Massimo Palladino

POESIA: “L’impossibile amore di don Chisciotte”

Vedo laggiù, sulla pozzanghera ghiacciata,
Un merlo che saltella e picchietta, cercando
Del cibo da mangiare che trova, in silenzio.

Penso a noi umani qui, senza collegamenti,

Quando ne abbiamo e diciamo d’avere fame,
Quando noi saltelliamo, da un luogo all’altro,
Quando facciamo sempre gesti inconsulti, per

Dimostrarne l’ampiezza che ci dilania,
Come fosse l’impossibile amore di don
Chisciotte per la sua amata Dulcinea del

Toboso che gli sorride, come quel merlo
Sulla pozzanghera ghiacciata, nella litanìa
Di suoni e parole perdute assenti, molto lontane.

“L’impossibile amore di don Chisciotte”

Vedo laggiù, sulla pozzanghera ghiacciata,
Un merlo che saltella e picchietta, cercando
Del cibo da mangiare che trova, in silenzio.

Penso a noi umani qui, senza collegamenti,

Quando ne abbiamo e diciamo d’avere fame,
Quando noi saltelliamo, da un luogo all’altro,
Quando facciamo sempre gesti inconsulti, per

Dimostrarne l’ampiezza che ci dilania,
Come fosse l’impossibile amore di don
Chisciotte per la sua amata Dulcinea del

Toboso che gli sorride, come quel merlo
Sulla pozzanghera ghiacciata, nella litanìa
Di suoni e parole perdute assenti, molto lontane.

– 17/01/2017

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Teresina Palopoli

POESIA: MAGIA DEI RICORDI

Tra le arcaiche mura
si ergon timidi
i resti di case accoglienti.
Il silenzio parla.
Racconta le fatiche i dolori
le gioie e la serenità d’un tempo.
L’accoglienza sincera
nelle piccole umili e calorose case.
Nel donar il poco cibo posseduto,
tutto l’ amor della condivisione
Le festose voci degli infanti.
Quando l’indispensabile
parea abbondanza.
Si ringraziava sempre Iddio
per tutte le meraviglie del mondo.
Ci si dissetava alle chiare fresche
dolci e gorgheggianti acque delle fontane.
Le donne lavavan i panni nella fiumara ,
alleviando la fatica con allegri canti.
Che magica atmosfera.
Rilassante e nostalgica ,
tra i suggestivi ruderi dei nostri avi.
– 17/01/2017

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Teresina Palopoli

POESIA: MAGIA DEI RICORDI

Tra le arcaiche mura
si ergon timidi
i resti di case accoglienti.
Il silenzio parla.
Racconta le fatiche i dolori
le gioie e la serenità d’un tempo.
L’ accoglienza sincera
nelle piccole umili e calorose case.
Nel donar il poco cibo posseduto,
tutto l’ amor della condivisione
Le festose voci degli infanti.
Quando l’ indispensabile
parea abbondanza.
Si ringraziava sempre Iddio
per tutte le meraviglie del mondo.
Ci si dissetava alle chiare fresche
dolci e gorgheggianti acque delle fontane.
Le donne lavavan i panni nella fiumara ,
alleviando la fatica con allegri canti.
Che magica atmosfera.
Rilassante e nostalgica ,
tra i suggestivi ruderi dei nostri avi.
– 17/01/2017

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Maddalena Rotolo

POESIA: Tramonto d’estate

Coltre setosa,
la spiaggia
il guardo avvolge.
L’accarezza il mare,
la plasmano le onde.
Alto e cocente,
il sole
rende pepita d’oro
ogni granello.

Adagio,
dianzi ai miei occhi
il fondo muta.
Ammirato stupor!
Nell’aere caldo e liquido
la mente si distende
a contemplar
le sfumature cremisi
che annunciano il tramonto.
Icona
dello sfumar del tempo.

Lieve la brezza
annienta i ricordi
e placa la coscienza.
Sussurra all’anima
motti di speranza.
Svela al pensier
voti d’eterno.

È vinto il nulla.

– 17/01/2017

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Francesca Presello

POESIA: Io non starò quì ad aspettare che la vita faccia di me quel che vuole
Io spaccherò i confini che mi legano a questa realtà così subdola
Così insolente
Io non sarò più innocente
Ma sento il brivido nei miei perversi suoni
Che innescano quel senso di libertà che voglio raggiungere – 17/01/2017

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Paola Cossa

POESIA: Gli occhi sinceri ed il corpo menzognero.
Lo scroscio della pioggia ci univa sottobraccio.
Irresistibile attrazione,
impossibilità maledetta travestita da fuggiasco,
a due facce
tanto borioso quanto dolcemente timido,
ma del tutto privo dell’ardir senza remore.
Tra gli sguardi degli sconosciuti
una fictio data da mani unite.
La scusa dell’essere alticci
pur di stare vicini.
Un gioco di piedi, di gambe, di sguardi
un ritrovarsi cinti,
avviticchiati anima e corpo.
Respiri densi.
Notte di sguardi sfiorati, rubati,
un silenzio sfidante la notte
che spoglia i pensieri e veste le parole.
Le inibizioni cadono.
Sentire e non riuscire a dire:
Tienimi stretta e non lasciarmi scappare. – 17/01/2017

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Emilia Sirabella

POESIA: Il mio mondo è colore:
ha i toni caldi del Brasile, ha l intenso color oro del ritmo della musica latina, ha le sfumature di un dipinto su tela, ha il profumo delle pagine ingiallite dei libri, ha il sapore di labbra verniciate di rosso,
Ha le unghie laccate di un vivido amaranto, ha il riflesso dell’anima inciso sulla pelle col colore dell inchiostro, ha lentiggini che abblliscono il corpo come i coriandoli a Carnevale.
Ha il colore rosa di quel fiocco che cambia la vita, ha il colore turchese della fede e il verde speranza dell’anima, ma soprattutto ha la brillantezza e la vivacità di mille e più tonalità dettate dalla fantasia..
Emy 17.01.17 – 17/01/2017

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Rossella De Rango

POESIA: Il vento, il vento…

Ti dona conforto il vento.
Il vento ti porta un messaggio.
Ti dona sollievo nelle calde giornate d’estate.
Ti dona un ricordo il vento.
Il vento, il vento:
a volte solleva tempeste, rafforza in un solo momento forti correnti marine.
Spazza le nuvole che, in un cielo nervoso e agitato, si rincorrono e si stringono strette e lasciano cadere la pioggia che, prima, leggera viaggiava
nell’alto di strati atmosferici giganti.
Leggera si muove nei cieli spinta dai venti.
Pesante poi ricade strisciando nei suoli, su terre, su granuli di rocce polverose, su sabbie bagnate anche dal mare, su pietre e su sassi.
Ma il vento, il vento la spinge, la prende, la schizza anche sui volti.
Il vento la fa ruotare in un turbine che poi si solleva su terre o su mari agitati la rende leggera e la spinge con forza nell’aria.
Il vento, il vento……che forza!
– 17/01/2017

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Emanuela Verbeni

POESIA: Ogni boccolo avrà il suo odore… chissà quale sia sia realmente il tuo.. potrei sognarlo insieme alle tue mani.. potrei inventarlo come le tue labbra.
Da ogni singolo boccolo cercherò un pezzo della tua sagoma.
Ti darò la voce per poterti ascoltare, ma soprattutto rispondere.
La voce del caldo, di un sole estivo , di un urlo di piacere.
Mi lascerai guardare le tue pupille?
Oppure quest’ombra non esiste.
Cosa credi…senza odore non ci sei..ma i tuoi boccoli sono veri.
Lasciami provare..il ricordo si può sempre creare..
Posso nascondere il tuo respiro?
Cercalo sul mio collo, prova sul mio seno, guarda bene dietro la mia schiena.
Adesso voglio perdere il mio respiro.
Adesso possiamo farlo insieme.
Cosa puoi darmi se non il tuo profumo?
Sai cosa amo più del vino?
Il caffè!
Secondo te esiste un odore migliore?
No?.. va bene oggi sei un caffè!
Adesso ti posso bere?
È un desiderio , non è una richiesta
Consumo il mio labbro inferiore per colpa di quest’attesa.
La mia pelle suda,Il mio cuore delira ed è l’ora giusta per un caffè.
Io ho deciso.
Prendo un boccolo al caffè.
Tu cosa vuoi di mio?
– 17/01/2017

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