LORETTA SECCO

POESIA: Al tramonto
Quando arriverà il mio tramonto e
le mie forze cadranno sotto il peso dei dolori e delle malattie,
quando i miei piedi e le mia gambe non reggeranno a quattro passi tra le foglie d’autunno,
vi prego, vi supplico, lasciate che io me ne vada con dignità.
Laciatemi uscire di scena con lo stesso orgoglio e consapevolezza della persona che sono stata.
A tutti ho cercato di dare una parte di me stessa fino a sentirmi completamente l’anima spoglia.
Figli miei amatissimi, quando mi metterete in un ospizio,e lo farete perchè è giusto che viviate la vostra vita, ricordatevi di non lasciarmi tagliare i capelli corti, corti come ad una puttana di guerra.
Anche da vecchia voglio sentirmi donna, fino all’ultimo mio momento di lucidità.
Sono e voglio rimanere una donna con i miei capelli, anche se vecchia e malata.
La mia chioma è stata il mio unico vanto di giovinetta non proprio bellissima.
I miei capelli hanno accarezzato dolcemente il mio viso anche quando nessuno lo faceva più.
E’ così rassicurante passare le dita tra le ciocche e sentirne la leggerezza.
Spero che il buon Dio non si accanisca troppo sulla mia vecchiaia e mi lasci il più a lungo possibile libertà e capacità di discernimento sulle mie cose personali.
Delle cose materiali non mi importa , non mi sono mai interessate.
Desidererei essere sempre pulita, dite a chi mi avrà in cura che mi venga cambiato spesso il pannolone, se servisse.
Almeno questo, assieme ai miei capeli concedetemi quando la mia vita sarà solo un letto in una cameretta, un anonimo comodino con la foto di voi cari che forse nemmeno riconoscerò ed un’anta di un armadietto di ferro, vuoto come il mio sguardo di bambina sperduta.
– 14/01/2017

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caruso maria

POESIA: E..dopo una vita che cammini.che corri per arrivare al traguardo….arrivi..e trovi qualcuno,che ti butta giù dal burrone,senza pietà.E devi ricominciare, una volta,due volte..mhà…come sempre.cadi, ti rialzi, ricadi…Ma…ora ho detto basta..ho deciso…di usare la parte migliore,di me…le ali..quelle che mi faranno, volare in alto molto in alto. – 14/01/2017

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giuseppe berton

POESIA: BLACK ON BLACK 55.49

Mississippi moonwalk sotto French Quarter, scaldare le gambe.
Poi, una strada, usciva non so dove. Correvo non so dove.
Strade con asfalto rotto e case di colori.

Gambe scaldate.
Ho visto un angolo di America. Black on black.
Un nero mi ha detto good morning, gli ho detto good morning.

Ho visto case di New Orleans, colori pieni di New Orleans,
aria di Katrina addosso.
Ho visto uno schoolbus, e un altro e un altro,

sull’asfalto rotto, sull’aria di Katrina.
Ho visto un angolo di America, black on black.
Ho visto venire su un palazzo alto, di cemento moderno.

Sono tornato indietro.
Sono tornato in un angolo di America, fitto di colore, fitto di dolore.
10Km 55.49 black on black.
– 14/01/2017

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benedetta saponaro

POESIA: Infinito dolore…

in lungo e in largo…
senza mai fermarmi..
cerco il tuo volto tra la gente,

Un sussulto,ad ogni squillo di telefono …
nell’infinita speranza di ascoltar
la tua calda voce,ma tutto tace.

Un ultimo abbraccio..quello mancato..
quelle parole mai dette ..
quel tempo perso in stupide discussioni.

Aspetto la notte…che arrivi il mio amato Morfeo,
e mi sveglio tra le lacrime di chi sa che oramai..
mai più nulla sarà come prima. – 14/01/2017

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Stefania Chiavarino Morelli

POESIA: Ci incontreremo, prima o poi

Via lontano
lo sguardo si perde fra deboli luci
di un solitario tramonto
infuocato e tremolante.
Come il mio cuore che non ti perde di vista
e corre in un fiato fino oltre l’orizzonte,
perché solo desidera raggiungere te. – 14/01/2017

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Maria Grazia Battistoni

POESIA: Li vedo come d’incanto
sbocciare fra i neri capelli,
due perle che sembrano il vanto
prezioso, di mille gioielli.
Ti fanno sognar Paradiso,
quegli occhi che danno piacere,
lasciandoti con un sorriso,
talmente son belli a vedere.
Colore tramonto del mare,
dipinte d’ingenuo sorriso,
socchiuse,ma senza parlare,
due labbra gioiscono il viso;
ch’esprime sereno calore
con tacito sguardo parlando,
nell’aria le frasi canore
che spesso cercavi sognando.
Racchiude una luce quel volto
che gli altri non posson notare,
riesce, col cuore in ascolto,
soltanto chi è in grado di amare. – 14/01/2017

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Luca Necciai

POESIA: TIEN
(schegge da una piazza)

Il vento
su quel calice rovesciato
semino’
polveri di castelli
cullati dal respiro sommesso
di ulivi sperduti

Lassu’
fra ciottoli impregnati
da sudore e ricordi
di profumi di glicini antenati
all’ombra
dei santi e del tempo
la luna e’ piu’ luna

Eppure
dalle mani
ossute e protese della piazza
scivolano indifferenti
granelli di vita

E
si fanno rotolare
giu’ sino al formicaio
che ormai ha zittito
stalle e granoturchi
e viti imbevute d’aceto

Dove braccia guidano auto
fino ai cancelli di fabbriche
dove auto guidano braccia

E sperduto
il mito s’accende
solamente negli occhi
di chi del borgo
ha le ossa tarlate

Dal silenzio
che ora odi pulsare
fra i rintocchi
stanchi di campanile

E che non e’
pace
ma rispetto ossequioso
d’agonie
di morte – 14/01/2017

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Martina Barbieri

POESIA: SOGNO
Era il luogo in cui tutte le contese
trovavano una loro intima pacificazione,
dove tutti gli opposti si univano,
le complicazioni si solvevano,
le barriere si abbattevano
e l’essenza più profonda delle cose
riemergeva da antichi echi,
e da universi sopiti
si affermava con decisione.

Ogni realtà ritrovava
la sua ragion d’essere.
Era lì dove tutti i mondi
recuperavano la loro
misteriosa e naturale unità,
e il finito diveniva infinito.

Eravamo io e te,
non serviva altro.
Era l’inevitabile coronamento
del nostro amore,
per cui non esiste un dove
o un quando,
un tempismo
quantificabile o qualificabile,
né tanto meno confini
che possano limitarlo.
È una realtà ontologica
che vive nella metafisica del sogno,
nitida, con luminosa lucidità,
autentica coscienza.

È una verità che sento ancora addosso,
quella di te che dici
di non preoccuparmi,
che tutto sarebbe rimasto
esattamente come è,
nulla avrebbe alterato
l’equilibrio del reale,
ma in quel dove
ci era concesso
tutto ciò
che non lo è mai.
– 14/01/2017

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angela padula

POESIA: PER TEMPO

Se tra le parole che non ti ho detto
ritrovassi per un secondo
i tuoi occhi

Tra i passi
dei giorni in cui ti ho perso
ritornasse delle tue mani il sapore
nei miei pensieri

E tutto il mio Universo
fosse ridotto
al microcosmo dei tuoi silenzi

Sarebbe uno scalpore
scoprire di essere nel mondo.
– 14/01/2017

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Carla martellotti

POESIA: IL TEMPO VOLA
Non ho voglia di pensare, di dormire, di sognare.
Mi piacerebbe scrivere tutta la notte.
Scrivere delle stelle, della luna, del tempo che scorre veloce con il susseguirsi delle stagioni.
Il tempo vola.
Non vorrei dormire per vivere di più.
Leggere, amare e uscire per la città che è deserta nelle fredde notti d’inverno.
Aspettare l’alba e cominciare un’altro giorno per fare tante cose e non pensare.
Non pensare alle cose brutte, al male che c’è nel mondo, alle guerre, alle violenze, ma soprattutto non pensare alla morte che si avvicina inesorabile e coglie tutti, i bambini, i giovani e gli adulti.
Il tempo vola.

Carla Martellotti – 14/01/2017

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