Enrico Russo

POESIA: Quando è il cuore
A scandire le ore
Con un amico in profonda fraternitÃ
Senti tutto il sapore della divina carità.
Mi hai concesso di stare
Non è un fare.
Essere fratelli un dono immenso
Ora ti dico ciò he penso:
Guarda lassù anche nella notte
Mentre sei in mille lotte,
Come insegna L uomo pipistrello
Ogni giorno può essere bello
Se cadendo ti rialzerai
Sorretto da un amico vero che non ti lascia mai.
Se Dio ha creato il fratello
Forse non è un abile tranello
Ma dono del cielo da custodire
Fratello mio, perdona ilmmio poetico ardire.
Chi trova un amico trova un tesoro
È per questo ora Dio imploro
Che la tua via come la mia
Sia sempre protetta in cristo la compagnia. – 04/04/2017

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Irma Sterna

POESIA: La rapina

Come un eco ormai rimbomba in te la paura della notte,
complice incosapevole del tuo mal.
Uno scatto ti paralizza,
immobile davanti a ciò che, fino al calar del sole,era il tuo nido.
L’umilizione del perdere la vita in tre minuti,
L’umiliazione di implorar per colpa mai avute
davanti a un freddo ferro
che rimane l’unico scudo
di un prode cavalier senza cavallo
che rialza il capo cosparso di un sangue vergognoso.
Fiero di aver difeso il proprio nido
con lo stesso odio con cui venne colpito.
Mai più sogni sereni,
spezzati da un complice rimorso
che renderà per sempre il nido trasparente.
– 04/04/2017

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Michele Marchiotto

POESIA: Ridi, Amore

Silenziosa calma, che non decolli ancora
per venirmi a cercare,
ma rimani immobile e mi lasci a terra,
in ginocchio, a pregare
che i miei occhi riescano stavolta
a fermare il mare,
che si frantuma sottoforma
di lacrime salate.

Rumorosa rabbia, ti ci impegni proprio
a legarmi per bene,
mi imprigioni nel silenzio
e non riesco a fuggire.
Frugo nella tua dannata mente,
che poi sarebbe la mia,
provando a rispondere a domande
e, magari, cacciarti via.

Adesso ridi, ti prego, ridi, Amore
perché non ci saranno mai abbastanza stelle
per sostituire la tua luce.
Allora ridi, più forte, ridi, Amore
perché l’universo non sarà mai abbastanza grande
da contenere i tuoi silenzi.

Inchiostro scuro che accendi queste pagine,
macchiando fogli interi mi rendi meno fragile,
colori le parole e le rendi meno ruvide,
e, se decido, poi, di spegnerti, è perché a volte non è facile
restarti ad ascoltare per ore senza smettere,
restarti ad ascoltare per ore senza piangere.

Cicatrice fresca, come continuerai ad essere
perché non sarai mai vecchia.
Ti chiudi per nasconderti ma sei ferita aperta,
ti mascheri di niente ma vuoi restar coperta,
ti sento che ardi ancora e che ancora non sei spenta
e, nella notte pallida, sei fiamma quasi gelida.

Ma adesso ridi, ti prego, ridi, Amore
perché se sorge il tuo sorriso,
anche il sole è disposto a tramontare.
Timidamente, ridi, sottovoce, grida, Amore
e non nascondere la tua bellezza,
voglio sentire il suo sapore.

Profumata sabbia, capace di sotterrare
ore e ore di pioggia,
vorrei riuscire anch’io
ad avere la tua forza,
perché non si creino sulla mia pelle
pozzanghere di rabbia.

Gentilezza calda che, ostinata, esci ancora
Dalla mia bocca stanca
e, forse, neanche t’importa,
mentre coltivi la speranza
che un giorno possa esser Luce
a nutrire tutta quest’ombra.

E, ancora, ridi, ti prego, ridi, Amore
perché non c’è poesia più bella che io possa recitare
dei versi scritti in cielo, dettati dalla tua voce.
Seppur triste, ridi, ridi sempre, Amore
perché possano ascoltarti anche le tue paure,
accorgendosi quanto sei bella quando sei felice.

Continua, ridi, perché sei tutto ciò che amo guardare.
Il vento s’alza e un brivido ti fa un po’ tremare,
un velo copre il livido che non vuoi mostrare,
mentre, inerme, cado a terra tra le tue risate. – 04/04/2017

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FABIO BARONTI

POESIA: LE ANIME BELLE

Abitano cieli
e nei sogni spesso ti vengono a trovare
leggiadre, miti, silenziose
le anime belle

Eppure
puoi sentirne la loro presenza al mattino
tra le note forti di una tazza di caffè
in quel calore che lentamente ti desta

Le anime belle hanno borse sotto gli occhi
ti vegliano mentre dormi
restandoti accese accanto
la loro carezza ti bacia nel buio

Tornano a casa stanche la sera
sulle mani tagli profondi di ore di lavoro e poche gentilezze
l’apostrofo di un pallido sorriso in volto
negli occhi sempre una speranza nuova

Non negano mai una seconda possibilitÃ
guardano sempre avanti
cucinano per te
si vestono in fretta e non si pettinano
ti fanno battere forte il cuore

Le anime belle sono nate il trenta agosto
hanno un piccolo cuore che viaggia più veloce di un tuo pensiero
due occhi grandi che ridono sempre
ti chiamano papà

Abitano cieli
e ti attendono ottant’anni
sedute stanche dal peso dell’etÃ
stringendo nelle mani tremanti una Rossana
– 04/04/2017

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Emidio Liberatore

POESIA: SVEGLIA DEL SOLDATO : Indecifrabili commenti,parole oscene,volan per l’aer quieta della camerata;la sveglia del mattino è già suonata. Rialzarsi il soldato dall’umile giaciglio,riveste i panni sudici di naja e via di nuovo incontro al giorno senza vita. – 04/04/2017

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Lidia Ierulli

POESIA: Torna sole!
Torna sole, torna da me, perche’ il mio cuore nn può vivere senza l’altra sua meta’, e’destinato a morire! Torna a scaldarmi mio unico, dolce e immenso amore… torna mio sole a risplendere su la mia vuota e fredda vita! Si, mio sole, senza te la mia vita e’ vuota, fredda! Torna presto.. mio sole ho freddo! – 04/04/2017

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Luigi Danesi

POESIA: LA MORTE IN CAVA.

Fermate il canto
la morte
ha steso il suo mantello
sulla cava!

il monte non ha retto
l’assalto degli escavatori
ed è crollato.
è rovinato a valle
uccidendo.

Il vitello d’oro
reclama le sue vittime.
l’urlo delle donne
scuote le coscienze
e sommuove gli animi
ancora una volta…
ancora una volta.

Neanche il tempo per bestemmiare…

Scava, dai, scava…

neanche il tempo per godere
da lungi il mare
neanche il tempo per guardare l’alba
che sfiora con le tenere dita
il fronte di marmo della cava
come madre china
che controlla il sono del figlio
dopo aver velata la luce;
neanche il tempo per poggiare le ossa
nella breve visione dell’ultimo tramonto
a ricordo dei figli e della famiglia;
neanche il tempo per fissare
per un attimo
l’occhio sulla prima stella!

Scava, dai, scava
estrai denaro dal monte
per i padroni!

“Da Lorenzo sono ottimi anche i risotti”
starnazzano le signore per i salotti!

Dicono
gli idioti
che eravate pagati molto bene.

Ma io vi chiedo:
chi giocherà ora
coi loro figli?
Chi li farà volare ancora in cielo?
come quando
nei rari attimi di serenitÃ
li lanciavano
con le forti braccia
in un paradiso
di sorrisi eccitati. – 04/04/2017

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Gianluca Zoffoli

POESIA: Con gli occhi di un bambino

Guardo il mondo che mi circonda
e mi dicono che non posso capire
perchè sono piccolo,
ma guardo il cielo
e invece di sognare e immaginare
devo nascondermi per non morire
invece di ascoltare racconti
di draghi sputa fuoco
ne vedo davanti ai miei occhi
di acciaio che seminano
morte
così capisco che mi tolgono
gli affetti e l’amore
di un padre e una madre
che continuo a chiamare
senza alcun eco di risposta
accorgendomi
che potrò solo ricordare le loro
dolci parole d’amore.

Dove siete babbo e mamma?

Una cosa l’ho capita
che il mondo con la sua violenza e egoismo
mi ha ucciso
anche se il mio cuore e il mio respiro
sono ancora con me.

Gluca017 – 04/04/2017

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Rosanna Pecora

POESIA: Il DIVORZIO:
La neve azzurra,
sollevata in piccoli vortici
da un vento gelido,
nuvole di pioggia,
grondano d’acqua a catinelle,
si mescolano alle mie lacrime copiose,
sui sogni infranti di bambina,
come specchi frantumati,
in mille pezzi,
presagi di sventura e morte.
Il mondo è pieno di uomini,
che odiano le donne,
sono se stessi,
solo se stordiscono,
colpiscono a morte, la preda,
come il serpente,
allattato al seno.
Non si può vivere così,
nel disprezzo, nichilismo,
indifferenza, mutismo.
Non c’è solitudine,
che possa eguagliare,
quella di un matrimonio,
ormai finito,
una storia d’amore,
ormai al capolinea.
E’ come vivere su un pianeta,
privo di ossigeno, asfittico.
La presenza ostile dell’altro,
infastidisce e ferisce,
allo stesso tempo.
Ci si ritrova, ad essere
due nemici sotto
lo stesso tetto,
amore ed odio,
si mescolano,
in un cocktail avvelenato,
perfino mortale.
La fitta noia si taglia,
con il coltello,
l’altro è solo una pietra,
d’inciampo,
un ostacolo sulla strada,
che fa solo il gioco,
di crudeli nemici,
spietati copioni,
arraffoni, ingrati.
Anche se l’idea di vivere,
da soli, sembra terrorizzante!
Quando si toglie il nome di una persona,
le si toglie il diritto,
di appartenenza familiare,
il diritto di essere un individuo
lo si paragone ad una bestia randagia,
questo fanno gli ex-amanti delusi,
stanchi di attendere anziane spose,
vogliosi di fresche straniere novità.

– 04/04/2017

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