Valchiusa Arianna

POESIA: Grido all’amore

Tempesta e tormento sei stato per me.
Hai spazzato via tutto,
E mi chiedo perché?
Dormir sul tuo petto
Ricordo com’è.
Hai preso il mio cuore, adesso dov’è?

Sei il vento che sento su questa costiera
Far finta di niente.
Ricordi com’era?
Passione avvolgente
incontrarci la sera
Lontani da sadici visi di cera

Sei dentro, un rimpianto, così piangerò
Ho bisogno di te
Tu mi ami, lo so
Rimani con me
Il mio cuore però
Mi chiede di te, e risposta non ho.

Lasciare per sempre, scordare non vuoi
Amore io piango
Ti chiedo se puoi?
È passato del tempo
Capire non vuoi.
Non servirà a niente fuggire da noi.

| sorgente: https://www.google.com.mt/ – 18/12/2017

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Blunda Antonio

POESIA:
NON TUTTO ERA MISERIA AL MONDO

Cinque metri per tre,
neon bianco, luce fredda.
Quasi tutto si spense.

Guardai la città, nel silenzio delle sei.
Nella controluce del pavimento
mappe
a mio giudizio
avrebbero dato lavoro ai cartografi.

Se ne stavano sulla linea di confine
luoghi, ed eserciti, e formicai.
L’umanità, nella sua esplicazione.

C’era l’ ingegneria di un ponte,
un passaggio a livello, un fumante camino,
un orologio battente nella nebbia, un rumore di scarpe,
un bar aperto dalle cinque del mattino.

C’era il sonno, e l’abbandono del letto,
il suono amico dei bicchieri, la fame della stanchezza,
lo strano segno della malattia,
la tosse profetica della morte leggera.

C’era la desolazione, e la densità,
il sacrificio e il pensiero,
la speranza,
prestata alle macchine.

Ovunque la traccia polverosa
d’una pietra miliare
v’era a dire qualcosa.

E quasi tutto si spense.

Non tutto
stamani
era miseria al mondo.

Dagli occhi allo stelo,
dal creato alla ringhiera,
una voce indovina
cantava nuda
l’abbandono delle proprie ossa
nella stanchezza del mento.

Non tutto era cemento
non tutto cinque metri per tre,
neon bianco, luce fredda.

Una croce
a cena
era comparsa,
prima, nella sera.

Persino Dio, che ritornava a casa.

Fu allora,
che quasi tutto il dolore
si spense,
poiché non tutto,
era miseria al mondo. | sorgente: https://www.facebook.com/ – 18/12/2017

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russo francesco

POESIA: Fin dall’origine n’ebbi parte.
Mi è facoltà di percepire solo i baliosi odori
ma gli altri li “disegno”.
Sono sfortunato di tale malanno.

Colui che mi sedeva accanto era felice;
Io uno specchio di quel sentire.
Quando invece non è presente io sono niente.
Il mio ricordo non è impregnato.

Io peno per tale mancanza;
stavo manducando una nobile speziata pietanza
eppure era inodore e di un pallore simile alla fonte.
Osservavo le vicine persone liete
ed io immaginavo quell’ olfatto piaciuto e tanto perduto.

D’incanto mentre m’incamminavo una donna mi destò.
In quell’attimo il mio naso divenne sano!
Il profumo dell’amore mi invase e pervenne.
Fu da allora che odoravo il presente e il mesto passato.

| sorgente: https://www.google.it/ – 18/12/2017

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Bertolino Maria

POESIA: ATTIMI

Sento,
il fruscio silenzioso del vento
sul mio fragile viso,
i profumati petali di rosa
mi sfiorano la debole mano,
una dolce musica
mi penetra nella più remota fibra del mio corpo.

È notte.
Il mare si placa
senza un cielo di stelle
senza un chiaro di luna.
Rubo un petalo,
per i giorni persi,
per costruire un cesto di meraviglie.

Il battito del mio cuore
si unisce alla sinfonia delle lacrime
che solcano il mio volto,
la tristezza e la malinconia
mi avvolgono,
la solitudine mi prende,
tutto si dipinge di scuro.

Un vuoto nel mio cuore,
un nodo stretto alla gola,
gli occhi pieni di lacrime.
Vedo due punti luminosi,
una mano m’afferra,
sei tu che vivi lassù,
dove l’ombra è la luce,
il cammino è riposo.

Lasciami accarezzare la tua voce,
lasciami respirare il tuo sguardo,
che vince la malinconia, la solitudine e il silenzio,
lascia in me il ricordo e l’immagine di te per sempre.
| sorgente: http://www.poetipoesia.com/ – 18/12/2017

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Mariam Botros

POESIA: Una goccia,
Un pensiero.

Un’altra goccia,
Un altro pensiero.

Assorto odo io il dolce sciabordio
Dell’acqua che inonda la mia mente
E a poco a poco mi scordo
Del rumor sordo e contorto
Di ciò che mi sta attorno,
Che sopporto ogni giorno.

Una goccia.
Un’altra goccia.
Un’altra e un’altra ancora.
Fino a che il peso della tempesta
Non s’arresta nella testa
Ormai troppo pesante
Perché la mia mente la regga.

| sorgente: http://www.poetipoesia.com/ – 18/12/2017

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Del Sole Alessandro

POESIA: Autunno a Salerno

Grazie alla tua gioiosa grazia di Soprano,
oggi gusto l’aria estroversa dei lidi ameni,
assaporando io la luce del mare di Salerno,
pure quando bolle di potenza nell’inverno;
ed i monti Lattari coi Picentini del Tirreno,
per un’anima inspirante la brezza di verità,
si uniscono in contorno di sublime dignità.
Tutt’intorno le fronde sognano sul terreno.
Nell’alito d’autunno si stendono i pensieri
e in letto d’aere salino io tocco la tua beltà,
confondendoci noi nei flutti di silenziosit
per essere l’uno nell’altra davvero più veri.

Alessandro del Sole

(Roma, lì 12 ottobre 2017 ; la poesia a versi sciolti che ho riportato è dedicata a mia moglie Clelia).

| sorgente: https://www.facebook.com/ – 18/12/2017

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Laganà Francesca

POESIA: (EMOZIONALE)

Per quanto voglia restarti indifferente
Il mio cuore vibra
e la mia mente,
mente.
Quando il tuo sguardo si pone su di me
mi sento invulnerabile
ed è inevitabile
questo fenomeno che si manifesta, che fa perdere il controllo emozionale,
che mi ha portato a perdere te.
E mi duole dire menomale,
perché non vali quanto quell’emozione
ed hai scatenato in me un temporale. | sorgente: http://m.facebook.com/ – 18/12/2017

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D’Antiga Massimiliano

POESIA: A te
Era li la nostra casa
tra quei boschi e quelle colline verdi di faggi lucenti.
Tu sedevi su una sedia e mi guardavi da lontano mentre sistemavo il nostro orto.
Non lo so con certezza ma intuivo il tuo sorriso e ne sentivo il calore.
D’inverno il focolare e la neve
In primavera i fiori e le castagne
In estate i bagni al ruscello
In autunno le castagne e il vino
Tu, solo tu in ogni cosa.
Poi sei andata e ho imparato il peso dell’assenza e l’ardore nella pazienza.
I nostri sogni si dileguano nell’attesa.
So che tornerai.

Massimiliano D#039;Antiga

| sorgente: http://m.facebook.com/ – 18/12/2017

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Menolfi Mirko

POESIA: Odo piccoli passi
di vermi freschi
strascicanti spoglie
come zoccoli stanchi
dun cavallo altalenante.
Sento le macchie
luci di natale
esali d’inverno,
non sento invece
la magia trascendente
il plico di fogli di Dio
che lasciò a Mosè
una tavola
una cometa.
Perdo la via
nelle vie di salici
lacrime diafane
coltri misteri
interludi ghiacciati.
Il bazzicare lento dei buoni
il ripudiare veloce
cattivi che fingono
cos’è se no
il lento odio che sale.
Parlo delle frecciate
lo sguardo diabolico d’un frate
soave
audace il cammino
per le strade non più mie
d’un santo fallace
e del Dio suo re. | sorgente: http://www.poetipoesia.com/ – 18/12/2017

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