POESIA: E’ nel cielo il sole.
Si svuotano parole
Silenzio silente
Sospiro pesante,
di una donna pensante sotto un cielo ingombrante .
E’ ne cielo il sole. – 13/01/2017
Autore: webadmin
Massimo Maggi
POESIA: “Parole di.amante”
Non ho ori ne’ argenti,
avori o coralli, un fiore
che ti meravigli, ma guardi
lucenti, preziose
carezze, anelli
di baci, collane
di abbracci, rubini
pensieri, parole
di.amante.
pensieri, parole diamante – 13/01/2017
Clotilde Moccia
POESIA: Con l’anima
Siedo con la mia anima
in un mondo impalpabile,
tra ricordi amici
pennellate d’artista al mio soffrire.
Accarezzo l’azzurro del mare,
come conchiglia riposo
in un letto di onde.
Dalle alte vette sfioro l’armonia del cielo,
delicatamente raccolgo una stella
del suo bagliore mi vesto
per rischiarare la notte
e confortare i miei sogni. – 13/01/2017
Sergio Gamboni
POESIA: IL RICORDO
È stato bello. È stato bello vederti. È stata un’emozione vedere le tue mani sparire in mezzo ai tuoi capelli con quel gesto che sai solo te. È bello vedere quando ti emozioni, quanto diventi bella in mezzo a un mare di sporcizia. Pioggia colorata di bellezza. L’arcobaleno dopo qualsiasi tempesta. Anche se la mia impronta sul tuo cuore è troppo debole il mio dice cose che nessuno sa. Sangue caldo che alimenta il sogno di una vita che non chiede altro che calore, amore, umanità. Scavo tra la nebbia e cammino sopra strade male asfaltate…
Passo lungo le strade scambio passi da gigante e scrivo pensieri contro un muro. Gira la ruota nella vita, sempre. Gira tutto, i giorni cambiano costume i ricordi cambiano colore tutto gira si confonde come spazzaneve. Ciò che spezza le mie ore è un grido soffocato. Immobile resto in equilibrio e passo oltre ma se penso di cercarti mi viene voglia di restare e imprigionare la mente dentro il tuo corpo se scavo e vado avanti avrei il coraggio di andare oltre di scoprire ciò che non è tangibile. La cosa più viva è quella di sentire il profumo della tua primavera, rimanendo ferito dalle tue spine…Ciò che mi interessa e nn lasciare cadere il tuo ricordo nel buio.
Ti tengo viva nei miei pensieri. – 13/01/2017
Alessandra Erme
POESIA: La Terra Mia
Ventre d’Italia.
Ciociaria.
Terra di Confine, Sangue e Carneficine.
Pastori, Briganti e Tate,
Falchi, Lupi e Cinghiali,
ci hanno insegnato a non mollare.
Nemmeno i Romani ci conquistarono.
La nostra tempra secolare
sconvolta solo dalla seconda guerra mondiale
che con la Linea Gustav ci ha segnato ad un destino
sicuramente ingrato, cruento ed ancora troppo vicino.
Forse in pochi sanno che
il bombardamento più fitto a noi è toccato.
E le marocchinate!
Ce le siamo dimenticate?
Quelle son nostre ahimè,
inutile cercare altrove, non ce n’è.
Oltre alle nostre donne
oltraggiati anche vecchi e bambini
ma la notizia non fece Storia
perché per vergogna si tace questa Memoria.
Voi dai luoghi comuni e frasi fatte
che della Storia non conoscete nemmeno l’Arte,
che dei Ciociari non sapete nulla se non fosse per Moravia, Loren e De Sica.
Da qui arrivò Cicerone. Da qui partì Mastroianni.
Noi esistiamo,
non siamo frutto di un racconto verghiano
costruimmo Roma ed il Cinema italiano.
Siamo un popolo che attende una rivalsa da quel dì.
E non credete che la storiella di far diventare il pastore un operaio ci abbia giovato.
Qui si muore sempre più grazie al vostro nobile operato. – 13/01/2017
Domenico Maraglino
POESIA: NEVE
Sabbia bianca,
sale insapore,
mani infuocate di freddo;
non rammento Passato
che la felicità si coglie
quando mi penetra .
Combatto la superficialità della vita
che come una maschera si nasconde,
lottando,a sua volta ,tra Neikos e Philia .
Discorsi profondi ,immuni ,
ma vulnerabili
verso loro madre Realtà .
La soluzione è soggettiva e infinita ,
parole che volano e che giocano in cerchio ;
disinteresso me stesso
profondente Amore regale
alle gioie vere e pure .
Sogno giochi immaginari
per il desiderio di vita . – 13/01/2017
andrea spataro
POESIA: Dolci parole, miele sulla bocca
sono cose che al cuore delle donne più non tocca.
Ma la poesia è come una bugia;
non sai quanto può essere contorta
Ma se una dea le parole mie ascolta, mi dia un segno, non rimanga nel mistero avvolta. – 13/01/2017
daniela nicoletti
POESIA: Animo ribelle.
Dolci tempeste mi avvolgono, sospiro lieve,
avverto una insolita iquietudine
che mi assale.
Sospiro lieve, ascolto il mio animo
sempre più ribelle
Non riesco a domare la voglia di urlare, eppure non emetto voce.
Ribellione e inquietudine
mi vestono, Non hanno colore
Non hanno odore,
ma calzano a pennello la mia figura.
Dolce sensazione, dolce emozione,
Animo ribelle impetuoso come il mare,
Catturato e domato dal tuo amore.
– 13/01/2017
stessaluna stessaluna
POESIA: VITA
Questa non è una storia, né un racconto,
è qualcosa che va nel profondo dell’anima e cerca di riemergere attraverso l’arte di scrivere.
Batto lentamente le dita sui tasti della mia vita sperando che ne possiate cogliere i suoni.
Percorro svanita un viale incantato con petali viola e foglie verdissime.
Scorgo tra gli alberi rigogliosi una chiesa di campagna,
con dentro un crocifisso enorme,
con dentro uno splendore infinito.
Già ci sei, appoggiato allo steccato, con occhi fissi, neri, perlustranti, profondi che entrano nei miei come delle spine, solo per pochi istanti.
Non potevo guardarli eccessivamente, mi avrebbero ipnotizzato, catturato e non più lasciato.
Non potevo permettermi di tenerti lì, non potevo permettermi di innamorarmi di te.
Io non ero tua. Non potevo essere tua.
Hai fatto un errore, uomo di poche parole dagli occhi parlanti, mi hai stregato con i tuoi occhi di incanto.
Troppo tardi per me…già sono stregata.
Cosa mi hai fatto….
Ora non c’è più per me alcun viale incantato, con dentro il profumo, con dentro i colori dei fiori e degli alberi, con dentro una chiesa di campagna, con dentro un crocifisso, con dentro l’unico splendore infinito.
Vedo te, solo te e me che ha dentro te.
Mi hai attraversato l’anima, sei la mia felicità, la mia pace, la mia calma, il mio tormento.
Ogni sera aspetto questi tuoi tormenti con dentro i miei di tormenti.
Sei una follia, una pazzia, uno sconvolgimento, la passione con dentro la mia di passione, una droga, qualcosa di cui non puoi fare a meno.
Tremo con te e tremo senza di te, tremo innanzi alla tua assenza.
Sono drogata si, drogata nel corpo che ha dentro la mente, che ha dentro i tuoi occhi, che ha dentro te, che ha dentro me.
Ti cerco follemente, ti cerco come acqua limpida dopo giorni di astinenza che hanno dentro giorni di squarci di urla mute con dentro pelle distrutta che riveste un cuore senza speranze.
Cosa mi hanno fatto quegli occhi maledetti…
E ora eccoti apparire,
eccoti con me che ho dentro te con dentro solo la mia follia.
Entri piano in una camera con dentro luci soffuse preparata per te,
con dentro me che mi sono fatta bella per te.
Tu non mi vedi, tu non vedi gli occhi, tu non vedi i capelli, il collo, le labbra, le mani, il corpo.
Vedi parole una dietro l’altra tra sospiri e gocce di pioggia.
Ora io vedo le tue parole.
Mi entrano dentro, sento le tue dita, come voi ora sentite le mie,
sento le tue dita battere un sogno, le sento sulle righe di un foglio nuovo, un foglio che scrivi tu, sempre e solo tu quando si tratta di avermi tutta per te.
Sei disarmante, eccitante, esasperante, provocante.
Stai scrivendo sul mio corpo, disegni cerchi con dentro fuoco incandescente, solchi la mia intimità, solo con il pensiero e le dita che hanno dentro lo stesso mio pensiero.
Ora io scrivo, io detto il suono, detto il sapore, detto il calore, detto me con dentro te, io sono a scrivere sul tuo corpo in una lingua a me sconosciuta.
Vorrei che dentro questa stanza ci fosse la luce con dentro la luna, con dentro i crateri. Vorrei che queste tue dita con dentro il suono, con dentro il battito, con dentro te con dentro me, sfiorassero la mia schiena, che toccassero i miei tasti che hanno dentro non il bianco e il nero ma le tinte di confine.
Voglio su di me il tuo respiro che ha dentro parole che mi piacciono molto, dette all’orecchio che ha dentro il fruscio di brividi sinuosi e veloci.
Ma io leggo, leggo ancora, leggo il tuo respiro, questo si, lo leggo, leggo l’ansia con dentro la voglia di avere me, leggo il desiderio che dal corpo passa a me attraverso piccole parole, piccole richieste, ordini spregiudicati con dentro la pazzia che ha dentro me che ha dentro te.
Io faccio l’amore con te che ha dentro l’amore per me.
Ma come si può fare l’amore leggendosi…
Non voglio ritrovarmi nel letto con te che ha dentro l’assenza di te.
Dopo una notte come questa che ha dentro la luce che ha dentro la luna che ha dentro i crateri, voglio ascoltare le vibrazioni delle corde che ha dentro il cuore, voglio vedere il tuo corpo che si assesta, che riposa, che si rilassa e non quello di questo stupido oggetto dal quale partorisco la follia di quanto state leggendo.
Avrei voluto te e non questo da guardare.
D’un tratto è tardi, è notte fonda e come un amante stai prendendo i vestiti con dentro te con dentro i lembi del mio corpo svestito, con pezzi nudi da stoffe e veli di seta, che ha dentro ancora me con la mia follia.
Di corsa stai scappando per non essere visto ne sentito da alcuno, neanche da te stesso.
Ora esci violentemente, di colpo dalla mia stanza chiudendo la luce con dentro il buio, con dentro la luna senza crateri, fermi le mie mani, chiudi la mia bocca con dentro parole spezzate, chiudi la porta della fantasia con dentro la mia camera con dentro la luce neanche più soffusa con dentro uno specchio senza riflesso, dove mi sono fatta bella per te, dove ancora oggi non mi vedrai, da dove ti sarà arrivato un brivido con dentro la mia firma, dove avrai letto delle mie mani, dove avrai letto della pressione della mia bocca e del mio corpo sul tuo.
Anche ora consumo il mio tradimento, parlando di te con dentro me, tradimento che si compone dei sensi, a meno del contatto, dove prevale solo il sesto di senso, non altro.
Tutto termina.
Il punto che chiude la frase con dentro i pensieri è il punto che chiude la storia con dentro me che ho dentro te che ha dentro un punto.
Questo punto. Quello che metto io.
Questa non è una storia, né un racconto, qui la realtà non ha superato la fantasia.
Questa volta non l’ha superata affatto.
Anzi questa freme nella testa, la realtà l’ha solo svestita, tolta di significato.
Questo percorso nel corpo che ha dentro la mente che ha dentro me che non vuole più te, che nasce con le parole, muore così, con la bellezza di vocali e consonanti messe al posto giusto, che esprimono di passioni e amori perduti, che le dita hanno solo sfiorato ma che non vogliono lasciare sola la mente che ha ancora dentro il ricordo, con dentro un cuore devastato e un corpo ancora che cerca la sua droga.
Non altro.
Forse ora a voi arriva qualcosa della luce di questa stanza che ha dentro la luna che ha dentro i crateri, come la luce delle stelle lontane da noi la cui luce nasce in altri tempi ma che riscalda ora.
Lascio un getto di inchiostro con dentro l’amarezza per me e della vita che avrei potuto raccontarvi, suddivisa in tanti capitoli e abbondanti paragrafi.
Ma ahimè, scrivo di pochi giorni, di una parentesi a cui mi piace dare un nome: VITA!
– 13/01/2017
zita burtet
POESIA: Dall’alta finestra
Dall’alta finestra della mia stanza:
vedo le stelle nel cielo scuro,
vedo la luna che schiarisce l’orizzonte,
vedo la linea delle colline,
e più lontane le creste delle montagne;
la mia stanza è la cucina ,
dove tu stavi seduto a studiare,
ogni sera fino a tarda notte,
la lampada sul tavolo,
il fuoco acceso,
c’era silenzio nella notte di campagna.
Alta risuonava la vita il suo richiamo;
vieni a vedere: è così bello qui!
Niente potrà esserci per me
più vero della mia vecchia casa,
nel cuore dei sogni:bello,
ogni giorno, fino all’ultima sera. – 13/01/2017