Spinaci Elisabetta

POESIA:IL VOLO DELL#039; ANIMA
Vita che nasce
al di fuori di te…
alimentata
dalle emozioni
che l’hanno fatta splendere
e che adesso vola
verso l’ infinito
a cercare gli abbracci
rubati dal tempo…
lasciandosi dietro
scintille d’amore
che brillano pungenti
negli occhi di chi
non è riuscito a trattenerla
per poi cullarsi nella sua anima…
finché anch’essa
spiccherà il volo – 17/05/2018

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Reddavide Chiara

POESIA:Io qui..in questa piccola camera…
Chiusa…buia..da sola
Guardo dalla finestra e vedo una bomba cadere dal cielo…
Non è la prima volta…
Oramai ero abituato a vedere
Tutto ciò…io una ragazza che invece di vivere la propria vita è responsabile di tutto… responsabile dei miei fratelli…di tutto
Ieri una bomba colpì casa mia…
Ho perso la casa e ora vivo per strada ma che importa se tanto da un momento all’altro sarei morta..
La cosa peggiore…
Questa cosa non mi fa né caldo né freddo!!
Ci sono abituata..vado a scuola con la consapevolezza che ci sono persone crudeli che vogliono male a noi ragazzi…ma che fa…tanto spetta a noi avere paura e ogni notte sentire una sirena che ci avvisa di una bomba….
Aiuto!!!!Eccola!!!una sirena…un attacco!!! Papàààà!!!!!no!!!!
Ecco..ho preso papà… papà…dove seiii?? papà l’unico che mi era rimasto….adesso lo so..tocca a me..sono pronta..non fa male… è veloce…adesso vado..il punto di morte e lì..meglio se vado…almeno lì portò vivere felice..come una ragazzina – 17/05/2018

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Stefanina Sgambati

POESIA:Apnea
Sia la notte che il giorno
Hanno cambiato il loro volto.
Se mi affaccio dai tuoi occhi
Non vedo più giardini
Se mi affaccio dai tuoi occi
Vedo le mura dei perché che non siamo riuscite ad abbattere,
Stringersi sempre di più
E spingerci sempre più giù.

Non ti cerco più negli angoli
Ormai ti sei incastrata nei miei spigoli
Non spazzo più via la polvere
Ormai si è depositata sul cuore.

Non ci sono miracoli o straordinarie ali che tengano
Non è più semplice come un tempo.
È solo un’ apnea silente,
È solo un respiro affannato
È solo un ricordo che riga il viso.

È solo che non respiro più in questo monolocale al centro.
È solo che non respiro più te. – 17/05/2018

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Giannoccaro Raffaella

POESIA:D’improvviso, lei, assorta dai suoi pensieri e varie fantasie avvertì un sottofondo familiare mentre, i suoi occhi erano rivolti alla lettura di alcuni ricordi che non potrà mai spiegare e raccontare!!!

– 17/05/2018

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D’Angelo Maria

POESIA:Lo considerano fesso, ma lui urge.
Lo sguardo dritto e fisso ma lui fugge.
Ha la rabbia addosso ed essa lo spinge oltre ogni limite ortodosso, ma lui non regge.
Cade dentro un fosso ma lui riemerge
Quando parla da iracondo tutto tace.
Ha lottato contro onde e mari
Punta lontano come la luce dei fari,
ma non serviranno luci artificiali
Perché già il sole splende sui cadaveri dei suoi avversari mentre ride felice perché sa che non ha pari. – 17/05/2018

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Catocci Valentina

POESIA:
Dolce pioggia, tinta di rosa.
Tic. Tic. Tic.
Ti sento, come una promessa.
Tic. Tic. Tic.
Sussurrata tra le fronde d’autunno.

Ti sento,
mi scivoli nel cuore e
a ritroso vai,
nei ricordi miei.

Nel tempo che fu,
dove tutto è finito.

E non vi è rimedio.

Le storie di un tempo passato,
le fiabe,
i timori,
la pioggia tra i bimbi stupiti
e ancora, quel suono.

Bello, scintilla come un diamante.
Tic. Tic. Tic.
Mi suona nel petto.
Tic. Tic. Tic.
Rosa confetto.

Goccia su goccia,
scorrono gli anni.

Scorrono i volti,
le grida e gli affronti.

Goccia su goccia,
scivolo via.

Ma tu cara pioggia,
ogni dì tal resti.

Eppur, se possiamo:
volti,
gente,
città,
passioni e silenzi
di novelle piogge,
cadranno ancora. – 17/05/2018

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D’Angelo Maria

POESIA:Lui mi trafigge la gola
livido viola sulla spalla.
Una sberla,
un ombra riflessa sulla pupilla
una donna che piange.
Il coniuge la distrugge,
ma lei è donna, lei finge,
lei piange, ma protegge
colui che la trafigge. – 17/05/2018

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Durbiano Chantal

POESIA:CICLICO

Mi si è seminato sotto lo sterno.
L’ho sentito germogliare.
L’ho annaffiato io stessa quel seme di sentimento.

Più fioriva, più crescevo.
Si è diramato attorno al cuore intero.
Ho avuto paura e ho smesso di flettere il capo per guardarmi giù.
Ho pensato d’essere troppo acerba.

Ma i frutti ormai erano pronti.
Non era più primavera, no.
L’estate afosa ed assetata di risposte si era palesata.
Il mio petto fruttato non poteva più attendere
ed io non ho colto il momento
come non è stata colta la frutta da quei rami.

Questa sono io che
china alle radici della mia gioia appassita
raccolgo frutta marcia,
nata dal mio non essere matura.
– 17/05/2018

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Risino Gian Piero

POESIA:INTERMITTENZA

A certe notti stellate
avrei detto basta.
Avrei staccato la spina
e
svitato l#039;intermittenza
negando
alla luce la vita eterna.
Pazienza…………..
Poi ecco l#039;alba improvvisa
a calarsi nei panni
dell#039;indifferenza
a smuovere ogni incoscienza
a gettare sul mio fiato
i frutti di un#039;altra ricompensa.
L#039;infinito donatomi
è
due volte apparenza
un passo nervoso
che traduce lo spazio
conquistato
in indomabile distanza.

IL PARDO

Madre
guarda il pardo
che dimena i suoi artigli
da negromante
sul suolo violentato
da secolo ansante.
Senti i gemiti salire
dalle ceneri della civiltà?
Senti i costanti richiami
di un#039;anima ingabbiata
dentro il cuore della città?
Senti madre
lascia che la mia scia
testarda
raggiunga i suoi pianti….
Lascia che il mio corpo
faccia scudo
a un dilemma cosi nudo
cosi crudo.
Madre
guarda il pardo
io tuo figlio
che dimena i suoi artigli
da negromante
sopra i battiti ansimanti
delle estati nettamente superiori
ai penosi pensieri
dei sistemi terreni
che lasciano trasparire
il sangue vago
di invertebrati millenni.

PRECIPIZIO TROPICALE

Il mio natante
ha una natica trafitta
all#039;altezza dattilografata
del verbo intransitivo
andare.
Navigo dentro uteri gonfiati
ove pensieri aggrovigliati
vengono trascinati giù
da maree taglienti
come lame di trita verdure manuale.
Da un po
batto e rimbalzo senza fiatare
ancorato a questo ultimissimo
boato di onda nervosa
voglio stare.
Scaglionato su uno scoglio
presso litorali a cazzeggiare
palpo la schiuma frizzante
nell#039;attesa che magagne
di alterati ammiragli
ruotino bussola a sud.
Precipizio
tropicale.

MANO LAVA MANO

Tralasciati
i
dunque
e
i
perchè
della mi
ti
ca
giovinezza
la milza
si gonfia
e
la speranza
piano
e
dissoluta
mi sotterra.
Mano lava mano
ma occhi
non
levano vissuto
ne
anima
cancella ferite.
Quanta polvere
sopra questi deserti
li
ne
a
menti
e quanti Dei
sotto questi pesanti
p
i
e
d
i
contali se non ci credi.

RESOCONTO

Una casa impropria
una cosa certa
la luce che si accende e si spegne
quando vogliono gli altri
una cena abbondante
mangiata nervosamente
e
un inquilino che ascolta solo
riiiiiiiiiidi pagliiiiiiiiiiiiaccio.
La TV trasmette fatti e misfatti
che a me non interessano
poi sigarette accoppate
coppette di liquori forti
congelati nel sarcofago
menosei Celsius
e tanta noia
cosi tanta che viene voglia
di non alzare lo sguardo
fino al prossimo Big beeennng.
Ma di questi tempi
meglio restare freddi e presenti
per dare fastidio a tutti gli sciacalli
di questo pianeta
che giocano a rincorrere
e disintegrare le nostre precarie
vite già dissanguate.
E mentre vi mando tutti a fare in culo
il mio pessimo vicino di casa
avverso ad ogni cambiamento
politico o climatico
si spara su per le orbite
un altro giro letale di
riiiiiiiiidi pagliiiiiiiiiiiaccio.
Gli busso tre volte sul muro
lui mi risponde alzando il volume.
Fottiti brutto bastardo
suicidati pure.
Tanto il pomeriggio
scivolerà lo stesso
come fa ormai da millenni
un serpente arrogante
che si perde silenziosamente
nella gustosa glassa della mente.

– 17/05/2018

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Sansanelli Giuseppe

POESIA:L’alba che brilla negli occhi dirada un’aria cattiva,
nella pupilla i rintocchi del tempo che li scandiva.
Privi di forza i ginocchi cedono lungo la riva
cercavo limiti e sbocchi per la mia vena creativa,
con l’ansia che compariva nel cuore in ogni mio giorno
l’assenza di alternativa e l’attesa del tuo ritorno,
sei un utopia, l’unicorno come il coraggio di un vile,
Anima pia in questo inferno, tu sei un omaggio, monile.
Giocare a maggio in cortile, sognare col vento in faccia
Sei il messaggio gentile che accolgo tra le mie braccia. È il mio dolore che porto spero che tu ne abbia cura
io ti darò il mio conforto e allontanerò la paura.

– 14/05/2018

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