Rosanna Pecora

POESIA: Nella casa avita,
laghi di sangue zampillarono,
come da fontane dell’Anima,
sprofondarono nell’abisso dei sensi,
su pavimenti cerei.
Nessuno a consolarci
nel più tetro dolore!
Mai più ritorneremo,
nella casa avita.
Piccole nere austere
figure vi soggiornano
e ci rendono fantasmi esuli,
stranieri a noi stessi,
e a chi un tempo,
ci vide crescere e gioire.
Ci lanceranno in alto,
volando verso il cielo,
fluttuando nell’aria,
come una piuma,
senza più attendere
il ritorno al suolo natio.
– 02/04/2017

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PATRIZIA CENCI

POESIA: Mamma

Dolce volto dai lineamenti delicati
esile figura dal portamento sicuro
e fiero, tenera madre.

Tenace, lavoratrice instancabile
che si leva all’alba per prima
e si corica per ultima la sera,
dopo una giornata intensa e densa
di fatiche, di ansie e di amori!

Turbine di sentimenti,
emozioni e sensazioni, forti e vive
come le sue attenzioni e paure.

Animo sensibile, nobile e altruista
nato per amare e comprendere,
decantato da semplici ed eletti,
da innamorati e da poeti!

Mamma
soave parola che vale più di ogni altra
che non si smette mai di pronunciare,
amare, sospirare ed aspirare!
– 02/04/2017

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Vitale Ricciardi

POESIA: – MARE –

Mare
aperto
calmo
senza onde
piatto,
ruvido
profondo
immenso
disperato
mare.

Mare vorace
dello straripare
dei fiumi nostri
dalla sorgente
al mare.

Mare
senza barche
porti
rive
fine
né confine

mare solo mare.

Incessante mare
incessantemente
percorso
a fior d’acqua
dalle ombre
una
cento
mille
verso il gorgo.
a rifare il mare.

Mare
centomila volte
centomila
sui fondali
delle tombe di Dio

giustiziate
vaganti forme
con le braccia alzate

non saliremo
mare

scenderemo
al tuo destino
nell’aldilà dell’infinito
al mare.

E mare
sazierÃ
il mare.

– 02/04/2017

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concezio di francesco

POESIA: L’orizzonte….un lungo sentiero da coprire…l’azzurro che da spazio ai sensi…quel gradevole soffio nella’anima ,ti stimola il passo verso l’illusione. Concy – 02/04/2017

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Loredana Franchi

POESIA: “Ricordi, mio sogno, quando mi chiedevo chi saresti tu dopo questo tuo primo scorcio di vita?
Ricordi, mio sogno, quando mi chiedevo, roso dal dolore latente, chi avresti amato, dove saresti stato?
Ricordi, mio sogno, quando mi chiedevo quale il tuo primo battito di vita e verso dove i successivi?
Ricordi, mio sogno?
Quanti anni passati. Quante mani strette. Quante false emozioni.
Quanti malinconici sguardi verso l’infinito cielo.
Quanti inutili anni di vita.
Eppure oggi una stella ha brillato più di altre.
Sopra ogni altro sole.
Un cammino, scritto nell’irraggiungibile firmamento dei sogni, mi é apparso.
Io non so quale cammino avresti compiuto ne quale forza avresti avuto.
Continuo a dibattermi nell’oceano ignoto dell’incompiuto.
Ma io so quale dono avrei voluto per te, figlio mio.
Io so quale amore vivido avrei voluto regalarti.
Io so che ora il mio sogno é compiuto.
Io so, ora, figlio mio.” – 02/04/2017

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francesca faraoni

POESIA: mentre la tristezza mi assale
fino a togliermi il respiro
in qualche remoto angolo dell’universo
una luce si accende
e misteriosamente il suo raggio
giunge fino a me.
Ecco è la stintilla della speranza
che non muore mai.

– 02/04/2017

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Barbara Oneda

POESIA: Sola,
cammini,
Il rumore dei tuoi passi scricchiola sotto il peso dei tuoi pensieri.
Ti fermi.
Le grida del silenzio ti inondano le orecchie,
vorresti tapparle ma sentiresti solo il rumore dell’aria che muovi con le tue soffici mani.
Circondata.
La quiete, la neve, il freddo.
Le vibrazioni del tuo cuore che, vivo, batte e riempie quell’ assordante silenzio che ti circonda. – 02/04/2017

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maria Grieco maria grieco

POESIA: La vita non è …
La vita non è un gioco,
un modo artefatto per sprecare attimi di vita sacra,
o una fermata vicino alla stazione di un treno
che ti aspetterà da qui all’eternità,
la vita corre così velocemente che se perdi tempo
a guardare nel passato rischi di non goderti l’essenza del presente.
Ama la tua vita, perché è un Dono
amati così come sei e ringrazia il Cielo perché esisti. – 02/04/2017

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Maddalena Lamenza

POESIA: Pensieri 24-08-2000. Voci sommesse infrangono senza posa sulle sagome scure dei tigli giganti , carichi di anni e di rami , nel plenilunio dell estate morente < ho sonno e non posso dormire ! Ho fame e non posso cibarmi! Ho sete! Acqua per la mia gola riarsa > . È L acqua, come sempre, pura cristallina , trasparente, unica alternativa al proibito , si accosta alle labbra ormai esangui . Dalle finestre spalancate sull afa notturna escono allo scoperto pensieri, speranze, paure: si scontrano e già si confondono , per poi disperdersi nella soffusa luce dei lampioni , che puntano l’ occhio sull asfalto deserto o nelle nitide stanze : qui un vecchio respira a fatica , là un giovane ha il capo riverso sul bianco cuscino , qui É nata una vita da poco, lá , invece, si è spenta per sempre . Magda Lamenza – 02/04/2017

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