tony alongi

POESIA: Le case e i palazzi
Scorrono sotto i miei occhi
La gente nei bar
La pioggia
Che tutto intorno
Riflette la luce dei lampioni
Ed io
Con la morte nel cuore
Invano Cerco un posto
Dove seppellire un altro dolore – 21/02/2017

Please follow and like us:

Elvira Manes

POESIA: Un altro femminicidio.Un termine bruttissimo.
Un’altra donna,un’altra mamma muore per mano dell’uomo che un tempo ha amato e dal quale è stata amata.
Già l’amore. Il suo colore è rosso passione chissà perché in molti casi con il tempo diventa viola tumefatto.
Perché tanto odio moltiplicato ad odio,violenza moltiplicata a violenza in una spirale discendente di distruzione?
Perché la donna può essere violentata,storpiata,picchiata,mutilata,uccisa?
Che cosa scatta in un uomo. Perchè un uomo lasciato diventa arrogante, aggressivo e sdegnoso,forse perché malsicuro della propria virilità.?
Non bisogna favorire il silenzio.Bisogna schierarsi da subito . Il silenzio aiuta il carnefice mai la vittima e l’indifferenza favorisce l’oppressore.
Ho giurato che non starò mai in silenzio,in qualunque posto,situazione in cui una donna,un essere umano è costretto a subire sofferenze e umiliazioni,il mio grido sarà più assordante del silenzio e dell’indifferenza.
E.M. – 21/02/2017

Please follow and like us:

Maria Rosaria Torchetti

POESIA: Spazi di solitudine

Spazi di solitudine mi avvolgono
immersa tra i miei mille contatti.
Volti sorridenti, video di eventi
e riflessioni affidate a pagine pubbliche.
Ricordo una ragazzina che nell’intimità della sua stanza
celava i suoi segreti confidandoli a pagine protette.
Due amiche che si incontravano senza appuntamento,
passeggiavano parlottando delle loro vite,
si svelavano l’una all’altra scoprendosi complici.
Oggi, sola pur nella compagnia,
non pubblico, non taggo,
non mi rendo visibile a ogni costo.
Ma in questo isolamento mi guardo dentro
e riscopro me stessa.
– 21/02/2017

Please follow and like us:

Vincenza Iannottacaravetta

POESIA: L’Onda
Lenta, lenta, lenta, l’onda lunga s’infrange.
Dolce dolce ripete una monotona canzone.
Fresca la sua brezza, indifferente
mi accarezza e va lontano.
Lento, lento e dolce il mio respiro
quieto quieto segue l’ onda
e canta la sua stessa melodia.
Ma si rinforza il vento e s’ infuria il mare,
cambia la sua canzone
con una nota cupa che rimbomba.
Diventa affanno il mio respiro,
volteggiano presagi, turbinano pensieri.
Vento di mare vieni, lava, spazza, svuota
questa mia testa troppo piena.
Liquida come l’ acqua
e come l’ aria vana voglio diventare,
nota del vento , musica dell’ onda,
leggera e fresca come brezza di mare
che accarezza e indifferente va lontano.

– 21/02/2017

Please follow and like us:

Sonia Di Silvestre

POESIA: Monologhi giornalieri,
dilagano
riempiono
soffocano
annoiano

Mare di parole mute
annacquano
rincorrono
interpretano
confondono

Un silenzio senza confine
Un confine senza pace
Una pace senza vittorie!
– 21/02/2017

Please follow and like us:

Nico Ciampelli

POESIA: I PESCATORI

Il sole risplende sui flutti marini e sulle
Rughe dei vecchi pescatori
Le mani consumate dal tempo e la
Pelle levigata dal vento
L’animo in preda al destino e la
Speranza abbandonata al vicino
I pescherecci accendono le lampare
Al calar della luce con il tramonto
Che invade l’intorno
Gli scogli si allontanano dagli occhi
Inumiditi dalla brezza marina
Le vele danzano sulle onde
Le Navi scalfiscono le immense
profonditÃ
Le onde si riversano sulla spiaggia
Come un disegno dalle geometrie
Perfette e incancellabili
Un Marlin emerge dalle acque
Saluta e se ne va

– 21/02/2017

Please follow and like us:

Luigi Ciocchetti

POESIA:

IL CONTADINO

Sempre si sta

come d’alberi le foglie,

nell’aurea stagione

che di calore tutto avvolge,

oh estate, di vita tenera figurazione,

che tutte le creature illudi,

come foglie, in alto tese

verso il sole maestoso,

che poi saran travolte, accartocciate

dal vento dell’autunno, portate

fino al suolo, dell’autunno sterile.

e solo l’agreste figura del lavorante,

col suo passo antico

e le mani e le gesta sapienti,

teneri virgulti san propiziare,

col loro profumo estatico, lontano,

infondono di vita il desiderio,

in colui che ad essi guarda.

– 21/02/2017

Please follow and like us:

Salvatore Uroni

POESIA: Io, uomo, chiedo……

Perdono, perdono Madre
per non aver riconosciuto
nell’attimo del mio primo respiro
le primizie profumate di primavera
donate dalla brezza capricciosa di marzo
Non li ho riconosciuti
e del tuo dono ne ho fatto scarti di ciminiere

Perdono, perdono Madre
Per aver dimenticato
la benedizione dell’acqua
donata fin dagli albori della mia nascita
Dimenticando ho insozzato
sorella pioggia fratello fiume
e del tuo dono
ne ho fatto maledizione e arsura

Perdono, perdono Madre
per aver soffocato nell’oblio
il dono che ha sostenuto i passi
del mio andare per piani e monti
e con esso il tuo seno
generoso di latte di frutti di pane
Soffocando il tuo dono ne ho fatto terra di fuochi
E del tuo seno campi seminati a discarica

Perdono, perdono Madre
per non aver compreso
che il dono della luce doveva fugare
le tenebre che avvinghiano l’anima
e farmi scoprire che il suo cielo è l’azzurro
riflesso dell’azzurro celeste
Non l’ho riconosciuta
E del tuo dono ne ho fatto
vacui cieli grigi per l’anima
riflesso tossico del vacuo grigiore celeste

Perdona, perdona
Grande Madre mia Terra
Perdona tuo figlio
per l’oltraggio commesso
nel dissacrare la divinità dei tuoi doni
Perdona tuo figlio
Per aver disconosciuto il seno
da cui ha tratto nutrimento
Perdona tuo figlio
Per aver negato anima e dignitÃ
Ai monti alle foreste
ai fratelli dell’aria, dell’acqua,
e delle terre tutte
Per aver recato loro distruzione
e dolore senza fine

Perdono, perdono
Grande Madre mia Terra
Per aver rivolto odio e fucili
Ai miei fratelli, alle mie sorelle
e ai figli dei miei fratelli
e delle mie sorelle

Perdono, perdono
Grande Madre mia Terra
Per non aver capito l’atto d’amore
che mi fece di fango e di luce
Per non aver inteso
che la dignità d’essere uomo
si nutre d’amore, d’armonia
ed è l’essenza stessa della vita
l’unico cammino tra la terra e il cielo

Perdono, perdono
Grande Madre mia Terra
Io, uomo, tuo figlio
ti chiedo perdono

Salvatore Uroni
– 21/02/2017

Please follow and like us:

Lara Itelli

POESIA: Nel rosa intenso di un tramonto, mi troverai.
Sarò tra le foglie vibranti d’autunno, tra i rami spezzati
Nelle gocce di rugiada che lenta scivola sui prati..
Sarò in ogni nuvola soffiata dal vento, in ogni battito di ali,sospeso nel tempo.
Sarò l’alba che nasce in silenzio, discreta, leggera, timida di sguardi…
Mi vestiro’ di sogni e e sarò notte, ma non per il cuore…
Sarò tra le onde violente del mare,
tra gli scogli scaldati dal sole
sarò dentro, li, nel profondo abisso inviolato….nel buio segreto di un tempo passato.
In ogni granello di sabbia sarò vita, un attimo reale…poi un battito di ciglia, e dalla schiuma del mare rapita.
Sarò musica, frastuono, silenzio o dolce melodia…..
sarò vento caldo, brezza, delicato profumo, sarò pura magia…
Sarò senza forma ma di ogni colore, sostanza di vita da respirare ma non da toccare.
Non potrai stringermi perché io sarò aria libera, senza catene…. Sarò il tuo dolore, il tuo tormento, il tuo più grande rimpianto!
– 21/02/2017

Please follow and like us: