Grazia Stagnitta

POESIA: Sorprendo i miei pensieri,
Fuggono via
Leggeri.
Mano nella mano
Insieme
Aspettiamo il battito
Di un uccello marino,
È il suo miracoloso planare.
La quiete è un attimo.
Il ritorno alla vita e
Il suo inevitabile rumore,
Cacofonia disperata.
Una morbida sensazione
Di affondamento,
Persa fra le tue labbra.
La tua pelle
Liscia
Vellutata
Vibrante.
Mi sciolgo nella tua bocca
Odorosa di vaniglia.
…e la voglia di te
Mi assale
Improvvisa,
E inesorabilmente
Amplifica le mie
Sensazioni vitali.
Ti penso
E vorrei averti vicino
Perché non mi
Basti
MAI – 20/02/2017

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Di Lisa Alessandra

POESIA: “Nella silenziosa notte un sorriso di stelle ed un abbraccio di luna. Occhi sognanti che vagan tra i mille colori del buio. Ed il pensiero corre leggero, il cuore d’ amor si riempe e dalla mia mente svanisce la nebbia e risplende il caldo calore della luna or non più piangente” – 20/02/2017

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Alessandra Cuccu

POESIA: Un tuffo nella mente
M’invadono la mente infiniti spazi aperti
li esploro nel profondo per sentieri spesso incerti
Sono luoghi misteriosi, ammalianti, un po’ ruffiani
che sorvolo estasiata sopra ali di gabbiani
Il mio posto preferito, non è quello in piena luce
…è nascosto, defilato, meno esposto, poco audace
Qui sovrana è l’Armonia, connessione silenziosa
che regala quiete lieve, impalpabile, setosa
Innegabile malìa, suggestione fascinosa
che orchestra magistrale il divenire di ogni cosa
L’immersione nei miei sensi, lo scandaglio del fondale
navigare nel profondo è panacéa per ogni male
Che strana sensazione, benefico conforto
rigenera da dentro ogni muscolo contratto
Abbandono ogni pudore, mi spoglio dei complessi
….sono pallide realtà, non emanano riflessi
Serena Giosuè
(Alessandra Cuccu) – 20/02/2017

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Maria Rita Spera

POESIA: Visione

Toccante visione,
in un momento
di latitante sentimento.
Contando su quella visione,
il cuore accelerò,
al nuovo amore
che si palesava,
non volle dire
il suo sempre
ripetitivo,
no! – 20/02/2017

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Fabio Codarri

POESIA: FOTOSINTESI

Come sogno e visione sovente appare
Il nostalgico premondo
Eco luminoso di un’infanzia dell’infanzia
Seme d’indole la cute rivolge a luce
come al tepore il viso
irraggia
lunghe ombre sfuma
riverbera suoni di voci e campane
Fanciulli alla conta delegano
alla sorte gioiosa
Il prescelto al gioco
Ignaro protagonista sogna
Il nostalgico premondo – 20/02/2017

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Costantino Ciaramaglia

POESIA: Mi vedo già’ dimenticato
come queste vecchie ancore,

spolverato del buio di ogni luce,
abbandonato e stanco,
al confine tra il dirupo e il cielo.

In un angolo di tempo,
si e’ scontornato l’attimo,
ribelle quanto basta,
preciso quanto serve,
assoluto ed indistinto,
feroce nel racconto.
Ora vivo ruggine,
servo a consumare spazio,
aspetto i crediti mai avuti
in una pozza aliena,
fatta di sangue senza sale,
di respiro caduto in terra.
E mentre tutto passa ,
io resto,
aggrappato a una radice,
assoluto nel mio nulla.
Mi vedo già’ dimenticato,
dopo avere lavato i giorni,
asciugato gli anni,
conservato il tempo.
Io,
qui,
sotto il cartone dei tuoi occhi.

(Costantino C.) – 19/02/2017

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Andrea Andrea

POESIA: Scissa la fede dal cuore fendendone
La parte più spirituale offesa dal pianeta terra
Ottunda dalle grazie delle sue disgrazie
Dal dramma dello spirito che impazzisce
E vaga disperato cercando la venia
Pertanto si eleva nello spettro scollato
Come un velo rimosso
Che vola soffiato nel vento mestissimo
Di un freddo polare che trasforma la cittÃ
In un quadro eterno senza cornice
Specchio dello specchio in cui si riflette lo specchio…
( Titolo Yugen Eyes ) – 19/02/2017

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luca rossi

POESIA:
DOVE TERMINA LA STRADA

C’è sempre qualcuno
nella notte
che apre le porte al sogno,
mentre io mi accingo
a percorrere il lungo viale
– immerso nelle nebbie –
attraverso il quale raggiungere
l’epifania del Sole.

La notte è ormai
svanita:
a chi potrò chiedere
se domani sarai ancora
dentro la tua casa
a leggere oltre il vetro
della finestra
il colore delle foglie
che cadono dai rami – malati –
delle piante
lungo il viale?

Mi fermo
per contemplare il mio destino,
qui dove termina
la strada
e ha inizio
il labirinto
– Intreccio spettrale della luce –
che si perde
oltre il tempo
– 19/02/2017

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Albina Carosi

POESIA: Non ci sono nubi
e’ il cielo africano
luce rossa
silenzi
origine del mondo
nella savana i leoni
malinconici
annunciano
nel dolore
dichiarato
e’ giorno di
lutto
africani,

– 19/02/2017

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Fulvio Michele Vanacore

POESIA: IL GERMOGLIO

Ci furono dei giorni in cui mi sentivo come addormentato.
Era molto tempo indietro
un milione o forse due
milioni d’anni fa.
Sì
più o meno
un milione e settecentocinquemila anni orsono
c’erano dei giorni in cui ero proprio
come addormentato.
Mi alzavo di buon’ora
come avessi dovuto fare chissà che
un lavoro
una riunione
un vertice di guerra.
Ed invece io mi alzavo
cucinavo
poi leggevo
qualche pagina
e nemmeno tutti i giorni
poi mangiavo
e mi sedevo
ed ero stanco.
Come avessi lavorato.
E mi chiedevo: « C’é forse davvero qualche male
in questo lasciar correre il mio tempo
e nel frattanto crescere
all’interno
un pochetto
un giorno dopo l’altro?».
Perché non succedeva niente forse
fuori
ma dentro…
Un uomo germogliava in quell’involucro di carne
che sciabattava dalla sala al cucinotto e poi sul letto
ed il divano e sul balcone con il cuore a pezzettini
l’aria muta ed immutabile
serafica
un risolino qualche volta.
Quello li
non ero io
era come un terreno coltivato
in pieno inverno
sotto un cielo monocromo
qualche corvo
vento freddo
E dentro
in fondo
come fosse stato a quattro metri
sottoterra di quel campo coltivabile sotto un cielo monocromo
la sotto a quattro metri stava un seme
che era rotto
e dalla spaccatura
un piccolo germoglio
con gran calma
ed una forza spaventosa
di millimetro in millimetro
si faceva strada in quella terra dura
che era fatta dei detriti di una vita
di ricordi
amori infranti
parolacce
arrabbiature
inettitudini bestemmie malumori
quel germoglio risaliva le scorie di una vita
con la fede
che al momento
quello giusto
finalmente
sarebbe stato il cielo. – 19/02/2017

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