Ciro Alario

POESIA: In lingua napoletana, comunque italiana… mi pare..

Titolo: A RRAGGIA (la rabbia)!.. hadda venì (dovrà venire).

E’ a rraggia ca me saglie forte ‘mpietto
e ca me fa sta’ zitto pe’ dispietto!!!
( E’ la rabbia che mi sale forte in petto
e mi fa stare zitto per disptto)

E’ a rrgaggia e chi pe’ forza sta luntano,
e chi, pensanno e figli, astregna e mmane!!!
(E’ la rabbia di chi per forza deve stare lontano,
di chi, pensando ai figli, stringe le mani!!!)

Lucia’, è passato o tiempo… o siente o viento?..
.., ma je mo’ rido e canto pecché cantanne nun se sente o chianto!!!
(Luciano, ne è passato di tempo… lo senti il vento?..
.., ma io adesso rido e canto perché cantando non si sente il pianto!!!)

Lucià è passato o tiempo,.. o siente o viento?
Ma je, pò, nun canto chiù,..
pecchè cantanne nun o sento.. “o chianto”!

(Luciano ne è passato di tempo,.. lo senti il vento?
Ma io, poi, non canterò più,..
perché cantando non lo sento.. “il pianto”!!)
– 02/02/2017

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Marco Girotto

POESIA: Nel Vento.

Ogni volta che ti osservo, penso.

Quando non posso più osservarti, piango.

E quando non voglio più pensare, ne

piangere, ne osservare,

solamente ti chiamo, nel vento.
– 02/02/2017

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Roberto Ardissone

POESIA: Non so scrivere in rima…non so scrivere poesie…però medito…penso… mi piacerebbe conoscere persone …parlare sorridere ma correrei il rischio di conoscere la solitudine…mi sentirei come un albero di città che non vede mai la notte… – 02/02/2017

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Mirella Mungo

POESIA: L’acqua si infrangeva sul muretto in minuscole onde, trascinando con se i detriti catturati al suo passaggio, riportandone una parte nel suo rientro al largo. Sfumature di arancio e giallo oro si stavano organizzando per offrire un tramonto dai colori spettacolari, pennellate di nuvole ornavano un cielo già scuro. Non mi mossi quando lo sentii arrivare, mi si fermò accanto, con delicatezza spostò una ciocca di capelli che mi ricadeva sul viso … strinsi la sua mano un pò prima di lasciarla ricadere nel vuoto. Nessuno si sarebbe avvicinato più così tanto al mio respiro … una nuvola rosa fece il suo ingresso in quel cielo cupo, quasi a voler prendere il posto di quel giorno qualunque che lasciava la scena … – 02/02/2017

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sonia pirulli sonia

POESIA: L’onda del cancro

L’onda del cancro è l’onda
che il castello di sabbia spazza via
che le conchiglie multiformi chiama a sé
che i pesciolini lunghi in riva ingloba
che i gabbiani al tramonto sgomenta
mentre col becco allampanato
frugano la preda.

L’onda del cancro è l’onda
che il pallone spinge al largo
che la maschera subacquea adombra
che il braccialetto preferito sottrae
che il materassino capovolge
che il barcone degli innocenti affonda
durante il loro viaggio per la libertà.

L’onda del cancro è l’onda
che sei riuscita a cavalcare
con la tua tavola di audacia
pazienza e sopportazione
forgiata con l’aiuto di chi
ti ha insegnato ad amare.

Sonia Pirulli

– 02/02/2017

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Eugenio La Sala

POESIA: LI FIORI
Li fiori son tanti e stanno nei campi a prender il sole e mille colori, essenze,profumi,ostili veleni, insetti fecondi fan loro la corte; ma quanti ne vengon di giusti principi poggiati a terra da gambi forzuti? I petali lievi non tutti li hanno, le tinte lucenti goderle non tutti, pistilli dolciastri di calde stagioni chi prende,chi giova,qual fiore riceve? Finisce dipinto un fiore leggiadro, oppure in mazzi per spose novelle; marmoree lodi di fiori compagne, ma molti vi sono che bocca si scioglie. Io vedo soltanto tantissimi fiori: effimeri sono fuggendo lontano. – 02/02/2017

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mariano metelli

POESIA: quando la sera scende

quando la sera scende sopra i tetti
e sopra i pendii verdi di un estate
passata a vagabondare;
sono frammenti di parole
che passano fra le foglie degli alberi,
sono frammenti di pensieri
che passano sotto il naso dei passanti,
sono sguardi che passano alti sopra le nuvole
e si perdono per ritornare a terra,
sono i miei denti stretti che si scontrano con
il tuo sorriso che ha il potere di ridonarmi la pace
e sento che infondo può andare;
mentre mi accarezza il corpo
il vento del crepuscolo. – 02/02/2017

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Niccolò Ceraolo

POESIA: Matilde

Di ritorno
Verso un sentiero
Che realizzo essere
Felice
Ti oscura
Un sole spento,
Stanco di splendere:
L’ora del sonno, dice.
Apri gli occhi, non temere
Nel buio puoi vedere
L’impossibile
Ti cerca
Su gradini consunti
Un povero mendicante
– Ti piacerebbe morire? –
La risposta è riflessa
In laghi ricolmi d’affetto. – 02/02/2017

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