carla sorlino

POESIA: FIORI
Cose belle aveva mia nonna
tanti figli
mani che sapevano fare grandi cose.
Nell’orto una peonia rossa e una rosa da sciroppo
in primavera.
In estate un cespuglio di margheritoni gialli.
Pentole vecchie alle finestre
con garofani che profumano l’aria
– 27/03/2017

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Vincenzo Caselli

POESIA: Cade la mia foglia senza che sia arrivato l’autunno,
nell’ombra gelida del mio corpo. Sento l’amaro momento che mi circonda,
e non appare un’altro giorno di sole nel mio spiraglio di luce che mi attraversa ancora un istante. Come l’ultimo in un respiro pieno di sapori,
lasciando bruciare tutta l’aria di questa vita.
Il mio corpo cerca senza speranza, ancora una dolce e tenera parola e una carezza fanciulla che mi accompagni nella fitta selva oscura della morte,
per darmi sollievo di un’altra alba in fiore. – 27/03/2017

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simonetta manfrinati

POESIA:
Ti ho amato sai
ora comprendo
nella tua assenza
quel vuoto…
fermo nelle lancette del tempo
Ti ho amato sai
ora vorrei
che il mare
ridipingesse
le tue orme sulla sabbia
ormai svanite
Ti ho amato sai
quel sorriso
con cui curavo la mia anima
Le tue braccia
rifugio sicuro per i miei sensi
Ti ho amato sai
i tuoi occhi..
lo stupore diventò dolore
quando ti allontanai da me
Ti ho amato sai
Io piccola donna
presuntuosa e stupida
vivere senza di te
vivere con te
vivere….
Ti ho amato sai
ora che ormai
ho perso il mio nome
sulle tue labbra
lacrime e fumo
sigarette
lentamente si consumano
nella tua assenza
Ti ho amato…??
No…..ti amo ancora
disperatamente..
il vuoto immenso
ha il tuo profumo…
Amore mio….

– 27/03/2017

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Salvatore Santamaria

POESIA: VINO E SILEZIO

C’e del buon vino sui tavoli, rosso,
non può ch’esser rosso il buon vino sui tavoli,
ed il rosso rossetto che indossi
lo lasci a ogni sorso più rosso che sembrano baci
e nascosto, rimango nascosto al momento,
sapendo che il vino spogliarmi saprÃ
dalla veste di uomo ortosso che indosso ogni giorno prima di andare in città:
e vedrai me,
nudo, ed io che invece vedrò te
piena di vergogna essendoti tolta veli
ed esserti accorta che sei
nuda con me.
Non coprirti adesso, abbraccia me
che il vino è finito ed ho freddo,
il camino è gia spento ed è inverno,
lo senti, c’è il vento di fuori
e tanto silinzio.. .
– 27/03/2017

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Candice Allen De Bardot

POESIA: Non c’è quel silenzio per
captare emozioni
qui, ove
la città scorre senza dune
sdraiate
a commentare il vento.

Mentre tu tradisci
la voluttÃ
con la voluttà.

INTO THE MIRROR
Candice Allen De Bardot – 27/03/2017

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Laura Bruno

POESIA: Mi sono tolta le scarpe , le calze e ho camminato sulla sabbia bagnata.
Era bello , come andare in bicicletta lungo il fiume .
Non ho trovato le risposte , solo tante domande.
Un susseguirsi di stagioni , che sono diventati una vita . La mia vita .
Le stagioni continuano a susseguirsi e ho torchiato il tuo viso , le tue labbra , il tuoi occhi fino ad imprimerli nella mia mente.
Vivo di solo momenti : allegri, tristi , passionali e non , ma sono i miei.
Li condivido con la parte migliore di me ;
Tutto ciò che mi gira intorno mi appartiene come la pioggia che ha bagnato la sabbia e il sole che l’asciuga .
Le stagioni si susseguono e non mi hai cambiato .
Guai a provarci !
Puoi corrermi dietro , ma non mi prendi .
Io sono il vento di primavera che con dolcezza muove le fronde degli alberi , in quel susseguirsi di stagioni .

– 27/03/2017

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Francesco Conti

POESIA: CANTO FILIALE

Si, tu fosti la prima
a udir l’innocente
e mio inerme pianto,
quando ancor avvolto
in ricamati panni
gemevo fra le stille
di un’avvenuta vita.
E quanto mi cullasti
nel patire al petto,
il tenace travaglio
che a noi fu risparmiato.
Lotterei la spietata
ed oscura natura
che volle così farvi,
ma non posso che amarti!
Quest’unico miraggio
al figlio è permesso.
Dolce docile bimba,
potessi io mutar vecchio,
da cullare il tuo esile
minuto corpicino
e udirti singhiozzare:
tutto, per non vederti
esalare un nome
nella branda mortale.
Si, un giorno anch’io
udirò quel vagire,
pallido e silente
nella culla dei morti,
e sarà il mio pianto
ancora una volta
a destarti dall’Ade
e cullarmi in seno.
E pio sarà Caronte
a traghettarti indi
ai lieti litorali
dell’amore filiale,
onde io poi esanime
ancora non per molto,
sorriderò l’attesa
d’un tuo estremo bacio,
dappoi voltar gli sguardi
e imbarcarci in porto
alle inverse acque.
L’ultima arida stilla
pioverà la clessidra
ed il tempo elargito,
così, tuonerà a vele
l’ammiraglio mortale:
« Nell’ansa infinita
del memore umano,
giacque il differire,
tra quel che s’è in vita
e mutasi a perire ».
S’apprestano all’addio
tra i volti velati
Caronte e la madre.
Il sole sarà sorto
a un bacio del mattino
che innesta già i semi
dei bianchi crisantemi
pel materno declino.
Scalfirà, ohimè, un nome
lo scalpello mortale,
e sarà la tua lapide
a posarsi sul cuore. – 27/03/2017

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FRANCESCO VIVONA

POESIA: VOGLIO SCRIVERE PER TE.

Squardo di luce
Ti ho visto abbacinante
Splendente
Ho stropicciato gli occhi,
ed ho intravisto un viso splendente
man mano che il mio squardo
ho visto la mia stella.
L’unica stella
che ora mi impedisce di vedere altro.
Oggi vivo solo per te.

– 27/03/2017

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