POESIA: La rabbia
La mia rabbia sorda
ulula muta,dentro,
nell’antro dell’anima,
inesprimibile
inascoltata.
E’ difficile
accettare
che può anche
morire,
soffocata
dalle spesse
mura
dell’indifferenza.
Ho imparato
a gestirla
a convivere,
ma si agita,
poi s’assopisce
e si risveglia
dannata…
Elena Opromolla – 20/01/2017
Autore: webadmin
Antonello Vanni
POESIA: Aspettai il
sorgere del sole
disteso
a rimirar
le stelle.
Dio, ricordo
quella notte,
piovean
sogni
a catinelle.
L’attesa
terminò
al suo far
capolino,
stagliandosi
nel cielo
prepotente.
Bruciò
col suo
calor
l’incanto,
l’illusione,
lasciando
alla realt
ben poco
più di niente…
– 20/01/2017
Nadia Sponzilli
POESIA: Balconi
Ci stringevamo vicini vicini sul balcone dei lamenti
(piano terra, senza ascensore)
dopo aver scosso la tovaglia della cena
ci lagnavamo piano guardandoci negli occhi
la sera finiva, come d’abitudine
noi ce ne lamentavamo invece di dispiacercene
poi chiudevamo la portafinestra in coro
perché non fosse solo uno di noi due
a rinunciare al giorno.
L’indomani sarebbe venuto, probabilmente
noi senza dircelo ci speravamo
e sognavamo insieme questo sogno
e se funzionava, al mattino
correvamo fuori sul balcone dei lamenti
(piano terra senza ascensore)
guardavamo il rosmarino che cresceva,
malgrado noi.
– 20/01/2017
Michele Sciacovelli
POESIA: La solitudine
Mi abbracciano nuvole fosche,
sospinte da un vento di solitudine,
mentre nel sogno della sera racchiuso,
l’orizzonte non si distrae:
attente.
***
Ho perso il cuore
Nel piacere cancellato dall’amor deluso,
spiego le vele al vento della malinconia,
navigando nel buio duro d’un confine senz’armonia,
dove ho perso il cuore.
***
Si fa giorno
Nelle ombre dei ricordi sospesi,
l’anima s’inaridisce alcune sere,
vaga nel bambino innocente che fu ferito,
ritma silenziosa sentimenti ormai traditi,
e io vegliando in quel sogno,
mentre già: si fa giorno. – 20/01/2017
Nicoletta Brundu
POESIA: Cosa prova un cuore
Cosa prova il sole quando bacia la sua terra,
si rotola sui fiori, spezza i suoi colori.
Cosa prova il vento quando va salendo,
si incolonna lento e vola su nel cielo.
Se non si è spezzati non si può sapere,
se non si è feriti non immaginare.
Se una lepre corre verso l’orizzonte,
occhio non riesce e va via lontano.
Se una stella sale quando si fa notte,
non si può capire il suo brillantare…
Cosa prova il mare….
quando si distende e abbraccia la sua terra
e giù in riva lento si scioglie a dondolare….
cosa prova un fiore, via nel suo sbocciare.
Cosa inebria il gelo e dà frescura al sole…
non si può capire….. con le mie parole…..
non si può spiegare…..
cosa prova un cuore.
Nicoletta Brundu. Cagliari, 29 luglio 2013. – 20/01/2017
Mario Paolillo
POESIA: “Il barbone”
La chiesa è piena,
son tutti presi dalla preghiera.
Quasi non avvertono,
l’ingresso di questo uomo,
mal ridotto a dir poco,
maleodorante,
avanza lentamente,
incurante della gente.
Accenna un enigmatico sorriso,
chi incrocia il suo sguardo resta impietrito.
Giunto davanti all’altare,
si prostra giù con devozione.
Il prete dall’altare non sa che fare,
continua a pregare.
Signore ti ringrazio,
gli si sente dire,
di che ringraziare potrà costui,
così mal ridotto,
ringraziare di che?
Una pronta risposta,
arriva dall’uomo,
il barbone si alza e
chiedendo scusa,
per l’introduzione.
Sembra voler rispondere,
a quel perché che aleggia.
Vedete fratelli,
di certo io nulla ho,
ma al mattino se c’è il sole,
io so di poter vivere un giorno ancora,
il sole mi riscalda il corpo e l’anima.
Se piove posso un po lavarmi e bere.
Se fa freddo potrò accendere un fuoco,
se fa caldo prender il sole e
respirare aria fresca.
Un pezzo di pane,
una mela questo basta.
Io lo ringrazio ogni giorno e sai perché?
Perché ogni giorno ricevo,
dal buon Dio,
il mio pezzo di pane
e la mia mela.
Questo basta a me e lo ringrazio.
Tu perché lo ringrazi?
Mario Paolillo
– 20/01/2017
Salvatore Giuffrida
POESIA: Brezza notturna che le acque increspa
accogli l’anime al ritorno in festa.
Nei passi oscuri del breve sentiero
poniamo il cuore in questo mistero.
Dolce signora che celi il tuo sguardo
giochi fra nuvole e campi di stelle,
giunti alla via del sentito traguardo
scagli l’argento sulla nostra pelle.
Letto di sassi ciglio d’un fiume
dona riposo alle nostre membra.
Pioggia di mani che come piume
sfiorano i sensi al di là dell’ombra.
Anime esplodono in attimi eterni
guidando i corpi in una sola danza,
fuoco divampa da quegli occhi inermi
e riempie il cielo con la pura essenza.
– 20/01/2017
Michela Mastroeni
POESIA: Notte, mi alzo e vado fuori, silenzio, la città dorme, qualche motore irriverente la desta momentaneamente, la luna mi fa compagnia, il cielo è un sipario infinito, scene della mia vita ne calcano il palco, volti ormai sfocati dal tempo, emozioni dal colore pallido, un brivido mi solletica l’anima, ancora lo stesso profumo, un vestito troppo pesante da indossare, una seconda pelle che vorrei strappare, un dolore sempre acerbo che non conosce data, chiudo gli occhi, respiro piano piano, li riapro, il sipario è chiuso, davanti a me solo fronde d’alberi accarezzate da un leggero venticello e tetti sui quali stanco si adagia il mondo, il mio mondo, tutto si placa, tutto riposa e nascondendo la mia vita tra le dita, rientro in casa, sul cuore e sulle labbra un sapore familiare, mi sdraio, mi accoccolo come tornata al grembo di mia madre e mi accingo a sognare. – 20/01/2017
Antonella Fusco
POESIA: Tu sei fonte inaspettata della mia nuova vita. Vivi in me ogni giorno, nutrimi, saziami, non fermarmi rinvigoriscimi per sempre fino alla mia fine. – 20/01/2017
Francesco Caroli
POESIA: Le parole il loro silenzio
Sì, amo le parole e il loro silenzio
Perché amo il suono delle frasi dette
e lo sfrigolio che fa prima il pensiero
Amo le parole dei grandi poeti
e il loro mondo che a noi si rivela,
proiettandoci così su altri pianeti
Amo gli scrittori e le loro storie,
cesellate una ad una su pagine
bianche di libri loro immortali,
in scaffali di noce sì dormienti
Amo di una madre pure i suoi affanni
e il capo sospeso di quel ragazzo
silente; amo le grandi speranze
d’un amore non donato e certe estasi
in una fede persa e ritrovata
Amo i colori dell’arcobaleno,
e la tua voce che dire più non può
Amo la notte e il suo cielo stellato;
amo il chiarore del giorno e l’odore
dell’erba, tra un frinire di cicale
Amo come te i fiumi, i mari e i monti
Amo le distese azzurre e i campi
di grano; amo i giardini e l’abbaiare
d’un cane; … amo il profumo del pane
Sì, amo le parole dette e non dette
che ci aiutano ad entrare nei misteri
d’un mondo che è quasi sempre negato
Così, perché amo la vita, e tutto
quello che porta al riso e al pianto
Sì, amo le parole e il loro silenzio. – 20/01/2017