Serena Mercadante

POESIA: ROMA
(dove sei?)

LĂ .
Dove le pallide sere cedono:
pastelli per tingere il buio,
parole di eremiti e diadema di sospiri.

Cedevole il passo alla notte arreso, lĂ
si attarda e attende nei viali a te noti.
LĂ ,
abito le memorie, i momenti, le follie
l’indefinita poesia,
le dimentiche polveri dell’oggi.

Abito, come te
Quel silenzio inviolabile eloquente,
geloso e caro come parola amica.

LĂ , nella magia che ti somiglia,
torno fedele,
come l’onda che sempre ritorna
e bacia la sua sponda.
– 10/02/2017

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Marta Marta

POESIA: Ed ora staccati.
Le tue mani stringono troppo
Forte per le mie.
Mi hai dondolo ma il corpo tremava
Sotto il tuo peso.
Mi hai accompagnato lentamente ma
Le tue braccia annullano ogni mia presa.
Nel sonno profondo che mi regalava ho
Rivisto eventi abbandonati ma
Il risveglio non reggeva l’emozione.
La sera mi accogli
Il giorno mi graffi e ricordi
Quanta pena sai dare.
Mi hai aperto,evoluto ,scoperato e devastato.
Cerca di abbandonarmi con cautela.

– 10/02/2017

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guani tirelli gianni

POESIA: Madre d’oriente

E poi verrĂ  la sera
E subito la notte,
e la notte il buio
e il buio tormento
fantasmi le paure
pugno di ghiaccio il cuore
retorica e avvilente commedia
dell’amore mai amato
del riampianto tradito
di promesse sbugiardate
da debolezze eterne
di un presente annichilito
da un rimandare incancrenito…
all’infinito
E l’attesa si farà panico
Il battito frastuono di turbine
Granello di polvere la mente
E l’inconscio spietato, assetato, ingannato
E il sogno del Budda
la vendetta liberata
Sulla carne consunta
di una coscienza vuota… inanimata
E la follia e l’agonia
E la morte… plastica e assoluta solitudine
Nell’abissale universo.
Il mio cuore è quello di un bambino
e il mio spirito, il mio amore infinto…
Madre d’oriente, non ascolti il mio pianto?

– 10/02/2017

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Sonia Scarpante

POESIA: Violenza

Ascolta i suoi passi
vigila su lui.
E che non sia fango
quello in cui ti getta con il suo sguardo.
Agisci con le membra
quelle con cui cercavi protezione
calandoti in un suo abbraccio
sfida la sorte e il suo desio
e rifuggi da ammiccamenti
che rapiscono l’idea di un corpo saturo,
smembrato da mille vilipendi.
Armati di coraggio
e sii impudente
perché la vita detta sentenza
solo se soggiaci ad essa
senza voluttĂ  di forza.
Incatenalo con la tua ombra
e vanifica il suo sospiro
che possa perdersi
nei rumori di una guerra assordante
guerra in cui dovrĂ  riviversi
per poter imprimere
le sembianze in una terra
che sa di donna.
– 10/02/2017

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Andrea Sebastiano Floriani

POESIA: S.O.S
(Mayday)

Oggi é il “Gran” giorno, Mia Cara
Vedi, ci lasciamo in questo preciso
momento,
E non c’é ritorno per noi questa volta,
Ci lasciamo mentre fuori piove ancora a dirotto,
Ed entrambi abbiamo scordato da qualche parte
I nostri rispettivi ombrelli.

Va bene! E sia!
Basta con i penosi addii per noi, finalmente!
Mai piĂą treni, niente piĂą catene
Per te, piccola,
Ma vorrei tenere le mie… Ti spiace?

Aspetta… fammi controllare…
Dov’é il mio biglietto di sola andata?
Non lo trovo da nessuna parte!
L’ho perso… forse lungo la linea,
Forse l’ho scioccamente gettato via
– Dal finestrino opaco sigillato e spesso della carrozza –
Senza farci caso,
Distratto da altre faccende piĂą importanti.
Senza farci “alcun” caso…
Era così piccolo e timido, povero biglietto,
Un mero pezzo di carta dopotutto,
Niente piĂą di questo.

L’ho fatto? Veramente? Quando? Perché?
Non riesco a ricordarlo adesso…
L’ho cercato nella mia mente per trovare
Il momento preciso
In cui ho commesso un tale sbaglio;
Il peggiore di tutti della mia spaventosa esistenza.
Ma non c’è traccia di lui nel mio cervello…
Suppongo l’avrei voluto tenere per…
Per cosa? Dannazione! Per cosa?
Per il desiderio della “tua stessa essenza”
Che potrebbe incorporare nelle sue fibre?
Per che altro, dunque?
Forse per conservarlo… solo per conservarlo,
E poterlo guardare,
Di tanto in tanto.
Solo per sentirlo nella mia mano,
Così liscio ed ancora timido com’era,
Come fosse ancora reale.

Abbiamo fatto tutto quello che abbiamo potuto;
Non é vero, mio dolce “Muletto Abissino”?
Siamo stati insieme per un po’,
Ci siamo amati “di corsa”,
Chiamando da lontano, i nostri rispettivi nomi,
Bevendo il fottuto liquore della vita
Come se il bicchiere dovesse rimanere
Sempre e per sempre colmo.
Lo “era”, infatti… lo era una volta,
Ma abbiamo bevuto troppo, Cara,
Davvero troppo anche per noi,
Ahimè! In un tempo troppo breve,
Come se non dovesse finire mai.
Abbiamo bevuto anche troppi lunghi sorsi
Direttamente dalla bella caraffa di cristallo
Che qualcuno aveva posato sul tavolo, ricordi?
Per pretendere poi di trovarla ancora piena…
Quando piĂą tardi eravamo veramente assetati.

… E la vita ci ha ingoiato poi in un solo boccone,
Quasi fossimo pesci noi e lei una Balena.
E la Balena attraversò il Mare
E poi ancora l’ampio, tempestoso Oceano,
Per sparire alla fine sotto la superficie
E non tornare mai piĂą.

E non c’era più tempo, né volontà, né cuore,
Non piĂą amore, e nemmeno fiato nei polmoni ormai.
La nostre voci erano soffocate, non abbastanza forti…

Per gridare il nostro “S.O.S”
E pretendere che fosse udito…

Asf 2007

(Lunedì 14 maggio 2007, ore 22 in punto.) – 10/02/2017

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Francesca sciutteri

POESIA: IL MARE
io e il mare siamo in armonia solo se lo vedo con la fantasia,
Siamo litigati io e li mare,solo perché io non so nuotare.
Ma è bello lui,così grande e pieno di vita.
Nel mare c è tutto ciò che vuoi.
Ci penso,lo ascolto,lo ammiro,facciamo la pace io e il mare e nelle sue braccia mi vado a tuffare. – 10/02/2017

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Anna Maria Domburg-Sancristoforo

POESIA: Nevica
Nevica
Una neve fine
s’adagia a velo
sulle cose
Polvere bianca
di grandi lontananze
dissapore del cielo
a smussare contorni
a trasparire il mondo
Volano silenziosi
sacrali
i gabbiani famelici
e il cuore muore piano
nella fretta del tempo – 10/02/2017

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Giuseppe Vaccari

POESIA: Che sia del tutto vero, cosa importa
quello che resta in fondo forse conta
non siamo destinati alla durata
ne’ avremo ore infinite per giocare
stiamo affacciati al vento della vita
come bianchi lenzuoli profumati
guardiamo il cielo e calpestiamo sassi
guardiamo sassi e cieli di passaggio – 10/02/2017

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Antonietta Sarnicola

POESIA: Attimi
Attimi di gioia, attimi di felicitĂ
e la sensazione di toccare il cielo
con un dito.
Attimi di tristezza, attimi di sconforto
e la voglia di farla finita che irrompe prepotentemente…
Attimi…Soltanto attimi…
Attimi di una vita lunga e difficile…
Attimi belli da voler fermare.
Attimi brutti da dimenticare…
Attimi…Soltanto attimi… – 10/02/2017

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