POESIA: La Carne del Giorno
È il bilancio sferratoci contro,
al frollare di ogni nuvola-schiuma,
lo sgocciolare di un giorno
chino di schiena
e infiammato di rossore.
Perde l’odore di selvatico
eppure resta, quello,
un corpo di carne,
cadavere d’alba ignara di futuri,
a penzolare in cielo.
Mentre attorno ronzano come mosche
i pensieri delle ventiquattr’ore,
qualcuno dei piu grossi vi si appiccica
come su carta moschicida,
ed è perso per sempre,
nell’ondeggiare in lontananza,
avanti e indietro,
all’ombra e in luce.
Ad altri pensierini ci arriviamo
con gambe di volpe
avida di scarti.
Quando la carrucola tira su il tutto
e versa inchiostro di notte,
accorriamo di sotto
a soffocarci di briciole,
da conservare dentro
come in una buatta
spiumata di riserbo
(la trasparenza).
Ed ogni briciolina
pigola,
fan chiasso tutte insieme.
Ma la carne del giorno
risale al cielo agghignato
di tramonti acidi di sfregio
e non la addentiamo mai. – 28/02/2017