Colciaghi Ambra

POESIA: “Otium litterarium della contemplazione amorosa.”
Ti vorrei con la riflessione di Terenzio,
Con la comicità delle commedie Plautine che fanno leva sul riso,
Con l’elogio all’Eros di Catullo
Dandomi cento,mille e infiniti baci all’anima.
Ti vorrei dedito alla tua terra come Ugo Foscolo,
Polytropos come Ulisse in modo tale da affrontare ogni argomento e peripezia.
Ti vorrei levatore maieutica come Socrate, in modo tale da estrapolarmi la verità amorosa nei tuoi confronti.
Tra ipotesi e anafore incessanti,
Diventi fonte ispirativa generando amore forse ortodossale, ma necessario alla mia anima che freme dall’essere contemplata da te.
Sai,forse
Sei un po’ una contaminatio: un misto tra il tuo essere e ciò che le tue esperienze ti hanno reso.
A volte
Sei amaro quanto il caffè
Freddo quanto il tempo invernale
Ma poi,
Vedendomi
Ti sciogli in quel calore di sentimenti che ti rendono dolce quanto Dante che sospirando lodava Beatrice nella Vita Nova.
Tu
Che usi molti senhal per paura che quel grande fratello di malparlieri possa rovinare il nostro amore.
Ed io,
Mi lascio lodare da te, oh mio cavaliere, perché voglio insegnarti l’arte dell’amore cortese e impartirlo in quel tuo cuore nobile.
Per me sei Animi Cura Petrarchesca:
Strumento per penetrare nella mia interiorità. | sorgente: https://www.google.it/ – 04/02/2018

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Melle Roberta

POESIA: Passi
passi su un tappeto
Passi che passano
Non passano i passi che hai dovuto fare
Per raggiungermi
Tutto passa ma non i nostri passi
E sei a pochi passi da me
Che il tempo passi in fretta
Che tu faccia di nuovo passi verso me
Puccoli passi grandi emozioni
La nostra storia che non conta ma racconta
I passi compiuti da te ,da me verso noi
Dove non passa mai il primo
Passo

– 04/02/2018

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Tomas Gianni

POESIA: Certi cuori non amano più.

Un foglio bianco
Una matita fra le dita
Tutti i miei pensieri
fra quelle righe che scriverò
Pensieri di te e di me
Pensieri di ieri e di oggi
Pensieri stampati sul tuo viso
E nei miei occhi
Volevo fermarli per capire un po#039; di più
ma hanno preso il volo
Per incontrare le ali bianche di un gabbiano
Per baciare i colori di un arcobaleno
Per scrivere di te e di me Amore mio
Ma ad un tratto i miei pensieri
se li prende il mare
Un mare pieno di cuori
Cuori pieni di speranze
di speranze comprate
di speranze disperate
di speranze spezzate
di cuori che non vivono più
di cuori che non amano più
Piangono i loro piccoli
Piangono i loro padri
Piangono le loro madri
Piangono i loro fratelli
E le loro sorelle
Piangiamo anche noi
Si odono lamenti dappertutto
Di chi è rimasto solo
Anche nelle loro case lontane
Ci sono occhi spenti
Occhi di chi non li vedrà più
A meno che abbiano una speranza
a meno che abbiano una certezza
una certezza che solo il vero Dio può dare
che questo foglio scritto a matita
glieli faccia ricordare.

© 2018 Gianni Masto | sorgente: http://www.poetipoesia.com/ – 04/02/2018

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Rossi Alberto

POESIA: Dicembre, un fine d’anno che in tristezza ci trova.
Ma la gioia mi accerchia lo stesso. E’importante si.
Quel giorno che con surreale magia e forse miriadi di fiochi di neve sei nata te che, come un raggio di sole hai trafitto l’aria fredda d’inverno.
Un raggio di sole che ora in parte è mio, e per questo felice io son.
E una tristezza immensa è vero che ora vicino a te non son.
E anche se questi sono neri come inchiostro terra e mare e nuoto nel buio, ho sempre quel raggio di sole…che in parte e mio. E felice io son.
Son triste è vero, mail mio cuore e colmo di luce.
E inverno lo so….e il freddo ci avvolge nel aria fredda.
Ma c’è una magia che via spazza questo freddo pungente.
E un bel viso, con capelli color grano maturo e occhi come il cielo sereno.
E questa immagine d’estate, che core tra la testa e le stanze de cuore.
E l’animo si immerge in un mare immenso d’amore.
E l’armonia dello spirito che mi dai…o raggio di sole che in parte sei mio, la miglior medicina.
Curare l’amara tristezza ci serve l’amore….Che Dio ha saputo mandarci dai remoti passati.
L’amore che scaturisce dalla temporalità di esserci, esseri viventi assomiglianti a Dio.
E per quando sei nata, per quel giorno ringrazio Lui….Dio

| sorgente: https://www.facebook.com/ – 04/02/2018

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Francesca Francesca

POESIA: Una mattina, mi sono svegliata e tu non c’eri più. Non c’erano più i tuoi vestiti, le tue scarpe, le tue pantofole sparse per la casa, il tuo rasoio che lasciavi sistematicamente sul lavandino solo per farmi arrabbiare. Niente più mozziconi ancora fumanti di sigarette nella cenerina, niente più odore di caffè all’alba, niente “abbracciami un po’ che poi devo scappare”.
Mi hai lasciata, abbandonata.
Senza preavviso.

Il pomeriggio è tutto diverso.
Ogni punto mi ricorda di te.
Ad ogni passo è come se premessi play ai ricordi e inevitabilmente inizia a piovere.
Ci sei tu che mi dici che andrà tutto bene. Ma bene non è andata, anzi.
Proprio tu che dovevi essere il mio rifugio mi hai lasciato senza riparo.
Come farò nei giorni di pioggia?
Come farò quando il freddo congelerà l’ultima molecola di sangue del mio corpo? Chi verrà a scaldarmi allora?
Nelle braccia di chi proverò quel tepore felice e rassicurante che mi facevi provare tu?

Alla sera mi accorgo che i tuoi ricordi non ci sono più.
Dove c’era la pioggia adesso c’è il sole.
Dove c’era la puzza intossicante di sigaretta adesso c’è odore di biscotti.
Nei punti in cui sentivo freddo ho messo le stufe al massimo.
Ho riscoperto le braccia di chi mi ha sempre amato anche se in silenzio, l’amore sincero della famiglia e degli amici.
La serenità che non avevo mai provato, mai veramente.
E così, mentre prendo sonno, mi accorgo che in realtà mi hai fatto un regalo.
E sai cosa ti dico?
Abbandonami di nuovo che domani ti avrò dimenticato. | sorgente: http://www.poetipoesia.com/concorso-poeti-e-poesia/ – 04/02/2018

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Pavan Marcellino Oscar

POESIA: Rosso il sangue copioso sgorgava dal corpo riverso.
il capo mozzato, AMORE disperso.
Fanciulla che affetto aveva dato
non fu premiata dal fato
chè spirava in quel della sua terra araba ingrata. | sorgente: https://www.facebook.com/ – 04/02/2018

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Buccheri Francy

POESIA: Di te../di te non ho ricordo,ma il cielo lo vedo.di te,il sospeso lo conosco ma non vedo il tuo volto.di te,ne ho parlato ma il tempo è stato crudele.di te,ho qualche ricordo tra le nuvole che passano veloci e bambini che sorridono;forse eri Dio/// | sorgente: android-app://m.facebook.com – 04/02/2018

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