Biancofiore Elisa

POESIA: RESPIRA, È TUTTO FINITO

Sono ancora qui
Solo perché non so dove andare
Non esiste spazio nè tempo
In cui voglia essere.
Mi sento fossilizzata
In quest’aura di dolore.
E non riesco a muovermi
Esanime
E languida.
Mi sembra di sparire lentamente.
Restano solo i miei pensieri aggrovigliati
Sospesi in quello spazio
Che prima riempivo io.
C’era il mio corpo
Lì, rannicchiato come un feto
Inchiodato al letto,
Inerte.
Nell’aria di questa stanza
Perpetua l’ombra
Di un gelo tagliente
E di singhiozzi urlati intrisi di sangue.
Come fanno ora tutti i rumori ad essere cosi fastidiosamente amplificati?
Come fa ora la luce ad essere così fastidiosamente intensa?
O forse sono io che sto diventando sempre piu piccola
Fino a dissolvermi nel buio
Su questo letto di vertigini?
Burrasca,
Risacca.
Meriggio,
Valle.
Respira, è tutto finito. | sorgente: https://www.google.it/ – 05/02/2018

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D’ONOFRIO ETTORE

POESIA: Senilità ( a mia Madre)
Eterea beltade nel viso splendea
mentre il limitar di gioventù cadeva
momenti sereni ignari del tempo scorrean festosi
e dolce la sera stanco di giochi e di risate sonore
coglievi lo sguardo di un amore immenso.
Chinavi la fronte sul grembo materno,
stringevi la mano che lieve guidava
incerti frammenti di un domani fumoso.
Sognavi di fate
castelli
di voli radenti
e boschi incantati,
il domani non ha senso
se non vivi il presente
e mentre donavi un sorriso
lenivi le pene di chi ti amava.
Dolci ricordi
di un tempo che fù,
ignoravi il cammino,
chi eri .. perchè,
ma nessuna risposta può essere certa
se la gioia che provi non è espressa.
Non sò perchè, se fato o scelta,
se dove sono son degno o mera fortuna,
mi basta il ricordo di un giorno lontano,
il sorriso radioso, lo sguardo tremante
di chi seppe darmi il tempo che resta
| sorgente: https://www.facebook.com/ – 05/02/2018

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Scrofani Noemi

POESIA: Si ode un pianto,
ad Auschwitz.
È il pianto di un bambino,
un bambino solo.
Un bambino ebreo.
Ma è notte,
i bambini ebrei non possono piangere di notte,
il loro pianto è fastidioso,
è un pianto ebreo.

Si ode un passo,
ad Auschwitz.
È il passo di un soldato,
un soldato senza pietà.
Un soldato tedesco.
È notte,
i soldati tedeschi hanno bisogno di dormire,
loro hanno il diritto di riposarsi,
sono di una razza superiore.

Si ode un tonfo.

Il pianto del bambino adesso non si ode più. | sorgente: http://www.poetipoesia.com/concorso-poeti-e-poesia/ – 05/02/2018

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Calvi Dylan

POESIA: Amore virtual

Arriva la notte,fredda ,silenziosa,
Strade deserte, vie scure ,
Nessuna anima ,nessun essere,
Solo un pazzo,solo un marciante.
Marcia tranquillamente senza
Fretta,
Passi lenti ,respiro profondo
,sguardo malinconico,
Pupille piene di sogni.

Accende una sigaretta,arriva in piazza,
Ci siede in una panca ,
Prende su cellulare,cerca una immagine,
Cerca un amore irreale.
Trova la foto,di quel profilo
Desiderato,
Nella sua mente quel volto,
Nel suo cuore battiti d’amore.
È guarda quelli occhi azzurri,
Azzurri come il cielo,Azzurri qual
Mare,
E stampa suoi sguardi nella sua mente.
Sogna ,sogna co quella bocca
Piccola è delicata,
Oasi di piacere,lido di sogni,
È immagina che labbre gli parlano.
E accarezza quella faccia angelicale,
Soave,delicata,è con tenerezza,
Per sentire la pelle perfetta nelle sue mani,
Ma accarezza il Vuoto.
Torna a suo stesso ,
Bacia la foto, bacia suo sogno,
Spegne il cellulare ,spegne sua
Mente.
Si alza aspira per ultima volta,
Quella sigaretta ormai consumata ,
Mete in tasca il Mobil,Mete in tasca su i desideri,
Proseguì su marcia ,
Senza fine ,senza fretta,
Solo con la compagnia de su amore
Irreale…!De suo amore virtuale.

| sorgente: http://instagram.com/ – 05/02/2018

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Coco Giusi

POESIA: Flora
Flora

Flora
So che sei qui
Che mi osservi da dietro quel mobile
Che ti ridono i tuoi occhi belli
Che ascolti le mie lacrime
Che mi rimproveri quando sbaglio
So che sei qui
Lo sento quando ripenso a te
Alle nostre risa sguaiate
Alle nostre cotte innocenti
A quel tiro che ci fece tossire
So che sei qui
E vorresti essere reale
Vorresti poter ridere con me
Vorresti poter cantare con me
Come facevamo sempre
So che sei qui
E non dovresti esserlo
Dovresti essere coi tuoi vecchi
Dovresti essere dietro al bancone
Oppure in chiesa a pregare
So che sei qui
Ma restaci sempre
Resta accanto a me
E aiutami ad uscire dalle macerie
Del mondo che mi è crollato addosso
Quando sei andata via
| sorgente: https://www.facebook.com/ – 05/02/2018

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Nappa Michele

POESIA: NON ANDARE VIA
Sei andato via
trafitto
da un altro cuore.
Non sembra vero
che possa finire
un grande amore.
Il cuore,senza una ragione,
nega la realtÃ
amara e dolorosa.
Resterò ad aspettarti
e passerò i domani
in questa vana attesa.
Non mi resta,
perduto amore,
che gridare più forte :
non andare per sempre!

| sorgente: https://www.google.com/ – 05/02/2018

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Poderini Giacomo

POESIA: TITOLO : OCCHI.
C è una cosa in comune
Tra il cielo ed il mare
E penso che sia
Il colore dei tuoi occhi riflesso
Quando guardi sia uno che l#039; altro . | sorgente: http://instagram.com/ – 05/02/2018

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GORLA ENRICA

POESIA: VILLAGGIO DI CAPANNE

VILLAGGIO DI CAPANNE,
BAMBU’ INTRECCIATI
SUI CAPELLI TUOI
SCIOLTI ALLLA BREZZA DEL MARE
ONDEGGIANO LENTI
COPRENDOTI IL VISO.

IL RITMO DEL CUORE
SEGUE LONTANI I BATTITI
DI UN TAMBURO
INSISTENTE,
NUVOLE NERE NEL CIELO
SE PIOVE GIOISCE LA TERRA ARSA.
.
OGGI IL LAVORO TUO
SI SPEGNERA’ AL TRAMONTO;
DOMANI NE RIMANE
SOLO IL RICORDO;
ALL’ALBA IL CAMMINO
SARA’ MENO STANCO.

OCCHI FEROCI,
SELVAGGIO DOMINIO;
ARCHI E FRECCE
SU ROCCE SCAVATE
ATTENDONO GUERRE E S’INNALZANO
FUOCHI SILENZIOSI.

URLO SQUARCIA LA NOTTE
UNA VITA E’ GIA’ PRONTA
DA OFFRIRE AI SUOI PADRI L’ONORE GUERRIERO.
RIMANE SEMPRE UN SENTIERO
DAL QUALE LEI SPERA UN GIORNO,
LUI POSSA FARE RITORNO.

VILLAGGIO DI CAPANNE

VILLAGGIO DI CAPANNE,
BAMBU’ INTRECCIATI
SUI CAPELLI TUOI
SCIOLTI ALLLA BREZZA DEL MARE
ONDEGGIANO LENTI
COPRENDOTI IL VISO.

IL RITMO DEL CUORE
SEGUE LONTANI I BATTITI
DI UN TAMBURO
INSISTENTE,
NUVOLE NERE NEL CIELO
SE PIOVE GIOISCE LA TERRA ARSA.
.
OGGI IL LAVORO TUO
SI SPEGNERA’ AL TRAMONTO;
DOMANI NE RIMANE
SOLO IL RICORDO;
ALL’ALBA IL CAMMINO
SARA’ MENO STANCO.

OCCHI FEROCI,
SELVAGGIO DOMINIO;
ARCHI E FRECCE
SU ROCCE SCAVATE
ATTENDONO GUERRE E S’INNALZANO
FUOCHI SILENZIOSI.

URLO SQUARCIA LA NOTTE
UNA VITA E’ GIA’ PRONTA
DA OFFRIRE AI SUOI PADRI L’ONORE GUERRIERO.
RIMANE SEMPRE UN SENTIERO
DAL QUALE LEI SPERA UN GIORNO,
LUI POSSA FARE RITORNO

ENRICA GORLA
| sorgente: https://www.facebook.com/ – 05/02/2018

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