rosarin monica

POESIA: Ho guardato la vita in lungo e in largo…
Ho provato a capirla,attraverso momenti di rabbia e altri di pura estasi..
Ne ho cercato il senso ammirando tramonti,le vette più alte e smarrendomi negli occhi dei bambini..
Ho sofferto affrontando gli addii come due innamorati..pregando il mio Dio per ricevere una grazia..
Ho assaporato la paura quando non ero più padrone di me e l aria era inchiostro nei polmoni..
Oh cara vita..di quante essenze sei composta? non si può scoprirle tutte…
Ma una cosa l ho capita…che non ci resta che viverti.

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oliva vittorio

POESIA: Svegliarsi un giorno e scoprire che non manchi più…
che non fa più male…
Svegliarti un giorno e capire che hai perso …
Perché in fondo quel dolore era l’ultimo legame che avevi…
era l’nica speranza che ti teneva in bilico tra il vuoto e il niente…
E rimanevi in bilico!
Hai lottato per non cadere giù…
Ogni tanto da lontano, in quelle sere dove i pensieri si lasciano andare,ci sarà quell’attimo di esitazione…
Tutto ritornerà per pochi istanti a fare male…
Poi sorridere …
Tutto passa!
…e il tempo dimenticherà in fretta …
Ma Lei no!!
Lei mi ricorderà per sempre chi eravamo!!
Ci sono momenti destinati a fondersi nel cuore …
Perché l’amore non è questione di anni,l’amore è questione di battiti!!
Puoi passare tutta la vita accanto a qualcuno e non sentirli …
…non si può spiegare…
Ci sarà sempre un motivo,
una spiegazione,una resa, una bugia,o parole mai dette …
Ma la verità resterà impressa per sempre nel cuore di chi ha amato…
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rimola vincenzo

POESIA: UNA DOLCE SINFONIA INQUIETA
Dolce e inquieta sinfonia
quella della sveglia, che fa tic tac…
Con quel suo rumore innocuo
ci segnala il nostro tempo,
che pian piano se ne va:
secondi, minuti, ore, giorni, anni
e per finire una vita intera.
La sveglia ci da ordini e abitudini precise,
ci dice quando è ora di svegliarsi,
di nutrirsi e di riposarsi,
ci da un passato, un presente e un futuro,
ci da anche un tempo per gioire,
per soffrire e addirittura
per morire.
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Garzulano Paolo

POESIA: Un lupo vive in branco solo è senza remore
primo sguardo gia capisce chi è il più debole
Potrà sbagliare e andare contro le sue regole
ma Un lupo non ascolta mai il giudizio delle pecore
Un bruco sa che non ha scelte per decidere
Dovrà morire e dare alla farfalla due ali libere ma
Il bruco non.lo sa che non ha mai smesso diesistere
È soltanto una farfalla che ha ricominciato a vivere

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Francini Romana

POESIA: COME I FIORI D’INVERNO

Perdonami se non ho dita di petali
per accarezzare leggere il tuo bel volto,
nè labbra di rosa in boccio
per baciare dolci la tua pelle…
i segni che porto sul cuore accettali,
sono di un tempo lontano,
fu grandine di parole a fare scempio
e tempesta di gesti senz’amore distruzione…
son pronta a darti ciò che resta di me…
ignora le cicatrici mie, la mia durezza,
e accoglimi con occhi ciechi d’amore,
la forza che vedi l’ho pagata col dolore…
e ho resistito tanto,
come i fiori d’inverno sanno fare. | sorgente: https://www.facebook.com/ – 29/01/2018

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Giordano Paolo

POESIA: “Uno sguardo apatico e maledetto
osservava il movimento del passato
il rumore di ogni astro oramai devastato
distrutto ed infine mancato
sprofondava rapidamente nell’inferno
venerava il caos di questa veritÃ
colma di dolore la stilla cedeva
e lentamente soffocava
sostando su di una lesione
lungo il suo falso sorriso
narrava dogmi di disperazione
inviso gettava versi nell’universo
sperando in quel bene mistico
oramai oppresso

Dall’iride coglieva l’irreale
nascosto in ciò che è esposto
l’interno a priori di ogni esperienza
come fosse un infinito
dall’intimo nasceva una lacrima
dove vegliava la sua Follia più intima
versava emozioni nella profonditÃ
lungo quel dolce viso posava la propria nuditÃ
sognava la libertÃ
profonda immortalitÃ
sussurrava nel silenzio possibilità intrise di veritÃ
immaginava emozioni reali
che colmassero questo arduo sentimento
oramai devastato

Dall#039;iride coglieva l#039;irreale
Uno sguardo apatico e maledetto
nascosto in ciò che è esposto
osservava il movimento del passato
l#039;interno a priori di ogni esperienza
il rumore di ogni astro oramai devastato
come fosse un infinito
distrutto ed infine mancato
dall#039;intimo nasceva una lacRima
sprofondava rapidamente nell#039;inferno
dove vegliava la sua Follia più intima
venerava il caos di questa veritÃ
versava emozioni nella profonditÃ
colma di dolore la stilla cedeva
lungo quel dolce viso posava la propria nuditÃ
e lentamente soffocava
sognava la libertÃ
sostando su di una lesione
profonda immortalitÃ
lungo il suo falso sorriso
sussurrava nel silenzio possibilità intrise di veritÃ
narrava dogmi di disperazione
immaginava emozioni reali
inviso gettava versi nell#039;universo
che colmassero questo arduo sentimento
sperando in quel bene mistico
oramai devastato
oramai oppresso”

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Belloni Marco

POESIA: Piego l’anima ai miei pensieri come carta tra le mani.Scrivo su di essa tutto quello che non dico.Piego i miei pensieri alla carta finendo sempre le parole che non scriverò mai.Vivo con l’anima al guinzaglio…ombra e compagna silenziosa ed ubbidiente
| sorgente: https://www.facebook.com/ – 29/01/2018

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Tkachyshchena Iryna

POESIA: -Vigilia di San Valentino-
Penso di andare a letto e di trovarti nel letto felice
Sorridente e deciso, come al crepuscolo di una finita giornata di mare
Allorchè il tuo tocco tenero mi accarezzò la spalla con premura
All’improvviso la passione mi rese autrice
Di un romanzo impetuoso, irruente e corale
La tua voce mi corrose il cuore e gettai via la censura
Il veto che solo tu avresti potuto sciogliere e sciogliesti.
La tua voce era più calda del vento d’estate
Il tuo sguardo più sferzante delle onde battenti
Se le mie labbra avessi in quel momento sfiorate
La mia anima avrebbe pianto sui tuoi respiri ardenti.
Ma stasera non sei nel letto, e le onde sono lontane
E del vento soltanto l’eco, il romanzo si è fermato.
Sei più timido e più triste al nascente chiarore dell’alba,
Io ti cerco all’imbrunire, come feci in riva al mare,
Torna a casa al più presto amore, e dai sogni fatti guidare
Forse è ora di ricostituire quel che giace sul fondo del mare.
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