopportare
nell’attesa d’un domani.
La nebbia avvolge,
entra nelle ossa,
ma è l’amore
a raggiungere il cuore,
sfiorare l’anima
ed ecco tra le lacrime
sbocciare sorriso. – 21/01/2017

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Maria Piccolo

POESIA: GUARDARE OLTRE

“Guarda oltre, vai avanti”
quante volte me lo hanno detto.
Ditemi dove devo guardare,
cosa devo vedere.
” Vai avanti ”
Io ci vado, ma non so dove andare.
Il mio guardare e il mio andare
vanno indietro.
Un letto d’ospedale,
un gigante che sta morendo.
Tubi, flebo, aghi,
monitor che segnalano
un battito cardiaco
sempre più faticoso e più lento.
Un approssimarsi della morte
poco dignitoso.
Agganciato a un tubo
come un pesce all’amo.
Tentativi scomposti
e inconsapevoli
per liberarsene.
Io che canto piano,
fino a sgolarmi,
una canzone
che gli piaceva.
Il monitor mostra battiti
che aumentano.
Qualcuno dice
” Lascialo andare ”
!9,25 l’anima prende il volo.
Non piango,
voglio tenermelo tutto
il dolore.
Guardo dalla finestra, oltre…
Vedo edifici grigi,
stagliati in un cielo di pioggia.
Devo guardare altrove
se non voglio
che il cuore mi scoppi.
Tra due palazzi
un ritaglio di verde
che non finisce.
Non batto le ciglia
e gli occhi
mi fanno male.
Il verde si dilata.
Ora vedo solo un filare di pioppi,
fermi, come in attesa.
Comincia da lì il paradiso?
– 21/01/2017

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Daniele Stasi

POESIA: TORRE PILOTI

Qual guizzo lanciato sul blu marino
orgogliosa la torretta svettava;
come l’occhio d’un ciclope divino
il traffico nel porto sorvegliava.
Fieri faceva i Genovesi tutti
scortando senza sosta i bastimenti
giunti qui sopra gorgoglianti flutti,
recanti mille racconti avvincenti.
Ma già s’approssimava feral Fato
interrompendo tuo superbo impero:
su cargo marcio morte t’ha chiamato,
la nave nominata “Jolly Nero”.
Al par del volo d’aquila reale,
abbattuto da stral che s’avvicina,
lo schianto dentro l’onde fu mortale
nella placida sera vespertina.
Trascinasti giù gli angeli custodi,
color che per sempre ricorderemo:
la mia preghiera, Genova, adesso odi
per quei ragazzi che sempre ameremo.
Da ben più alta torre Voi ci guardate,
audaci giovani da tutti amati;
dalla vastità del ciel sorvegliate,
mai quaggiù sarete dimenticati.
– 21/01/2017

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Enrica Zinno

POESIA: PECCATO

Peccato
sembravano tante
le note da dire
tu da lontano
venivi
con sogni di luce
raccolti
sul mare.
Assurdo
ritrovarsi normali
sprecare coraggio
in circoli vuoti
di percorsi già noti
raccogliere a stento parole
non fragili sguardi
o cenni di fuoco
Scontato
tornare se stessi
mai più falchi
in volo
conchiglie
al tramonto
riflessi
di luce.
Inutile
sapersi solida roccia
di durezza
immutata
abitudine certa
rinuncia
alla lotta
che era futuro.
Vano
amore ricco
senza monete
sogno già vero
di un mondo
migliore
sostenibile
forte.
Se
ancora ieri o un attimo fa
per gioco e sul serio
a pugni o carezze
ora o per sempre
la sfida folle e magnifica
iniziasse proprio
da noi

Enrica Zinno
– 21/01/2017

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