Massimo Tosolini

POESIA: “Nel rosso fiume di spine
il destino va rosso per sempre
e tu speranzosa giovinezza
pulsi l’iride che lacera il tempo
in un turbine di vele di vento”
(Massimo Tosolini) – 19/04/2017

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SEBASTIANO ALFANO

POESIA: Non ho voglia di fare le corse
come una volta.

Dalla vita
vorrei congedarmi
ed essere
come questa conchiglia
che rotola sul bagnasciuga.

Non ho fatto che migrare
da una solitudine
all’altra.

Ora sono alla riva.

Le braccia distendo
verso il mare abbagliante. – 19/04/2017

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Giovanni Carpani

POESIA: Un pensiero si fa largo,
diventa suono,
diventa forma….
i tuoi occhi mi guardano l’anima,
il tuo corpo sinuoso mi caccia….ed io preda ferita capitolo al ricordo felice sapendo che domani viene – 19/04/2017

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Giovanni La Mantia

POESIA: Le quattro stagioni

PRIMAVERA
Scopri l’erba nuova,
Di rugiada,
Brillare.
Tenera gemma
In cima al ramo
Appare.
Solerte,
Il merlo
Intreccia il nido.
Fresca
T’inebria
L’aria gentile.
Onde d’amore
E vita
Emana.
Dolce tepore
Il sole
Irradia.
Scalda sospiri,
Cuori,
Desiri.
Tenue oggi
Avverti
Il dolore.
Rifiorisce
La fede
Per domani.

ESTATE
Steli lucenti
Di covoni,
Come ruote
Giganti,
Nell’aria calda,
Muove
Il Trattore.
Lodole a stormi
Frugano
Fra le reste.
Rivoli radi
Scorrono
Dai pozzi
Del borro,
Dove nuota
La lasca e
E il suo corteo.
Il Martin
Pescatore
Scruta, attento,
Dal’alto
D’una briglia.
A riva,
La biscia mostra
Un pesce in bocca,
Che invano si dibatte.
S’ode, lontano,
Il verso del cuculo.

AUTUNNO
Foglie,
Sanguigne,
Gialle,
Rugginose,
Coprono erbe,
Bacche, insetti
Scampati
Al vorace cinghiale,
Al gentile capriolo.
L’umido
Le compatta
E le distende.
Spogli, protesi
I rami,
Come morti.
Sul faggio
Nudo,
Smarrita, vola
La gazza.
Sotto, polita,
Sgombra,
La tana del tasso.
Accanto, sordo,
Un ronzio d’alveare.
Silenzio intorno.

INVERNO
Giorni scuriti,
Corti,
Alberi spogli.
Il rivo
Gonfio di forti
Piogge.
Una talpa
Rastrella
Fra le zolle.
Il cane
La rincorre.
E piove.
Gocciole chiare,
Leggere, poi
Candide.
Quindi la neve,
Rapida,
Tutto intorno
Ammanta.
Rumore e vie
Spariscono
D’incanto.
Rallenta ovunque
La vita.
Sotto il manto
Resiste
La formica.
– 19/04/2017

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Martina Marongiu

POESIA: “Di domenica”

Il tuo Nord mi disorienta
il suo muto gelo
mi setaccia il volto
il suo muschio mi illude
di una qualche selvaggia morbidezza
ma quel letto è di pietra
e la bruma non sempre basta
ad inumidirmi le attese.

Il tuo Sud d’altronde
è tutto scintillare di questo e quello
e vocaboli maestosi, avverbi ricercati
che spalancano gli occhi come scaglie di mare
sulle bianche sabbie deserte
di un mondo mai composto
che tanto mi spaventa.

E allora mi volgo ad Est
in cerca del tuo palmo
la mattina appena viva
e vi trovo dimenticati i colori
dei pittori delle Fiandre
i tuoi iridi mielati dalle ciglia curiose
e la limpida eleganza
di un tuo gesto qualsiasi
come quando svelto ti allontani
verso ciò che sai volere.

Non rimane che l’Ovest selvaggio
ripostiglio dei sogni corsari
in cui veleggiano i tredicenni
che ti formano gli anni
ed io ti ho fatto giÃ
levare l’orologio. – 19/04/2017

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FABRIZIO FULLONI

POESIA: IL VOLO E LA LUCE

Dal canto suo scuro che l’ombra disegna
Al ramo che basso solletica il prato
Non passa che un grido che l’alito insegna
Agli occhi suoi neri quel pianto salato.
E il sole che alto asciuga la legna
Rimbalza sul marmo che segna la fine
Della sua nera stanza e della vita sua indegna.
Come quel fico che gli segna il confine,
Da tempo piegato verso il muro crollato
Che ha perso le pietre scese come pedine,
La scorza sua grigia ha certo scordato
Quel gusto verde della forte vena
Che salita al Cielo donava il suo fiato.
Sforza quel fianco e trova con pena
La strada che secca gli porta lo sguardo
Al magro giardino con la vecchia altalena.
Ancora una volta con calma e riguardo
Stringe la corda che sale sul ramo
La guarda e la bacia come un vero traguardo
Ricordi lontani che profumi chiamiamo,
Urla e respiro del fiore d’arancio,
Gli tuonano in mente col sapore strano
Sale e s’appoggia e cerca lo slancio
Breve che l’ombra diventa già luce
Un ultimo sguardo ricerca quel gancio.
L’occhio da tempo così fisso e truce
Si stende sul salto che lo porta in alto
La spinta d’insieme al ciel lo conduce.
Spiana la fronte che concede risalto
Al sorriso che ampio verso quel mare spazia
Che torna a mostrare il suo bianco smalto.
Ora che il cuore di pace si sazia
Si gonfia dell’orto e dei suoi sapori
Dondola e vola ed il Cielo ringrazia.

– 19/04/2017

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Laura Donati

POESIA: Prigioniero di ricordi

Da una finestra guardo la vita,
la luce buca le inferriate
la luna, di notte, fa capolino.
La solitudine è assordante.
Mi manca il vento, il profumo dei fiori
Mi manca correre.
Voglio tornare a casa.
Basta polvere, odio queste sterili mura.
Grigio tutto intorno e tanto freddo dentro
La puzza di muffa e piscio entra nelle ossa.
Voglio i colori, la musica, la danza.
Ecco un raggio di sole,
e ricordo…
le lasagne la domenica,
la coda alla posta,
i bambini che escono da scuola,
il cinema il mercoledì,
il calcetto con gli amici,
portare a spasso il cane,
con nonna a far castagne.
Imprigionato tra i ricordi
Sento le cicale cantare,
ed il sole già tramonta. – 19/04/2017

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Jenny Lorenzi

POESIA: ‘Alchimia ancestrale’
Ecco come alla sera
Silenzio e buio divengono melodia e luce
Pensando a cio’ che fra le tue mani tramuta…piombo in oro.
Quale più antica magia alchemica…
Dal tuo cuore al mio
Polvere d’oro cosparsa sui nostri corpi in attesa di fondersi e tornare uno.
Il suono soave la luce ancestrale
Assaporo assieme alba e aurora
Sfioro di te ogni cosa e fremo in brividi di pelle accarezzata.
In oro mi tramuti e vesti nei secoli. – 19/04/2017

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gianni marcarino

POESIA:
Visione

Ho raccolto fiori d’acciaio
sulle lune di Venere,
vestito di polvere iride
dagli anelli di Saturno.
E dipinto le tue mani
Perfette.
Rubato il mantello
alla pelle calda di Gea
per ricoprirti le spalle
Nude.
Così sarai pronta
per il grande
Viaggio.
Sulla nave di carta e di parole,
foglio di giornale.
Senza data.

Gianni Marcarino
– 19/04/2017

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