Ennio Forina

POESIA: La Stanza Segreta

Deve esserci una stanza segreta
nella tua casa d’amore
dove poterti isolare ogni tanto
lasciando scorrere pensieri e riflessioni.
Dove poter serbare i gioielli
di molte esperienze anche soltanto sfiorate.
Dove poter spazzare via la polvere
dalla libreria di tutti i tuoi sogni mai letti
e rievocare memorie prigioniere, sottomesse
ma non mai dimenticate.
Dove ogni giorno del calendario della tua vita
è diventato un cassetto arrugginito
che solo tu hai la chiave per aprire
e guardare indietro alle volte e ai luoghi
che sono stati persi in amore e comprensione.
Una stanza di insoddisfatta nostalgia
con quattro orizzonti aperti e senza fine
al posto delle sue quattro mura
con un soffitto così inconsistente
da permetterti di toccare il cielo
e invitare un gruppo di stelle
a restare a cena con te.
Cosicché lasciando questa stanza,
sarai di nuovo lo straniero improvviso
dal tocco gentile e i luminosi occhi
che il tuo vero amore ha sempre saputo che eri,
e ancora una volta potrai presentare
il più prezioso e affascinante dono
che avrai mai la possibilità di offrire.
Quello che si conosce, sconosciuto,
da conoscere ancora.
ennio forina  3 agosto 2015

– 30/06/2017

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CURRERI LUCIANO

POESIA: STRANIERO
Ho attraversato deserti, mari e monti, cercando terre e luoghi lontani.
Ho conosciuto gente, uomini e donne,bianchi, rossi, malati e sani.
Ho ricevuto doni,rimproveri e schiaffi, ho offerto rose ai semafori rossi.
Ho visto gente morire di stenti, donne incinte e madri piangenti.
Straniero sono in terre lontane,fatico tanto e soffro la fame.
Solo nel mondo vado in cerca di pace, voi tutti in guerra il silenzio assoldate; tamburi e pifferi e archi suonate, in memoria di quelli che sono annegati.
Ho visto uomini arrabbiati e stanchi, ragazzi soli sbiancati e affranti.
Ho visto cadaveri gettati in acqua, da gente crudele, infame e distratta.
Se tutto questo potesse finire, il mondo di rose si potrebbe abbellire. – 30/06/2017

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Vita Sandra Guddo

POESIA: Incomprensione generazionale
Ti guardo ma non mi vedi
Ti parlo ma non ascolti
Ti tocco
Pezzo di legno irrigidimento
Ma come ti sei vestito?
Le mi parole ti scivolano addosso
Senza lasciare traccia
Sei bravo a schivarle nascondendordietro il muro del tuo silenzio

Sono un padre fallito – 30/06/2017

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roberto la paglia

POESIA: MEMORIE DI UN VIAGGIATORE

Ho viaggiato per mari solitari,
preda del sole e delle tempeste,
dove tenebrosi gorghi
si nutrivano d’orrore e di follia,
e strepitavano le sirene
pregustando le nostre pavide coscienze.

Nella solitudine muovevo i miei remi
Carezzando le placide distese
E di quei mari mi sentivo parte
Come gli uccelli appartengono al cielo,
la luna sognante accompagnava le mie notti
e rare stelle si muovevano
nei cieli sempre uguali,
osservavo l’orizzonte
come irraggiungibile sogno
che ogni uomo in petto coltiva
e che mai vedrà fiorire
prima che la morte,
innocente assassina,
silente lo colga.

Ho viaggiato
E nei miei viaggi cercavo me stesso,
molto ho scoperto
ma nulla che non fosse mai esistito,
molto ho visto
ma nulla che non fosse visibile,
ho viaggiato nell’infinità degli orizzonti,
nelle crepe del tempo
e nell’oblio dei giorni
ma alla fine,
stanco e invecchiato,
riapro gli occhi accorgendomi
di aver scoperto soltanto me stesso.
– 30/06/2017

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Federico Gattolin

POESIA: Legato

Come schizzi sul muro
d’una cena rovesciata
come gessi e ardesia
di un disegno astratto
si uniscono le lucciole
fanno eco alla luna
uno spicchio di tenebre
e un arancio di luce

… E il buio lega tutto.
– 30/06/2017

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Pantaleo Olimpio

POESIA: Compagna di viaggio
Compagna di viaggio
Come mare in bonaccia
Immagine di luce
In grigi giorni
Intristiti da turbinio di vita
Di un mondo sfinito
Frantumato dal vento dell’est
Tu sei
Luce sottile come faro
Che imbianca naufrago disperato
Compagna
Quando il cuore
Malato d’amore
Rifiuta profumi d’erba
Quando con affanno arranca
Nel viaggio del tempo.
Essere vorrei tramonto di fuoco
E scolpire nel cielo
Con raggio di sole
Il tuo volto dorato
Incontrarti nel silenzio
Di un lembo di luna
Cantare poesie d’amore
Perché la vita
Sia impasto di gioia
Perché le sventure
Ritornino amore
E lacrime non bagnino più
Il tuo volto dorato. – 30/06/2017

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Filadelfo Giuliano

POESIA: In viaggio

Prima di lasciarla, riempi la casa di parole e rimembranze.
Adesso che sei pronto per un nuovo viaggio,
riempiti lo zaino di pietre e di pane rancido,
però sappi che il tuo è solo un continuo fuggire,
un evitare di fare i conti con il silenzio di Dio.

– 30/06/2017

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Sara Aguiari

POESIA: “SON FIGLIA… DI MIA MADRE”

Resa docile nell’anima,
lo sguardo basso,
il petto trafitto dall’esistenza.
In quest’abisso, scompaio!

Senza calze né scarpe
ho attraversato il presente,
serva dell’incedere della sorte.
Sì! Pure io,
come ogni altra vita consumata dal tempo
e restituita a polvere priva di memoria.

[Concediti perciò di udirmi,
or che tu, spero, con tanta bramosia leggi
e forse, potrai dissetarmi col dolce nettare della pace].

Quanto dolore nella carne,
lacerata fino all’osso
prima di abbandonare ogni speranza.
È stato un duro vagare sotto il peso del giogo,
dei colpi di nerbo
e di stoccate per incurvarmi a terra.
Gli orrori passati oggi inghiottono il riposo,
lasciandomi solo l’odore d’inchiostro sulla pelle
per una vita che in realtà, era già stata scritta.
Madre mia,
segreta tomba castigata,
appartieni a ciò che sarebbe dovuto presentarsi,
tu, resa sterile dalla tua sorte,
sottratta al ricevere e al dare amore.
Per me non ti mostrerai, mai!
Né ieri né oggi,
mai più a bussare all’uscio del nostro tormento
per nutrirmi del tuo dolce latte al posto dell’amaro veleno.
Questo “mai”,
è una voce assoluta scivolante in un vuoto senza fine.
– 30/06/2017

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Laura Cappellotto

POESIA: È
quando sarò
Vecchia
stanca
E Sola
Che
In un rigurgito
di orgoglio di donna
ferita
dalla propria vigliaccheria
Stringerò
tremante
al petto
la fotografia
Ormai scolorita
di quel nostro
audace bacio
In mezzo alla gente
Spavaldi
e innamorati amanti
Chiusi
fuori dal mondo
Viventi
dentro il nostro

Se chiudo gli occhi
Nel silenzio
ancora sento
il battito
Che accompagnava
I sospiri
Le audaci carezze
Sottolineate
da quegli occhi
scuri e brillanti
E riassaporo
quelle labbra disegnate
Che si posavano avide
Sulla mia pelle
Un tempo liscia e dolce
Come i nostri baci
che avevano
il profumo del mare
Della tua terra
che ti portavi addosso
E nell’anima

ti amo ancora oggi
Forse più di allora
E
nei miei sogni
A lungo cullati
E mai dimenticati
Di vecchia innamorata
ti vedo
dietro le mie spalle
con le mani
posate sulla mia testa
che accarezzano
I miei capelli già bianchi
ed insieme
guarderemmo la Luna
che
Incurante
Della vita e della morte
Sorge
su quella immensa
E azzurra distesa
Che profuma
Di dolce e amaro
Come il tuo ricordo

– 30/06/2017

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Monia Elisabetta Cateniello

POESIA: UN TAPPO FUORI POSTO
Il tappo attappa, stappa ogni secondo di vita
si avvita, si svita in un girotondo di pensieri
Il tappo svuota, riempie tutto il nostro essere
fa riemergere, soffoca i buchi vuoti dell’anima
Chi sei tu, per dar peso ad un’azione?
Ed ecco in un semplice gesto
racchiudo te con affetto
Ammiro… rispetto…
la natura non sarà in difetto
il tuo destino è un cassonetto?
No, ancora no. È presto!
Ti reinvento, ti riciclo
in un tappo fuori posto
e… in un magico incastro
ogni parola torna al suo posto.
In un mosaico variopinto
di colori infiniti
tu, prendi forma armoniosa
ed ogni plastica si sposa.
Ed io… che tengo in mano, te
un tappo qualunque
aspetto l’oggi di un domani, dunque?
Una poesia, solo una, ho chiesto
mentre tu, farai, il solito ingresso
MONIA E. CATENIELLO – 30/06/2017

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