POESIA: A’zingara
Si sente na’ musica lontana
È un suono straniero è na’musica gitana
Sopra una spiaggia, attorno ad un falo’ardente
Una zingara balla in modo prorompente
Balla zingara balla o’ straniera
Tu che leggi il futuro in una sfera
Balla bella gitana, regalaci fortuna
Che dal cielo ti guarda anche la luna
Sta là ! Tutta piena e luminosa
Sembra essere la tua sfera misteriosa
Ora fermati zingara, leggimi la mano
Tu che vedi il passato e il futuro lontano
Prendila, svelami ogni cosa.
Ma sussurrando mi dici misteriosa
“Il futuro è nelle nostre mani
Datti da fare che l’oggi è già domani” – 01/03/2017
Mese: marzo 2017
Rosa Barbera
POESIA: Oggi e un nuovo giorno.Il 1 Marzo,mi sveglio nella mia stanza come sempre ma ogni giorno anche se fatto delle solite 24 ore ha un profumo e un odore diverso…e bello volgere lo sguardo verso la finestra e scorgere la luce del sole..ascoltare il primo cinguettio..il prufumo del caffè..è più in la l’odore del mare e il suono delle onde che sbatte sulla scogliera,basta chiudere gli occhi ed ascoltare solo ascoltare. – 01/03/2017
clelia moscariello
POESIA:
Il mio sogno
Ho lasciato andare via un sogno,
l’ho liberato finalmente dalle miei ambizioni opprimenti,
L’ho scrutato allontanarsi lentamente mentre si voltava per un presagio di nostalgia,
io con le lacrime ma ferma sulla mia decisione,
ora lo rimpiango, il mio sogno,
se ne è andato via, lasciandomi sulla labbra il sapore amaro e dolcissimo allo stesso tempo di quello che potrebbe essere l’ultimo bacio mescolato con la sgradevole sensazione di essere orfana di una promessa di felicità ,
ora il senso di vuoto e il sapore di libertà si contengono i miei pensieri,
non gli ho detto addio, non ho mai amato gli addii,
gli ho chiesto solo di ritornare quando si sentirà pronto,
e spero di rincontrarlo in una strada più luminosa.
– 01/03/2017
Francesco Antonio Solano
POESIA: LA FORMICA E LA TALPA
Laboriosa la formica con le amiche
Durante la stagione si organizza
Vuole in tranquillità passar l’inverno
E raccoglie tutto quanto il fabbisogno.
Esce dalla tana la mattina
Ed inizia la ricerca faticosa
Percorre molta strada tra le siepi
A volte dentro pozze o in mezzo al prato.
Un seme che dall’alto cade in terra
Molto più grande dell’intero corpo
Lo stringe con le pinze e lo solleva
E inizia a trascinarlo verso casa
Incontra pietre,buche e molte foglie
Durante il suo tragitto di ritorno
Sudare e gran fatica ci rimette
Ma a sera porta a casa la sua roba.
Giorno dopo giorno un gran da fare
E le foglie già cominciano a cadere
Stanca ma contenta ora si sente
Il gruzzolo dentro casa è ormai composto
La talpa arriva silenziosa e accorta
E rompe le pareti della casa
Arraffa tutto quanto l’operato
E placa la sua fame e l’appetito
Lamenti manifesta la formica
Son mesi che trascino avanti e indietro
Le membra tutte quante affaticate
Senza pudore e neanche tante scuse
Distrugge la mia casa e le mie cose. – 01/03/2017
Silvio Salvadori
POESIA: La prospettiva angolare
Restar fermo senza la prospettiva angolare,
allontanarsi dai bagliori dove si riflette il sole.
Dondolarsi all’ombra di un albero secolare,
il tintinnio delle chiavi è l’ideale capillare:
affonda le radici nel tempo banale.
Le sfumature del tempo nell’aurora boreale.
Sentire il cuore sobbalzare in preda all’amore;
chiudere gli occhi e ricominciare a sperare.
Abbandonarsi; Tranquillità esaustiva che viene dal mare.
– 01/03/2017
Pietro Errante
POESIA:
Selinunte coi tuoi immensi tesori
parli alla vita, sussurri ai cuori
ti mostri bella sempre e accogliente
a chi ti visita, che è tanta gente.
La tua campagna verdeggiante
si mostra al viaggiatore errante
il mare d’Africa ch’è multicolore
t’avvolge ovunque col suo umore.
La storia t’appartiene ed è finita
come il palpito del tua breve vita.
– 01/03/2017
Pietro Errante
POESIA: Gela che sorgi sulle vestigia antiche
mi accogli con le tue coste amiche
del mare limpido e lussureggiante
che tanta gioia infonde al viandante.
Sul lungomare dalle spiagge d’oro
corre il pensiero del tuo dolce ristoro
vola la vista alle tue torri zebrate
dal sommo poeta pur celebrate.
Lungi nel mare, isola all’orizzonte,
la piattaforma sembra quasi un ponte
tra la Sicilia terra di fuoco e amore
e l’infinito dell’universo ardore.
– 01/03/2017
Ani Shehi
POESIA: Erigo santuari nel mio cuore
A chi ha il coraggio
Di accarezzarmi l’anima,
La follia lieve per immergersi
Nei suoi abissi.
Colmerò i tuoi polmoni
Di soffi dorati
Se ti sentirai annegare
Travolto dalle onde
Del mio oceano nascosto.
Ti farò dono di ali celesti
Per sorvolare sui labirinti
Che azzanneranno
La tua libertà .
Sprigionerò la mia ira imperturbata
Sui nemici invisibili
Sulle mani avvizzite che soffocano
La tua gioia e ammutoliscono
La tua risata.
Mi disseterò con te
Delle gocce di tempo
Che i cieli indomabili
Sigillati
Nei nostri cuori
Faranno scrosciare su di noi
In una pioggia torrenziale
Silenziosa.
La luce che ci anima
Plasmerà nell’aria umida
Un arcobaleno infinito. – 01/03/2017
Domenica Marzano
POESIA: Lacrime di pioggia
La pioggia cade veloce,fitta, formando
trasparenti fiumi, portando via i miei
sogni.
Asciugando le lacrime che si perdono
sopra il cuscino, di chi ormai non dorme,
cadendo diventa poesia.
Stringi mi forte quando avrò paura, sono
ricordi pungenti come spine fitte all’anima
che opprime il respiro.
Scriverò il tuo nome tra le pagine di nero
si mischiano si confondono con la nebbia.
Gli occhi e la mente si offusca, mi rende
cieca, ostacola la vista impedendomi
d’intravederti quel biancore luminoso che
ti avvolge, s’ infiltra mio cuore.
Lascia un vuoto incolmabile mamma
te ne sei andata, per questo fuori la
pioggia cade ancora più fitta.
– 01/03/2017
Angela Giordano
POESIA: Mediterraneo
Affonda la luna nel blù
l’onda lunga trascina
un giocattolo ormai rotto,
sotto un cielo indifferente
il pianto di una madre,
nello sguardo un piccolo corpo
riverso sulla spiaggia.
Mediterraneo, terre di approdo e civiltà .
Nel vento del grecale giunge
l’eco di antichi canti tribali
ed il profumo di nuove spezie
disperse nella corrente,
gli occhi trattengono sogni di libertÃ
e mille promesse racchiuse nei ricordi.
Mediterraneo, mare di accoglienza e di speranza.
Disegna all’alba, l’ala di un gabbiano
l’invisibile senso di leggerezza,
recise le catene dell’anima, non più dolore
ora… un’altra vita è possibile! – 01/03/2017