katia tommasi



POESIA: Tracce di te.

Lacrime scendono levigando il suo viso
un solco si fa strada verso le labbra,
un sapore salato per un destino amaro.
Non hai coraggio se non hai paura.
Con le mani asciuga e tocca questa
pioggia che scende, consapevole di non
arrestare questo sfogo, di lasciarla fluire
come un torrente in piena.
Ascolta l’agghiacciante rumore del silenzio accanto
a quel letto di morte.
No…c’è un limbo, una zona di passaggio dove devi esserti fermato figlio mio..
Il tuo sé sta vagando libero, sospeso, fluttua senza materia, senza spazio…nel non tempo.
Parla con me figliuolo; una madre non abbandonerà mai il sangue del suo sangue, la carne della sua carne.
Parla con me e la mia infinita speranza ti riporterà qui.
Con certosina pazienza raccoglierò ogni cellula di te, mio embrione eterno.
Come può una madre sopravvivere ad un figlio?
La luce della candela si spegne..
Un alito di vento mi ha sfiorato…no…non tornerai più…
Non avrai più terra sotto i piedi….attimi di feroce e disumana disperazione.
Ma ora lo so…ho capito che non sei mai andato via…sei sempre stato qui…
Tu vegliavi me; tu mi infondevi la forza della sopportazione della più incomprensibile delle tragedie.
Tu sei quel fiore che ho appena riposto con cura nel vaso….
Sei la goccia di rugiada che precipita dal vetro della finestra,
sei il pulviscolo che intravvedo dentro quel cono di luce.
Sei, sei sempre stato e sempre sarai il mio sole che accompagnerà il mio cammino.
Ti celerò nel profondo del mio cuore, anima mia…..
E, ovunque, troverò tracce di te. – 02/02/2017

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