Alessandra Paris

POESIA: MATTINO
La pioggia battente della notte ha esaurito la sua forza.
Palazzi stesi ad asciugare nel mattino,
Avvolti da pallidi raggi di sole che baciano con passione i tetti, timidamente i muri.
Il silenzio punge il respiro con il fresco dell’aria.
Le strie azzurro e rosa del cielo aprono le porte al nuovo giorno.
Un’altra giorno che arriva, un’altra giorno che va. – 01/03/2017

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Giovanni Sepe Giovanni

POESIA: Madre è la terra di queste orme,
di questi luoghi imperfetti,
di quanto accade
a un centimetro dalla morte,
un riciclo di corpi suadenti,
storie da carta parati.
Oltrepasso le rive e ancora affondo,
nel mare che si fa cielo,
mentre perdo l’orizzonte;
Madre è la parola che ingoio,
e sfama la collera in silenzio,
un ripetersi di smanie,
un discorso perduto sul filo interdentale.
Galleggio sul fondo di un bicchiere
e ritrovo il colostro del tuo seno.
Madre.

Juan Sepe – 01/03/2017

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Alessandra Paris

POESIA: La pioggia battente della notte ha esaurito la sua forza.
Palazzi stesi ad asciugare nel mattino,
Avvolti da pallidi raggi di sole che baciano con passione i tetti, timidamente i muri.
Il silenzio punge il respiro con il fresco dell’aria.
Le strie azzurro e rosa del cielo aprono le porte al nuovo giorno.
Un’altra giorno che arriva, un’altra giorno che va. – 01/03/2017

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Nimet Banu Mengu

POESIA: Vorrei essere come l’aria per accarezzare la pelle, far volare le foglie, spazzare via il male.
Vorrei essere come il sole per far splendere i colori e tutte le bellezze, per dare il calore a tutti i cuori e riscaldardi con l’amore.
Vorrei essere come l’acqua per dissetare la gente e dare vita a tutte le creature della natura.
Vorrei essere come l’aria, il sole e l’acqua….giovane, senza età, l’unica e per sempre. – 01/03/2017

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Francesco Antonio Solano

POESIA: NEL CORTILE

Nell’aia di un cortile illuminato
Quando la sera inizia il suo seguire
Tutti ormai stanchi ed assonnati
Vorrebbero ritirarsi al casolare.

Qualcuno già si parte per dormire
Altri son rimasti per parlare
La pecora, l’agnello e il gran tacchino
Son fermi tutti in fila con contegno

L’oca, la gallina ed il maiale
Non se ne vanno più per raccontare
A lato gli altri fermi son contenti
D’aver passato una giornata gaia.

Sottecchi, piano piano ed in silenzio
La volpe dalla strada già si vede
Dal versante opposto anche il gatto
Fa capolino tra le foglie secche

Si uniscono in braccetto come amici
Ed organizzano il progetto per la cena
Uno dalla destra punta il muso
L ‘altro tra le fusa si avvicina

A più riprese tentano la sorta
Sperando di addentar la loro scorta
D’accordo si son messi per tagliare
In due la preda che vogliono agguantare

Il cane che nei pressi si trovava
Abbaiando mostra i denti forti e aguzzi
Fa scappare l ‘uno da una parte
L’altro già si vede allontanarsi

Scossi e spaventati gli animali
Sanno con certezza che domani
Arriveranno ancora un’altra volta
E forse prenderanno la lor preda. – 01/03/2017

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Paolo Giordano

POESIA: Nascita prematura.

Son qui,
incastrato in un oblio,
ancora non son io,
non penso
non vedo
non sorrido,
non provo nessun emozione
per ora apatia è il mio nome.
Voglio evadere,
dar forma al mio essere, pensare
scoprire un mondo vuoto, da colorare.
Da qui dentro percepisco una soffice melodia,
la mente mia…
Non la tengo più, è svelta.
Prima di immergermi per la prima volta
penso,
sogno di non essere in me
cerco di innescarmi in un fanciullo,
ancora racchiuso in tutti i suoi perchè.
Forse sarà solo perdita di tempo,
mi convinco di vivere in un fottuto condizionamento,
in un lamento in continuo mutamento
non lo tengo più, è svelto.
Smetter di sognare…
non riesco,
non mi posso limitare,
l’immaginazione racchiude in me un complesso maldestro,
mi lacera dentro,
segnando in me un istante.
Dimenticare…no non voglio,
pensieri tangenti al mio essere,
immergono me stesso in infinite tenebre.
Giungere alla velocità della luce è il mio più grande obbiettivo,
saremo eterni
come ogni singolo astro,
li osservo,
ordine perfetto delle azioni che completano la mia vita,
ogni singola coincidenza,
ogni petalo che completa quella magnifica rosa,
la mia vita.
Un giorno sarò:
invincibile,
come la mente di un bambino
un mondo vuoto, da colorare.
Infinito,
come i tuoi occhi,
colmi di un colore intenso,
rispecchiano ogni momento, emozione,l’ amore…
Sarò anche intelligente…
proprio come un folle.
Il pensiero mi sale,
la vista colora il mio essere neutrale.
Accenno il mio primo sorriso,
lui solo mi può cambiare,
padrone di me medesimo e del mio sognare.
A seguire do inizio ad un pianto,
percepisco per la prima volta un sentimento,
gioisco mediante un lamento.
Finalmente sono in grado di colmare il momento,
libertà,
colorerò pura libertà.
Coglierò l’affascinante composizione di illusioni,
la vastità del mondo creato mediante le nostre mani.
Il mio scopo è innalzare un ente che rimani,
pura follia giace nelle mie mani.
Eccomi qui, un semplice bambino
non mi accontenterò di divenire un semplice manichino,
respirerò,
sognerò,
e nel mio io protesterò.
Suscito in me una speranza che supera lo stesso dio
io,
credo in tutto questo.
Desidero riposare immerso in tale verso,
vegliare ogni singola notte,
privo del vuoto.
Emergo dal sogno e vivo…
apro i miei occhi,
nulla di reale,
forse sto suonando, non sognando
cerco armonia
e poso il mio pensiero:irreale,
il vuoto immenso colma l’intero viale,
forme e ombre
potrei anche cadere,
non saprei concepire il vero dolore.
Son incastrato in ciò che ero,
tutto è generato,
ogni lamento,
ogni significato è stato già inventato.
Si fotta la ragione,
la FOLLIA è l’unica soluzione,
un’ anemia sta sovrastando l’anima mia.
Si fotta la mente mia, schiva.
Ricerco disperatamente armonia,
unica malattia in grado di spingerti oltre l’apatia
credo in lei come fosse verità, pura sincerità.
Percepisco solo gelo,
è più grande di me, è ormai troppo lontano questo cielo.
Nonostante tutto questo, dirigo il mio pensiero
in un emblema inconscio
non son sincero,
per paura di morir davvero.
Attendo una giornata,
fingendo.
Affanno apatico
in preda al panico
quasi potrei divenir psicopatico
rientro in un ordine caotico
in preda a convulsioni di tipo etico
rendo tale momento unico
mentre logora il mio nervo ottico.
Il mio pensiero muta in un essere maniaco
un paziente anemico
folle pensar che sia sadico.
Folle creder che non esista un ordine cosmico
il quale mi riporti ad un bene mistico,
non più scettico.
Ma è un sentimento tossico demoniaco
stanco d’esser utopico,
euforico di fronte all’illogico.
Cosi prevarico il malessere psichico
di fronte alle emozioni nevrotico.
E’ la paura incontrollabile che compone questo mosaico.
Per poi precipitare nel profondo…
L’irreale mi perseguita,
guida il mio essere, pura nullità,
falsa vitalità.
Vorrei solo volare nell’aldilà,
o addirittura sprofondarci all’interno,
per poter cogliere ogni singolo elemento
come fosse unico.
Non più condizionato dalla realtà,
non più strumentalizzato dall’apparenza.
Tento di non essere,
respiro…
immobile,
rifletto. – 01/03/2017

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Antonella Trombone

POESIA: Io e te

Nei tuoi occhi il cielo di primavera , nel mio cuore il pianto di un bambino
ed ogni attimo , in ogni cosa riconosco te.
Ti proteggerò dalla vita ,
ti aiuterò nel dolore ,
ti lascerò andare libero ,
con il cuore e con la mente
perchè la vita è un aquilone…
bisogna solo attendere
che si alzi il vemto. – 01/03/2017

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Claudio Bandini

POESIA: Lei

Dite ad Afrodite di non provare invidia,
Neanche ornandosi con i più bei fiori potrà essere come Lei.
Dite ad Ares di non adirarsi se la sua amante non ha la Sua bellezza,
Nessuna guerra sarà mai gravida di un trofeo come Lei.
Dite da Hermes di correre in fretta,
Per ammirarLa da vicino,
Ma rassicuratelo,
I dardi di Chronos non La potranno mai scalfire.
Dite a Zeus di non provare a desiderare stirpe più degna,
Per rappresentare la sua Onnipotenza.
Poi, dite ai mortali tutti, di guardarLa con scrupolo,
Per provare a capire il Divino Progetto della Perfezione.
Ditene in eterno, tutti, affinché anche il marinaio più sperduto tra i flutti,
Prima che Ades lo prenda,
Oda dalle Sirene il canto della Bellezza,
La Sua.
– 01/03/2017

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Anita Festuccia

POESIA: Attimo.

Soli ad aspettare
l’attimo
quando le nostre
anime
come solitari passanti
solcheranno
sentieri di stelle,
assetate
invocheranno sospiri
nelle lunghe notti
di complici oscuritÃ
soffocate
da affamati baci,
saranno ampolle
d’amore
che pioveranno nettare
sui nostri corpi
che come fiori
reclinando il capo
al volere
delle dorate api
soggiacciono.

– 01/03/2017

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Carla Lauro

POESIA: A’ zingara
Si sente na’musica lontana
È un suono straniero è na’musica gitana
Sopra una spiaggia, attorno ad un falo’ardente
Na’ zingara balla in modo prorompente
Balla zingara balla o’ straniera
Tu che leggi il futuro in una sfera
Balla bella gitana regalaci fortuna
Che dal cielo ti guarda anche la luna
Sta là! Tutta piena e luminosa
Sembra essere la tua sfera misteriosa
Ora fermati zingara, leggimi la mano
Tu che vedi il passato e il futuro lontano
Prendila,svelami ogni cosa
Ma sussurrando mi dici misteriosa
“Il futuro è nelle nostre mani
Datti da fare che l’oggi è già domani”
Una zingara balla in modo prorompente
Balla zingara balla o straniera
Tu che leggi il futuro in una sfera
Balla bella gitana, regalaci fortuna
Che dal cielo ti guarda anche la luna
Sta là! Tutta piena e luminosa
Sembra essere la tua sfera misteriosa
Ora fermati zingara, leggimi la mano
Tu che vedi il passato e il futuro lontano
Prendila, svelami ogni cosa.
Ma sussurrando mi dici misteriosa
Il futuro è nelle nostre mani
Datti da fare che l’oggi è già domani – 01/03/2017

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