Maddalena Bonelli



POESIA: Il dubbio del gabbiano

Bellezza m’incanta sullo ionio mare:
di certo sei nato da sogno di poeta!
Infinito sogno di eterno cantore…
All’alba del mondo zampetto felice
passeri rincorrendo e moscerini
sulle rive dello Ionio incantato.

Dal cielo felice scruto le creste
che corrono a riva e si frangono
In un velo d’acqua sulla sabbia dorata
al sole del tramonto.
In volo radente afferro la preda
a pelo d’acqua
poi l’ala più in alto mi conduce
nell’azzurro più azzurro.

Ho attraversato i secoli
sciogliendo la vita in spuma e bellezza.
Ho spiato il clangore di navi
nel cui grembo nascosti solcavano il mare
fuggiaschi di Troia e di Scanderbeg l’eroico.

Ho poi visto armi trasformarsi in badili
e scudi in aratri;
Ho visto i cavalli lasciar posto ai buoi
agli asini e all’infaticabile mulo;
l’aquila bipenne volar sulle cime nascoste,
e solchi profondi affiorare nel nulla.

Ho visto sorgere dalla sabbia e dalle rocce
magnifiche terre,
Ho visto uomini duri a difesa della cultura
e di una vita dignitosa e feconda
poi un nuovo buio ha soffocato ogni ricordo
portando rovina dove splendide dimore
e templi furono.

Ora infine in nuovo evo spio fra le onde
e sulla sabbia dorata al crepuscolo
in cerca di cibo e curioso di nuova vita.
Quanto rumore, che confusione!

All’arrembaggio amici, cibo extra in quantità!
Ci tuffiamo sulla spiaggia di pini bordata
e oleandri e macchia mediterranea tenace.
l sole morente tinge di viola il cielo azzurro
e la luna alta sbircia l’immensa distesa
di acqua perlata.

Lievi increspature rosate
dolcemente violano l’argento
e scorrono a riva ritingendosi di blu
poi si frantumano in schiuma bianca
sulla plumbea battigia.
Zampettiamo allegri imprimendo la sabbia
della nostra presenza.

Sotto la rena a pelo d’acqua fuggono due granchi
spaventati dai lenti passi che portano in acqua
una coppia solitaria di umani in cerca di quiete.
Quale nuova sostanza offrono le antiche rive?

Spazzino ora sono di carcasse di carta,
e con becco robusto agguanto di fumo
gli scarti e del malcostume.
Un dubbio mi prude sull’ala:
sarà che dei greci
rimasti son solo di Ulisse
i fetidi porci?
| sorgente: https://form.jotformeu.com/pagine/bando-poesia – 05/02/2018

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