Patrizia Baldini

POESIA: La mia rabbia è oltre !.Non è la mia è ereditata da tutte le frustazioni degli oppressi. Dalle povertà, dalle solitidini.
La mia rabbia è un urlo infinito. È un abisso profondo quanto um buco nero.
La mia rabbia è paralisi,è paura di squonquassi.
La.mia rabbia è un terremoto, magma che bolle per risalire. La mia rabbia è compressa il mio urlo è sottovoce.
La mia rabbia è addomesticata,educaraa fuoriuscire dentro me, a solcare linee profonde, a inondare i miei prati, a corrodere i miei polmoni.
Non esce, i miei muscoli tutti insieme la contengono, tesi , chiusi!
La mia rabbia spinge è una lotta,il mio corpo la trattiene VIETATO PASSARE,la testa ha deciso! Troppo pericoloso non può.
Incendierebbe orecchie, abbaglierebbe occhi, troppa Luce troppi calore,la sua sciara del suo esplodere dentro me.
La mia rabbia è troppo anche per me. – 31/03/2017

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Angelo Di Naro

POESIA: <COSTRUIRE TANTI PONTI ED ABBATTERE TUTTI I MURI>>

Questa stupida barcaccia che li porta alla morte,
derisi da alcuni stupidi padani,
è foriera di mille agguati al vivere civile.
Occhi miei, che annegate piangendo nel triste saper
di uomini e donne che perdono
oltre che i loro sogni anche la vita,
datemi la forza di gioire e veder tante strade aperte
e luoghi vivibili per persone che vivono nel mio tempo.
Vedo con tristezza traghettare anche il pargoletto
che dondola sull’onda vigorosa di forza e tragedia.
Quale ponte fa perdere i sogni e,
mentre l’attraversi, ti perdi tra i suoi flutti?
Sono uomini e donne che hanno vissuto
nelle terre di splendida bellezza.
Questi eroi senza nome sono condotti,
alcuni vivi alcuni morti, nelle isole dell’amore
sfigurate da uomini aguzzini di altri uomini.
Mi sovviene lo spirito di tutti questi riccioli
dormienti pallidi e, sebbene ancor morti, ancor sognanti.
Mi tormenta ancora una tristezza disperata,
nel vedere le tempeste del mare che, con le onde alte,
infrangono i sogni di libertà.
Care compagne e cari compagni, cari fratelli e care sorelle,
immersi nei vostri pensieri di primavere arabe e rivoluzioni greche,
fluttuanti tra il verbo essere ed il verbo avere,
navigate anche voi pregando qualche vostro dio
affinchè li salvi per voi.
Ma perchè siete incapaci di agire?
Non basta il vostro sentimento di pietà cristiana, assorbiti
di memoria nobilmente altruista e solidale e poi,
saccenti azeccacarbugli, spaccate il capello
in quattro, per le vostre sfumature politiche.
Basta…Basta…Basta… raccogliamo tutto il legno possibile
e costruiamo un lunghissimo ponte, accogliamo tutte le persone
che scappano dai poteri assurdi e dalla loro povertà.
Abbattiamo tutti i muri costruiti a difesa del nostro benessere
e abbattiamo tutti i muri d’acqua
che ci separano dal continente extraeuropeo.
Abbattiamo tutti i muri, a cominciare dai nostri muri invisibili,
che costruiamo tra noi, per costruire tanti ponti
e liberare il nostro agire sano verso le persone a noi vicine.
Così facendo potremmo dire di essere fratelli e sorelle,
di tutti gli altri uomini e donne, per una comunità felice
dove tutti si rispettino, in piena onestà correttezza e trasparenza.

(angelo di naro 21.4.2015)

UN’ALTRO MONDO E’ POSSIBILE ED E’ NECESSARIO COSTRUIRLO SENZA MURI

– 31/03/2017

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Irene Pussetto

POESIA: Legami

Come la cittÃ
Di cui ricerchi il cuore,
Attraverso strade
Quartieri
Angoli sconosciuti e bui
E trovatolo ti senti
A casa tua

Così è l’uomo,
L’altro da te,
Il cui cuore cerchi
Incessantemente
Per sentirti
Su questa terra
Meno solo
A casa tua.
– 31/03/2017

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Michelangelo carlo Lo Presti

POESIA: Non fanno rumore i sogni quando s’infrangono
Rimbombano insistenti eppure
Come onda che risacca
Mentre liberi i gabbiani disegnano il cielo
Che muto assiste
E gioisce e lacrima
Ma noi non lo sappiamo
Non sappiamo cavalcare i gabbiani – 31/03/2017

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Lucia Bonafede

POESIA: Dalla collera ,per che le strade e come ti dirigesti alla mia anima? perché precipitasti il tuo fuoco doloroso d’improvviso tra le foglie fredde della mia strada ,? chi t,insegno i passi che fino a me ti portarono? Quale fiore ,pietra fumo ti mostrarono la mia dimora.? Certo è che tremo la notte paurosa,l’alba empi tutte le coppe del suo vino e il sole stabili la sua presenza celeste ,mentre il crudele amore m’assediava senza tregua finché lacerandomi con spade e con spine apri nel mio cuore una strada bruciante . – 31/03/2017

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Annamaria Di Sibio

POESIA: Declinazioni

Nei furtivi anfratti dell’anima
Attecchiscono
Come estatiche
faunucule di speme
Apoteotiche chimeriche illusioni.
Antiche bramosie di sentimenti
Enfatici
Scandiscono l’amaro
Quotidiano sopravvivere.
Frenesie di futuristiche metamorfosi
Di contaminazioni empatiche
Attingono
Dall’estatico delirio
Oniriche risorse
di potenzialità.
Apologie ideologiche
Percorsi insoliti
Che dal platonico idealismo
Plasman,da antichi lessemi,
Futuristici Neologismi
Di
Creatività.
Es
Super-io
Donna!
Empirismo o razionalità:
Nel dualismo degli opposti
Mi declino
Di
Infiniti me.
A.D.S.

– 31/03/2017

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maria cristina ambrosino

POESIA: Fai finta Fai finta di dividerti in due per avere vicino a te il migliore amico che ti possa consolare! Fai che il tuo cuore non si senta cosi chiuso e stretto nella gabbia del petto. Fai finta che le grida che senti dentro non siano tanto alte da salire fin dove si ascoltano solo i silenzi! Fai finta che stanotte si addolcirà il tuo dolore e sognerai che il tuo amico che non è più, vive ancora con te. fai finta che stai scrivendo una poesia,invece di provare a mandar via un dolore che vuole stare ancora con te – 31/03/2017

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Alessandro Lemucchi

POESIA: Clemenza

Al pensier universale
un umile preghiera assurgo
nel raccontar di vita.
La mera fortuna
un tempo a me affidata
dal lato oscuro finì distrutta
che dell’uomo fece scempio.
Ora
che l’equilibrio è ritrovato
per mano di dolce creatura
figlia di Venere
che dell’amor lo spirto incarna
una Lachesi gelosa
fili neri intreccia
e al cammin vitale
ostacoli ogni giorno pone.
Nota dolente
per le membra stanche
che alla mente pone il tarlo
dell’esser Sisifo redivivo
degli errori passati il fardello
sulla cima traggo
agli Dei devo pagar il fio
di una meta prefissa
che sempre s’allontana.
Or che l’esistenza
al giudizio di Atropo s’avvicina
alla Divinità chiedo clemenza
dal tributo l’anima assolta
e tramutar l’impervia in dolce pendio
da percorrer tranquillo
con la mano stretta all’amor mio.
– 31/03/2017

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Alessandra Scoppetti

POESIA: Il ricordo di un amore

È il dolore di un ricordo
di un pensiero che riaffiora
costante, insistente,
a vestire la mia anima.
Lo indosso rassegnata.
Lo sento sulla pelle,
lo sfoggio in ogni dove.
Lo sfilo, lentamente,
improvvisando un sorriso.
Lo accarezzo, lo passo sulle gote,
sentendone il tepore,
godendone l’odore.
E quasi, come fosse
un atto d’amore,
lo cedo ad una lacrima
che pesante, lo avvolge,
lo imprigiona,
donandolo al mio, ormai,
solo e nudo cuore.
Alessandra Scoppetti – 31/03/2017

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