Farag Layla

POESIA:Suspense

Temi il tempo
niente può arrestarlo
indolente con noi,
uomini erranti,
esso non ha freni.

Rammenti il fiore degli anni?
Ove stimavi infinite possibilitĂ
Ove rinviavi all’indomani
carezze e sogni,
Ove tu eri ipovedente alla pendola

Adesso tu
odi il mutamento interiore
il rumore delle campane
ti rende piĂą longevo
le lancette sono lame
che mirano dritte
alla tua anima immortale
finché spoglia indugia.
– 22/05/2018

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Costanzo Carminantonio

POESIA:UNO E SEI
Il sedici ritorna
in ogni mese
per ora
per ore
in ogni istante.
Nel sedici ritorni
in quei giorni decisi
dove mi scrivo e ti ricordo.
Rimbomba da lontano un suo volere :
Si, mi dice!
Attento e quasi maniacale
riprendo le parole.
Non è solo carne quello che sento.
Non è solo sesso quello che dici.
Ma se dici : “PASSIONE?”
…e allora che traccio il destino.
Confondo le stelle nei giorni coi mesi.
In ogni passione ci metto
la voglia dei suoi sensi
in ogni senso si infila
il ricordo del suo mare.
Dicesi , a questo punto
AMORE! – 22/05/2018

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Viecelli Martina Andrea

POESIA:Rito di passaggio

Ho provato a scandire le etĂ
nelle pieghe delle mani di mio nonno scultore
nei mezzi busti tronchi
contare i cerchi concentrici
per rinvenire l’antichità delle loro radici
quando si forma un cerchio se ne chiude un altro
rito di passaggio mi chiedo
Emilio è sbarcato con le pecore
dalla Sardegna alla Toscana
cos’è un rito di passaggio
la terra che sta lì, dice, senza significato
gli animali escono dal recinto
i cani sciolti per la guardia
la terra che si dona
senza un Cristo da ringraziare

Che cos’è un rito di passaggio
il tempo sospeso
di quando in autostrada percorro gallerie
buie di luce laiche aclimatiche
abbandonare le case
senz’altra direzione che proseguire

Che cos’è un rito di passaggio
ora che ho mancato di uccidere mio padre
e mi viene chiesto di persistere
mi accodo in processione
metto il cappuccio
nascondo l’imbarazzo di una circoncisione mentale

Che cos’è un rito di passaggio
aver avuto un incidente mortale
ed essere sopravvissuti perché
l’impatto ha distrutto la morale

Che cos’è un rito di passaggio
saltare falò di pensieri ustionanti
sentire l’abrasione per non rinunciare al proprio nome
slancio soggettivo perché collettivo
politico perché apolitico
sociale perchè asociale
il salto mediale dell#039;idiosincrasia
come tentativo per sfondare il linguaggio
con l’aderenza del proprio corpo al reale
strapparsi per moltiplicarsi
sentire l#039;angoscia svagare l’ego
rimpicciolirsi
disfarsi
farsì che ricapiti

Che cos’è un rito di passaggio
venir meno come una coscienza animale
essere il volo in caduta
compiere l’atto magico di essere un pericoloso capolavoro
androgino e solo nella sua completezza sessuale
condensa di sequenze temporali
come un tempo onirico
sempre passato
necessariamente presente
futuro perché assente

Che cos’è un rito di passaggio
nel mio tempo è il tempo del tatuaggio inflazionato
dell#039;emotivitĂ  nei cambiamenti di stato
del #no filter a statuto oggettivo che ciò vedo non è falsificato
c#039;è più cocaina nel Tevere che zucchero nelle vostre case
fiumi che sfondano gli argini il Seveso paralizza Milano
non ci avete dato regole
per controllarci meglio
nell#039;ambiguitĂ  di questo doppio senso
inventiamo spie per esprimerci meglio
spiati sui social creare per rapire spiragli di senso
corsari come gli scritti di Pasolini
nel mio tempo è il tempo del padre mancato
da bambina per saperti a casa
scendevo le scale
l’odore del caffè
il tuo commiato
quella rischiosa malinconia di vivere
mentre leggevi libri fantasy
presi in prestito alla biblioteca comunale
mi sedevo tra le tue gambe
ogni anno ti crescevo sotto gli occhi
nel nostro appuntamento estivo

Che cos’è un rito di passaggio
la costanza sacra di queste montagne
che non sanno staccarsi da terra
e non annoiarsene
il segreto verticale dei cipressi
il dente d’oro dei poeti
dicevi. – 22/05/2018

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FILITTO ERNESTO

POESIA:”Oltre l’anima ritrovata”

Ti cercherò
con la forza del vento
quando soffia la sabbia
sui castelli di pioggia
sopra la scritta a riva
dove un’onda funesta
riflette ricurva
tra gli spazi e i rumori
di una conchiglia vicino all’altra
e
con il ghiaccio sul tempo
quando è tempesta al tramonto
sulle vie dell’esca
sul riflesso di stella
dove la rugiada d’alba
diventa gelida
con l’avvento in solstizio
della stagione fredda
e
con il risveglio in tepore
quando scioglie la neve
sulle ombre di dune
sui sentieri di strade
dove la luce del cielo
orizzonta il sereno
tra il giorno e la notte
dei miei occhi verso l’immenso
e
con il sole piĂą tropicale
quando sprigiona l’odore
sugli scogli con roccia di sale
sulla barca pronta a naufragare
dove la meta ambita
dirime il confine
tra tormento e infinito
dell’anima “oltre” ritrovata.

…ernesto filitto.

– 22/05/2018

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DE VIVO MARIANGELA

POESIA:SENZA LACRIME

Nuvole di polvere
hanno avvolto i miei eroi.
Con la mano sul petto
avevano sussurrato la PACE.
Col terrore nelle vene
è rituonata la GUERRA…
….crudele e spietata.
Brucia il fuoco nei loro occhi,
si bagna di sangue la loro vita…
…per poi chiudere gli occhi all’ombra del TRICOLORE.
Non c’è piĂą tempo per far battere i loro cuori.
Non c’è piĂą spazio tra la vita e la morte.
I miei eroi….
…sono morti
….senza lacrime!

12 Novembre 2003 – 22/05/2018

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Ceriello Giovanni

POESIA:C’è ancora
l’isola felice,
rifugio per rifocillarsi,
giaciglio per addormentarsi?

Naufrago, attendo
le sponde di scorgere.
Con nulla all’orizzonte,
telemaico, scruto i flutti
privi della paterna nave.

Bussola e astrolabio,
indecifrabili mezzi,
cadono in frantumi.

Ascolto le parole del saggio
indicantemi la via.

Inconoscibili.

Come lo stolto fisso il dito,
sparendo tra i flutti del pensoso mare.

– 22/05/2018

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Di Civita Sara

POESIA:Uragano

C’è un confine che ci distanzia
in quest’arso terreno,
o c’è soltanto un cuore inquieto
che immagina un muro per non contemplare la desolazione?

Anche fosse tutto o niente,
siamo qui,
paralleli in fuga dall’insania che ci infiamma l’anima.

Siamo qui,
tormentati dall’esistenza di qualcuno dall#039;altra parte.

Irraggiungibile.

Così viviamo, sperando che un giorno
un’improvvisa tempesta abbatta ogni distanza.

Così viviamo, consapevoli che la tempesta
ha giĂ  devastato il nostro cuore.

Siamo qui,
uragani potenti che ruotano su se stessi
abbattendosi su illusori muri.

Siamo qui,
conservando nell’occhio del ciclone un fragile cuore colmo d#039;amore.

E tu sei lì
e aspetti,
come me,
il loro primo incontro. – 22/05/2018

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Cherubini Gabriele

POESIA:Il dolore accarezza il volto
E come pioggia cade nel terreno
Siamo i fiori che nessuno ha mai colto
E insieme appassiremo
Sono le lacrime innocenti
di chi non se l#039;aspettava
Che coprono silenzi
Come fossero rugiada
Sono gl’occhi spenti, profondi come il mare
Nascosti da sorrisi di neve artificiale
E tu ,ancora non te ne sei accorto
Rivoglio
Ogni lacrima versata per affogare il mio rimorso – 22/05/2018

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Righi Claudia

POESIA:Non esiste il tempo. Non esiste il giorno senza di noi. Guardo il tuo viso mentre dormi. Non ho paura del buio della notte perchĂ© c’è un filo di luce e la luna sei tu. E quando mi sveglio sorrido perchĂ© non era un sogno. Sono felice al nuovo mattino perchĂ© ci sei tu! Grazie di esistere! – 22/05/2018

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Carlino Domenico

POESIA:IL FUORI SEDE

A cosa pensi quando sei solo nella tua stanza nera,
senza una mano calda che annulli il buio della sera.
Come quando da piccolo mamma ti rimboccava le coperte
mentre ora ti difendi a braccia conserte,
un uomo che rimane di fronte al destino inerte.
E si cresce, si diventa grandi,
ma si ha ancora paura dei mostri negli armadi.
Con l’ansia di non lasciare i piedi fuori dal letto,
la paura che blocca il respiro come un masso in petto,
la stessa di non ritrovarsi piĂą sotto quel sicuro tetto.

A cosa pensi la domenica al mattino,
disteso sul letto e le lacrime sul cuscino.
Le mancanze piĂą forti ti assalgono
e i sorrisi falsi le combattono,
ma non puoi tradire la voce del tuo cuore
che ricorda da piccolo chi era il tuo eroe.
Che oltre alla mano calda di tua madre,
c’erano quei vestiti grandi di tuo padre,
che osservavi così meravigliato
come fosse la cosa piĂą grande che avessi mai guardato.
Con quelle mani piccole li apprezzavi
e sorridendo immaginavi
quando un giorno avresti potuto indossarli
ed essere il supereroe che tanto desideravi.

Col tempo hai imparato cosa significa mamma che ti aspetta fino a notte tarda
quando rientri con l’alito di vodka ed una camminata blanda.
Hai imparato cosa vuol dire trovare un piatto pronto
quando tornavi da scuola con il broncio.
Hai imparato ad apprezzare il profumo della maglietta pulita,
perchĂ© la lavatrice ancora non l’hai ben capita.
Hai imparato a gestire le tue emozioni,
dopo aver sbattuto in faccia ai tuoi genitori porte e portoni.

E quando tutto sembra malinconia e dolore,
tu cerca quel particolare colore,
con il quale mamma ti ha dipinto bontĂ  e felicitĂ
e papĂ  sicurezza e forza per difenderti dalla cittĂ ,
dai suoi pericoli e dall’impervietĂ .

– 22/05/2018

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