Marco De Simone

POESIA: Bambini

Le cadenti lacrime
che spengono, dei bambini,
i sorridenti visi
non eclisseranno il sole.
La belligeranza dei potenti
non frenerà le veloci scarpette,
né le loro ludiche voglie.
Brilleranno come astri,
in cuor loro, amore e curiosit�
come ali saranno,
mentre accenderanno il futuro.
– 11/04/2017

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NAZARENO NICOTRA

POESIA: E mentre il tempo batte, il cuore degli innamorati scorre…Dolce è lasciarmi scivolare sugli iridei sentieri di quell’infanzia perduta, di quell’innocenza svanita. Letizia, dolore. Malinconia. È vita. – 11/04/2017

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Ermano Pastorino

POESIA: Signore
Ascolta quando non parlo
Parla con i miei silenzi
leggi nei miei occhi
E mentre mi guardi
Capisci ciò che penso
Accarezza la mia anima
Bacia il mio cuore
Fammi capire cosa sono
Lascia che la mia mano raggiunga la tua
E guida i miei passi
Nel buio della vita
Scopri i miei difetti
Fa che diventino pregi
Ascoltami
E non lasciarmi solo !! – 11/04/2017

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Alfonso Coscione

POESIA: Deja vu

L’avevo detto.
L’avevo detto così,
come lo si dice chiacchierando con un amico,
dove un fiume prolisso di parole
scorre, inesorabile, tra i sapori,
tra le emozioni…
ma poi ciò che si è detto s’assopisce e resta lì,
dove ogni verba volant, finisce.
Un giorno, tempo dopo, poi l’ho detto.
Improvviso è l’attimo che ti prende in quel deja vu
e ti governa.. e ti sovrasta.. e ti è difficil ridestar.
Senza star più lì a supporre,
o a sciorinar periodi ipotetici,
or di concreto vivere si realizza ciò che non si poteva
neanche nominare o immaginare.
Perso, ragioni su quel che è stato,
e riflettendo sulle tanto tante inattese storie
che millanti cambi di volta in volta le locazioni,
i finali..
Ma poi rinvieni.
Capisci che non è ancora giunto
quel momento tanto atteso in cui ti sarà lecito
lasciarti ad invecchiare guardando il tramonto.
Riprendi a scrivere una nuova storia,
quella buona adesso.. la tua.. – 11/04/2017

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Antonella Cambi

POESIA: Nuovo giorno

Il vento soffia
Tra cespugli aridi
Terra bagnata
Di lacrime e sangue

L’odore acre
Della guerra
L’aria gelida
Sulla pelle nuda

Il sole arancio
Si nasconde nel colle
Ed il cielo nero
Sì punteggiatura di stelle

Giorni che passano
Destini che si incrociano
Oggi il nuovo giorno
La nuova vita

Nuovi cespugli verdi
Bagnati da gocce di rugiada
Asciugata dal sole
Che di nuovo ride. – 11/04/2017

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antonio di pasquale

POESIA: MAMMA!
Questa poesia la dedico a TE
piena di amarezza e tanta nostalgia,
la dedico a Te mamma che sei andata via
come una parte della mia vita.
Vivere gli attimi della tua morte
mi ha lacerato l’anima
un dolore profondo,struggente
che racchiuso nel mio cuore lo strazia e lo dilania.
Mamma
questa poesia la dedico a TE che sei sempre con me
nei momenti tristi
e mi fai capire che almeno per me esisti:
la tua perdita è stata troppo grande,
un vuoto incommensurabile mi soffoca…troppo grande da sopportare
ora non mi rimane che “respirare” la Tua essenza vitale che permea l’aria e le mura della casetta dove vivevi
e dove io, mi ritempro e riprendo il coraggio di vivere la mia vita.
E se alla fine della mia vita, mi vorrai,verrò a prenderti e ,insieme, andremo lassù, dove sotto un sole che non muore mai
cammineremo tra i fiori di un’eterna primavera. – 11/04/2017

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Ilenia Goldin

POESIA: Terra madre di sole vestita
ti affanni a vivere
-morendo-
in cuori non più liberi
dall’ipocrisia del Tutto
… L’Individuale evapora
infrangendosi
al calore delle tue stoffe
che negli anni
sempre più sporche
ti avvolgono
strangolando ogni tuo respiro
di questa onesta e pura libertà…
… torna a vivere
per noi
che
ad occhi aperti
ti amiamo ancora
Vivi!
Africa! – 11/04/2017

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Giacomo Sansoni

POESIA: DONO GLI OCCHI ALL’ALBA

Dono gli occhi all’alba
perché si compiano le scritture,
perché anche delle mie carni
e della mia voce
si serva la storia
a fare sedimento,
perché, un giorno si dica che vivemmo,
che anche noi, in mezzo ad un guado,
come tutti fummo rapiti,
da un colpo storto di vento,
da un sole troppo acceso,
da un dolore per paura atteso,
da un peso;
perché si dica che la terra,
esiliati ai giorni, per rivendicazione ci tenne
a scontare iridescenti ali di libellula,
relegati alla larga memoria del silenzio,
ed alla fatica di dar forma all’aria
a quell’aria che restituiremo tutta,
a dover colorare un cirro,
a disperdere un nembo,
ad ingravidare le nuvole,
a sgravare le pietre,
a pietrificare le parole,
perché ci seducessero i bisbigli,
a costruire con pietra quello che non resta
e d’aria e vento ciò che si eterna,
perché capissimo
a nostre spese
che solo ciò che si dimentica,
si perpetua.

– 11/04/2017

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