Giovanna Alaimo

POESIA: A mio figlio
Assaporo le ore
quando sono con te.
I tuoi occhi e le tue mani

sprigionano energia

che invade la mia anima

e da’ pace al mio cuore.

Sei entrato nella mia vita

come una luce immensa

che riempie i miei giorni vuoti..

Che le tue speranze
non si spengano mai, mai!!
Se potessi prendere i tuoi problemi,
li butterei nel mare
e farei in modo che si sciogliessero.
Lo curerò il mio gabbiano
come un vaso di rose,
lo innaffierò con l’acqua del mio pozzo.
Giovanna Alaimo
– 19/04/2017

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Elena Venturelli

POESIA: TERREMOTO

Della terra è il moto.
Il suo arrivo senza preavviso
a noi è ignoto.
Un sordo suono,
ho paura, tremo, barcollo
è eterno il momento,
cade a terra una foto
di una vita un ricordo.
Riesco ad uscire, è un dono,
mi guardo intorno,
nella mia mente il vuoto.
Le macerie di case sbriciolate,
le vite spezzate,
sembra tutto irreale!
È successo ne prendo atto,
un gran silenzio
in sottofondo un lamento.
Non sono sola,
in lontananza
vedo qualcuno
dalla polvere appaiono “angeli”
per salvare ciò che resta di questa folle danza!

– 19/04/2017

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Gemma de Meo

POESIA: PERCHÉ?

Il rombo di un aereo
distrae il mio pensiero.
Elevo gli occhi al cielo,
ma io non vedo niente.
V’è solo una sua scia,
nitida, ma dissolvente,
che taglia l’orizzonte,
e dopo un po’ si perde nell’azzurro
e poi… nel niente.
Mi torna allora in mente
la scia della tua vita,
breve, tormentata e innocente,
già dissolta nella mente della gente
ma non dentro di me!
E’ in me che ancor rimbomba
l’eco di un perché:
“Perché proprio a te?”
– 19/04/2017

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Salvo Ferlazzo

POESIA: Lunga è questa notte, e anche
più lunga se perfino il tuo fantasma
mi abbandona su questo legno
senza orgoglio né profumo.
Tazza di rubini e monete d’oro,
il tuo corpo ed i tuoi occhi
frugano nel mio solco, e la tua
mano sul mio petto è mia.
Ti cingono i fianchi mille ninfee
e mille passeri si posano sulle foglie,
intatto il tuo cuore caldo sta,
e intanto io amo la sovranit
del tuo naso,
la candida madreperla delle
tue unghie,
il suono liquido dei tuoi piedi. – 19/04/2017

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Giuseppe Tallino

POESIA: Lettere incise…
benchè corrotte,
appaiono letizie
all’occhi di chi crede
nei passi infiniti
giacché giace tranquillo
dinnanzi la sua fede.

Tra i tragici eventi,
una vita nata,
ma il caso
vuole che
finiscano in morti ad ogni annata.

Volano sassi,
cascano ponti,
e ‘l politicante affranto,
riversa al povero
l’ingente resa dei conti.

Illuso permane ‘l giovane
che tra le mille righe di lettere
incise su di ogni testata,
muore la speranza,
…benché letizia,
poiché permane la mente contorta d’una vita
affranta dalla miserabile notizia!

“Notizie”

G@T – 19/04/2017

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DIANA SCUTTI

POESIA: Senza freno

Senza freno,
ti abbraccerei,
ti bacerei,
fino ad arrivare
alla tua anima.

Senza freno,
festante rotolerei,
fra la verde erba
della vita che passa.

Senza freno,
ascoltare vorrei
il sussurro soave
dell’ Amore Divino .

Diana Scutti

– 19/04/2017

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Giada Gelli

POESIA: VITA

Hai presente come si sente un ombrello
in una giornata piena di sole?
Come vive una goccia di pioggia
in confronto all’oceano?
Il piumone in piena estate?
E il costume ripiegato d’inverno?
Un oggetto caro buttato lontano?
Una candela si é spenta nel buio…
Un libro si é bruciato nel fuoco…
E che cosa provo io?
Mi sento come quando
immobile ascolto la vita
che mi scorre lentamente
nelle vene, e immobile
odo gridare il mio cuore
impaurito, da così tanta vita. – 19/04/2017

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Manuela Greco

POESIA:

E’ dura da mandare giu’ ma puoi superarlo solo tu, stringere I denti ed affrontare questo momento di dolore e allontanare I pensieri che ti offuscano la mente e ti senti spesso assente in mezzo a tutta questa gente…allora inizia a respirare e contatta con il cuore tutta la luce che e’ con te e che non vedi piu perche’ la paura ti ha bloccato e ti lascia senza fiato e adesso e’ ora di reagire, di cantare e poi di uscire di sfogarti con le amiche e gridare ad alta voce che sei viva e tu sei qui e che puoi vivere il presente lasciando andare la tua mente e giocare con I bambini a far volare gli aquiloni, a ruzzolare sopra I prati…e ricorda che quando hai la vita nessuna distanza e’ infinita, e con la forza che rimane continua a sognare … – 19/04/2017

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caterina frusteri chiacchiera

POESIA: A Silvia

Oggi ho contribuito
in parte
a un femminicidio :
ho spiegato alla mia giovane alunna
-su sua insistenza-
cosa fosse la cellulite.

Ho cercato di sottrarmi,
di non farlo,
di tenerla pura
e soddisfatta di sé.

Ma lei ha insistito, insistito, insistito

a alla fine ho ceduto …

E ora me ne pento: perché??
Come ho potuto?

Dopo essermi stupita del suo candore,
dopo anni di lotte vissute sulla mia pelle,
come ho potuto condannare
un’altra donna a questa inutile tortura,
mi chiedo…

Sento il bisogno di fare subito un’ammenda …

Allora ho riflettuto
e mi è venuta un’idea:
madri,
insegnati,
educatrici,
maestre,
sorelle:
non parliamone più!
Non nominiamo più questa parola …
“Cellulite?”
“No,
mai sentito questo vocabolo.
Non esiste! “.
Insomma,
perché poi ripeterlo,
nominarlo?
A cosa serve?
Se non
a perpetuare
l’ennesima violenza contro le donne …

Basta,
non pronunciamo più
né questa né altre espressioni mortificanti:
“Chili di troppo,
rotolini,
rughe,
peli superflui etc…”
RIVOLUZIONE CULTURALE: annulliamo tutto!

Insomma,
ci sono così tante cose
da trasmettere
di donna in donna,
abbiamo così tanto
da tramandarci
da non poter perdere
un secondo di più
in queste trappole.
Quindi censuriamo tutto ciò che ci mortifica!
E spendiamo parole,
invece,
per dire che siamo bellissime,
che ogni corpo è positivo,
che ogni corpo è buono!

In verità,
oggi è stata la mia alunna
a insegnare
qualcosa d’importante a me
(come spesso accade, tra l’altro):
mi ha insegnato
che la cellulite
non esiste
prima che io la faccia esistere,
che il corpo delle donne
è bello,
se non ascolto
i miti sociali
che mi dicono
il contrario.

E i miti sociali esistono,
i condizionamenti esistono …
Sono come una droga che mi tiene buona buonina
e anziché occuparmi di me stessa,
della mia libertà,
felicità,
realizzazione,
anziché
impegnarmi a
prendermi sul serio,
fa orientare tutte le mie energie
sulla
preoccupazione di vergognarmi
di me
e del mio corpo,
su come nasconderlo o
come camuffarlo.

Perché fa comodo
che io
sia ossessionata dagli attacchi verso il mio aspetto,
anziché
impegnarmi nel realizzare me stessa …

E allora
ecco adesso
la mia ammenda:
a me stessa,
alla mia alunna,
a tutto il genere femminile.

Sono bella,
sei bella,
siamo belle!
Tutte le donne sono belle,
sempre!

E mi impegno sin d’ora
a non pronunciare
mai più quella
ed altre
denigranti
parole …
Promesso!!

(Ed è per questo
che questa
poesia
si intitola
semplicemente
“A Silvia”
(la mia alunna))

– 19/04/2017

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Yuri Beretta

POESIA: La bambina sorride attraversando
per mano alla mamma
eppure noi te l’ avevamo detto
l’ ingorgo intanto satura la strada
la bambina si è fermata proprio in mezzo
e nessuno più capisce dove vada
te lo diciamo sempre di non fermarti
mai mentre attraversi.

La bambina ora si gira verso l’ auto più vicina
e il sole si staglia sui capelli
biondi di luce quasi bianchi, lunghi,
nessuno suona il clacson, la madre
la chiama ma è anche lei incantata
ti voglio bene creatura fatata
ora ti volti verso il marciapiede
e signorina educata e compita,
porti a termine l’ attraversamento
e scompari dietro altri fanali
e lamiere e pali e semafori.

Lentamente le auto riprendono
la loro marcia placida e cupa
questa volta però senza lamento
e senza vento
ostile
o frenesia. – 19/04/2017

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