Marzo Federico

POESIA: NUVOLE BIANCHE
Nuvole bianche su un quadro dipinto
D’azzurro sereno e variopinto.
Due uccelli come angeli volano
E sereni la mia giornata colorano.

Non sento il pianto sordo del mio cuore
Che languido mi attanaglia al dolore.
Nuvole bianche che schiariscono la mia vita.
Che sia io un nero; o un’anima esistita?

Corposo e vivido che batte sul cuore.
Nuvole bianche mi portano all’amore.

Nuvole bianche a cui mi riunirò.
Non oggi, oggi continuo, oggi vivrò… – 19/12/2017

Please follow and like us:

Arienti Massimo

POESIA: Vecchi ricordi

E allor quando il sol tramonta andando ad illuminar terre lontane che il pensier nostalgico m’appare.

Ormai spento il giorno s’accendono ricordi lontani che prendendo posto accanto a me alleviando la mia solitudine.

Sono come un solco indelebile scolpito nella mente, carichi di sofferenza e d#039;amore mi ricordano che sono vecchio. | sorgente: https://www.google.it/ – 19/12/2017

Please follow and like us:

Di Salvatore Andrea

POESIA: Come se un fiore nel mese di maggio

Piccole come formiche
grandi come un creatore
paure mentali nemiche
cancellano tutto il colore!
Libera scelta di posizione,
siamo schierati con il cervello,
che componendo una canzone
utilizziamo solo quello!
Di chi è la colpa di questo terrore?
A chi rivolgere la nostra attenzione?
Ti senti attore o spettatore?
Chiamiamo realtà una grande finzione!
Quella di credere ai cattivi
che voglion distruggere tutto il mondo
campi di grano radioattivi
telegiornali in sottofondo!
Per sua natura l’uomo non preda
ma ha dimenticato di essere santo
del nostro nemico sentiamo le grida
e non ci accorgiamo di viverci accanto!
La colpa è nostra, del poco coraggio,
uccidiamo il Bene nel quotidiano,
1come se un fiore nel mese di maggio
si rifiutasse di stare sul ramo.
Ma esiste un modo per salvaguardare
il nostro diritto alla conoscenza:
solo il cervello si può plagiare,
ma con il cuore non c’è speranza!
Il cervello è un antenna, riceve segnali
diventi cattivo e non te ne accorgi
il cuore sprigiona emozioni reali
che anche se muori poi tanto risorgi!
Pieno d’amore, rosso il colore
la soluzione ai mali del mondo
se tutta la gente usasse il cuore
nascerebbe la pace in un solo secondo! | sorgente: https://l.facebook.com/ – 19/12/2017

Please follow and like us:

Qela Brendon

POESIA: NON è UN’ALTRA STUPIDA POESIA D’AMORE

Nuda
Sotto la pioggia,

i neri capelli si inzuppano
e l’acqua cola attraverso di loro
lungo tutto il suo corpo.

La bianchissima pelle
La rende fatata:
un incanto per gli occhi.

Ma non stimola
Alcuna fantasia sessuale.
Deve solo essere mia.

E subito la immagino mia:
con i nostri corpi stretti
che si fanno male
per farsi bene,
che si vogliono bene
per dimenticare gli altri:
il fuori,
il tutto.

Non ho nulla da dimostrarti
Di cui non ne sei a conoscenza .
Sai tutto di me
E io ti ho letta
Fin dentro le viscere.

Non è un’altra stupida
Poesia d’amore,
né una dichiarazione.

Rendi il mio mondo morto:
una landa che faccia
scaturire un ultimo bagliore,
un bagliore di vita vera.

Nell’attesa rimango deluso.
Fa****
| sorgente: https://www.google.it/ – 19/12/2017

Please follow and like us:

Arienti Massimo

POESIA: E allor quando il sol tramonta andando ad illuminar terre lontane che il pensier nostalgico m’appare.

Ormai spento il giorno s’accendono ricordi lontani che prendendo posto accanto a me.

Sono come un solco indelebile scolpito nella mente, carichi di sofferenza e d’amore mi ricordano che sono vecchio. | sorgente: https://www.google.it/ – 19/12/2017

Please follow and like us:

Nita Alexandru

POESIA: Peperoncino stammi vicino aiuti più del vino mi sento un cretino la yo-yo mi ha portato al declino pe-pe-ron-ci-no il veleno,Dio ti ringrazio per il peperoncino che ci hai dato, anzi che mi hai dato ,non posso più ignorare il fato, il dolce non è mai così dolce senza il salato ed il piccante da gusto al palato, verde viola arancione o rosso ,amico voglio un peperoncino grosso per svegliarmi da questa sbronza e per non finire nel fosso. | sorgente: https://www.google.it/ – 19/12/2017

Please follow and like us:

Lamberto Simone

POESIA: Titolo: il ricordo dell#039;anima

Vola un canto d’amore nel
Beffardo Universo che debolmente
Controlla infuocate lacrime
Capirsi, capire versi d’autore
Che miti consolano l’anima
É un boato che scoppia nel cuore
Splenderanno le stelle, triplicheranno i tramonti
Un uomo solo griderà il suo dolore
D’amore, di vita, di ricordo
Di morte
Di te | sorgente: http://m.facebook.com – 19/12/2017

Please follow and like us:

Giuliani Federica

POESIA: Prendo la medicina e curo le ferite che mi hai fatto.
Prendo la medicina e svuoto lo stomaco da questo groviglio.
Prendo la medicina e anestetizzo sensazioni di dolore.
Prendo la medicina e svanisce l indigestione di ipocriti…giocolieri dei sentimenti.
Prendo la medicina e ti perdono.
Muoio e poi rinasco.
Cureremo assieme il nuovo male con la leggerezza dellapos;anima, come un fluido oleoso e profumato che ci scivola addosso, come un vento gelido che attraversandoci lascia tepore, come un ago che ci punge lasciando sollievo al suo allontanarsi, come la fatica dello scalatore che raggiunta la vetta prova piacere nei proprio intorpidimento, come una bufera che consegna la pace dopo il suo passaggio.
Come una medicina dal sapore amaro difficile da mandare giu…la medicina delle possibilità… IL PERDONO quello che pochi conoscono veramente… Quello che ci permette di affrontare il domani come anime appena venute al mondo… limpide e leggere. | sorgente: http://m.facebook.com/ – 19/12/2017

Please follow and like us:

Clemen Dario

POESIA: IO PARLO, TU PARLI

Io parlo, tu parli
e il tramonto scende dietro la finestra
come un quadro
Io parlo, tu parli
e intanto nascono e muoiono mille mondi
e affiorano mille ricordi
Io parlo, tu parli
e ci ricordiamo tutto il passato
e ci rispecchiamo
e la sera è blu
guardando il mare e il cielo
e ci ricoprno le stelle
e parliamo, ci ritroviamo
e intanto
passano gli anni
Io parlo, tu parli
e intanto la nostra vita va avanti
e intanto continuiamo a fare cose nella nostra vita;
e cadono le foglie
e tornano le piogge e i travagli
e volano le rondini
e brillano sul mare i raggi
per lasciar posto
a notti rosa che affogano nel blu e fra mille tempeste
intanto
Io parlo, tu parli
| sorgente: http://www.poetipoesia.com/ – 19/12/2017

Please follow and like us:

SALERNO ROCCO

POESIA: L’emblema casto del passato
In memoria di Dario Bellezza

Ora rinasci fresco, altero
Poeta
senza il rumore assordante delle voci
il clamore delle parole vuote
ora rinasci
al verde perenne dei cipressi
Silenzio
dolore sofferto lontano dagli evi
dalla mala parata della civiltà,
immagine mangiata dal Tempo
beffardo,insolente
rinasci giullare,volto sorridente
smorfia vivente del dolore
di Madama Morte
nell’urlo sotterraneo e incomposto
del mio cuore
che ha rifiutato la tua immagine
agonizzante
la lenta,lunga processione
di sguardi infingardi
per farti
zolla fumante,viola
su questo terreno solo
-soli come noi
nel verde dei cipressi
a rinverdire i vecchi sentimenti
gli assolati mari della Calabria
in una Roma frastornata
dalla tua bianca svanita azzurrità-
lontano dalla civiltà, farti nascere alba
assolata bara sulla mia anima
sul mio pianto raggelato, inconfessato
in mezzo al turbinio dei contemporanei
che solo t’hanno lasciato
avvolto nell’inviolato bianco dell’Ospedale.

Io solo,assolato sguardo in un’alba
disfatta da tanto pianto
conficcato nell’erba che ancora si dimena
invoco la tua Ombra
a risuscitare il candore del tuo sguardo
vivo nel respiro demente delle pietre
di questa Capitale

L’emblema casto del passato
In memoria di Dario Bellezza

Ora rinasci fresco, altero
Poeta
senza il rumore assordante delle voci
il clamore delle parole vuote
ora rinasci
al verde perenne dei cipressi
Silenzio
dolore sofferto lontano dagli evi
dalla mala parata della civiltà,
immagine mangiata dal Tempo
beffardo,insolente
rinasci giullare,volto sorridente
smorfia vivente del dolore
di Madama Morte
nell’urlo sotterraneo e incomposto
del mio cuore
che ha rifiutato la tua immagine
agonizzante
la lenta,lunga processione
di sguardi infingardi
per farti
zolla fumante,viola
su questo terreno solo
-soli come noi
nel verde dei cipressi
a rinverdire i vecchi sentimenti
gli assolati mari della Calabria
in una Roma frastornata
dalla tua bianca svanita azzurrità-
lontano dalla civiltà, farti nascere alba
assolata bara sulla mia anima
sul mio pianto raggelato, inconfessato
in mezzo al turbinio dei contemporanei
che solo t’hanno lasciato
avvolto nell’ inviolato bianco dell’Ospedale.

Io solo,assolato sguardo in un’alba
disfatta da tanto pianto
conficcato nell’erba che ancora si dimena
invoco la tua Ombra
a risuscitare il candore del tuo sguardo
vivo nel respiro demente delle pietre
di questa Capitale
che cercando va la sua vedovanza
l’emblema casto del Passato.
Rocco Salerno

| sorgente: https://www.google.it/ – 19/12/2017

Please follow and like us: