giacinta di cesare

POESIA:

“Menage a trois”

…io,tu..e Lui.
Noi tre per sempre.
Lui.Con i vestiti stropicciati.
La barba incolta.
La certezza di essere l’unico.
Bellissimo.Bugiardo.Dannato.
Tu.Limpido e trasparente
come il fiume che ti scorre vicino.
Lui che lotta con te.
Per il possesso della mia anima.
E poi io.
Divisa tra due fuochi
che mi bruciano la pelle.
Giaccio con entrambi
perchè entrambi vi amo.
..chi sei oggi Amore?
Il primo o l’eterno secondo?
Dottor Jekill o Mister Hyde?
“io sono l’Amore “Rispondi
mentre leggi i miei pensieri.
“non ti libererai mai di me piccola”
Invece me ne sono andata.
Lontano da quel menage a trois
che mi devastava l’anima.
Mentre lassù,nella tua soffitta
nascosta fra mille cinfrusaglie
è rimasta solo lei.
..la tua bottiglia.

aprile 2017

Oggi – 11/04/2017

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Adolfo Sorrentino

POESIA:
Dove sei

Dove sei anima mia,
tu sai che la tua mancanza
m’annega nell’attesa,
o esile e delicato fiore
quale sei stata
di colori che parlavano al mio cuore,
tu che donato m’hai il vitale nettare
che le farfalle prendono dai fiori,
dove sei,
che mi manca
il prato immenso del tuo cuore
dove sono stato al riparo,
protetto,
dove non ho patito il freddo dell’inverno,
dove sei mamma!
Io che questo tuo nome ripeto a memoria,
sole dell’umile mia vita
nei luoghi di Dio,
dove sei!

Adolfo Sorrentino
– 11/04/2017

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michela privitera

POESIA: Questa non so cos’è
non son parole
non son frasi d’amore
Ma sono frasi che sorgon dal cuore
Mi cadon nell’anima
amara o dolce che sia
tu sei il vuoto dell’anima mia
Il tuo sguardo mi attira
la tua bocca mi ispira
per i tuoi pensieri vagare vorrei
pensando che fino a ieri
felice con me eri
Non so cos’è
Non so cos’è
Più ti guardo
e più ti amo
E dirti meno le mie labbra sapranno
Mentre guardo nei tuoi occhi
che penetrar nei miei sanno
Ricordati di me
Ricordati perché
Se morir dovrò
Nel tuo cuore per sempre vivrò

Autore: Privitera Michela – 11/04/2017

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Luca Della Moretta

POESIA: Suona la nuova orchestra
Risuona nella mente dell’uomo
Copre sentimenti stesi distesi
Silenziosi immersi nelle nuvole
Nell’animo solitario riecheggiano
Sbattuti combattuti coccolati
Ricordati cullati riscoperti
Vissuti dal profondo
Respirati dal cuore
Travolti dalla mente
Tenuti per mano
Allontanati voluti
Eternamente incastonati
Rumorosamente sopiti. – 11/04/2017

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Calogero Giarrizzo

POESIA: OGGI VEDO
Vedo il cielo azzurro con nuvole che arrivano,
vedo le nuvole che si avvicinano minacciose,
vedo il cielo che si fa sempre più scuro,
vedo persone con sguardi preoccupati.
Sento La pioggia che arriva,
le persone corrono per un riparo che non cè.
Vedo le nuvole allontanarsi,
il cielo azzurro ritorna,
aspettando il buio della notte
illuminato dalle stelle.
Oggi, una giornata è passata,
con tante persone, così sarà ricordata.
– 11/04/2017

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elio mengoni

POESIA: nei miei pensieri c’è il desiderio di ieri e altro ieri e presente ogni mattina fino a sera e poi per apparir qualche volta in sogno, di averti vicino e non lottare con quello che tu sei andato a salvare mentre stava ad affogare – 11/04/2017

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CESARE PASKA

POESIA: C’erano nuvole bianche sul cielo azzurro
c’erano formiche nere sotto l’erba verde
C’ero anch’io senza nulla da fare
Solo, ad osservare. – 11/04/2017

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Stefano Branchetti

POESIA: LA FINE

Vorrei cambiare
la foglia che cade
in giri di vento
giù

ed il suo imminente
tonfo, squarcio, La fine.
Nata dalla morte
gialla, secca
vive e scende
vive e scende.

Ho preso la foglia
prima de La fine,
ma prosciugata
s’ è sbriciolata
nella mia mano.
– 11/04/2017

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serenella vianello

POESIA: Lo sguardo fisso sopra l’acqua mobile scorgo specchietti d’argento tra onde che vengono e vanno,quando non sgretolano l’aria con furia che odora di sesso,parlano con sussurri lievi legando fili di porcellana del mio cuore malato.Eco_ego.Nella memoria ritornano spazi e tempo che sanno di miele e sangue.All’orizzonte navi trasportano lontano la mia anima….partire…restare…Un sorriso ammicca nel velo viola del tramonto,il vento mi sfarfuglia tra i capelli,sono immensamente rapita – 11/04/2017

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Giuliano Paganin

POESIA: RICORDI

Tex, a stento trotterellava,
girando per l’aia dalla mattina alla sera
con una zampa ingessata,
che una brutta caduta
l’aveva provocata.

Era in via di guarigione,
e lo si vedeva dalle bizze
sempre più lievi.

Ti guardava intensamente,
e poi una forte ragliata
mi richiamava che la pausa è terminata.

Correvo in soffitta
a completare i miei compiti,
per far contento Tex,
già laureato in dura lex.

Sto scherzando, amico mio,
e ti stimo per la tua gentilezza:
spesso raccogli una lunga margherita
e la metti tra le tue dita.

Sei generoso, spontaneo, imprevedibile,
e geloso.

Mi guardi!

Aspetti una risposta con ansia,
e pretendi una dolce ricompensa.

Ah, sì! Ho capito.

Pretendi uno zuccherino di canna
per tenerti buono come un cappuccino alla panna.

Giuliano Paganin
– 11/04/2017

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