Clayton Simili

POESIA: Noi uomini, presenti e passati

che furono, che sono, che diverranno
medesima l’antica coscienza
sbalzi fugaci di pazienza
Attuale senso di non appartenenza
ove parvenza s’atteggia quale essenza

Noi uomini, dalla visibile cecitÃ
ossessionati dall’idea di novità,
liberi di vivere in cattivitÃ
Noi, alla ricerca di verità

Piccoli uomini
grandi come parole,
ora acquietati
ora disperati

Uomini che provano sì tanta paura
indaffarati a fare dell’oscuritÃ
una cura

Noi uomini di passaggio
troppo ingenui per capire
orgogliosi per sentire

Uomini rovinati dal pensiero orizzontale
incuriositi da ciò che non si può capire
annoiati da ciò che è normale

Uomo anche e soprattutto digitale
costretto perpetuamente ad aggiornare
il suo sistema operativo
la stanchezza,
la noia,
gli traspare nitida sul viso

Così maliziosamente da altri uomini tentato,
dalla presunzione deviato
l’uomo dalla caotica percezione di pace,
tutto dice
quando tace

Noi uomini presenti,
di un incorruttibile senso morale
esenti

Noi che siamo anche degli uomini
indifferenti ai mali che non son nostri
a tutti gli angeli vestiti da mostri

Noi uomini che sappiamo di vivere
che ci illudiamo di farlo, e di farlo bene
che mentiamo davanti alle cose vere

Uomini omologati
che per non perdersi
preferiscono essere legati
e dai rimpianti imprigionati

Uomini che mostransi forti agli altrui occhi,
odiosi nel farlo, come pochi

Uomini che si consumano in vita,
che muoiono mentre dicon di vivere,
vanno dicendo, con voce sbiadita

Noi uomini che viviamo un po’ la vita di qualcun altro,
che non ci sentiamo neanche stupidi nel farlo

Reprimendo istinto,
desiderio,
emozione,
sentimento,
per dirsi e sentirsi vivi,
un solo momento.
– 17/01/2017

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Francesco Fortunati

POESIA: e anc’ oggi mi soffermo a parlare col tempo
di chiedergli se davvero lui esiste
ma mai nessuno risponde
ma le onde come fanno ad arrivar alla riva
se niente scorre?
forse l onda non esiste
e solo il vento che da sempre e qua
ne da ieri ne da quando tra gli alberi andavamo vagando
e quindi io chi sono? – 17/01/2017

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Christian Taranto

POESIA: L’odore del pallore umano

Fa freddo , ho le mani fredde,
La stanza è vuota
Caos
È questa la Bellezza
Il silenzio
La vita , le mani , gli occhi
Gambe !
Bellezza essenza,
Buio , pioggia
Il primitivo profumo della pelle umana
Bellezza !
Dove sei ?
Nelle note del nostre vagheggiare tra le lenzuola e gli occhi,
E finire tutto nell’intensità di un momento infinito.
Voglio vivere di te Bellezza !
Attimo di vita infinito !
Fa freddo,
Fra il pensiero di una bocca e le pagine di un libro ,
Quanta bellezza !
Nel profumo di te !
Ho i piedi freddi dove sei bellezza ? – 17/01/2017

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Maria Grazia Guastaferro

POESIA: In risposta ad eco incoscienti

Non pronunciare
la parola
che io porto scolpita.
Non sussurrarla,
taci.
Tanto è stato detto.
Zitta è la parola.
Sangue di città mute,
superstiti.
Sconosciuta e perduta
è la parola,
in questi tempi
di facili bandiere
e bocche per fucili.

Quali barbarie
non temi più?
Le hanno raccontate troppe volte.
Quale odio
indosserai presto?
Nemmeno te ne vergogni.

UmanitÃ
è la parola
che ora ti nego.

Hanno ucciso mio figlio stanotte,
non domandare dove.

UmanitÃ
è la parola
che il tuo chiedere insulta.

Hanno ucciso mio figlio stanotte,
non domandare dove.
Mio figlio è tutti i figli.
– 17/01/2017

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Carla Ponti

POESIA: Piove…sui tavoli del bar affacciati sulle acque grigie del Canal Grande…sulle rose rosse di un incontro mancato,
…sulle sedie vuote,
…sui lampioni accesi.
Piove, in questo pomeriggio d’ inverno, sui gradini del Ponte di Rialto dove qualcuno è salito e poi sceso…lasciando cadere al suo passaggio petali rossi, bagnati da lacrime di pioggia.
Piove…su Venezia.

– 17/01/2017

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barbara trinca

POESIA: Cosa provi quando distesa placida al suolo
l’ombra mia scura fissi lontana
alla luce velata d’un sole ormai stanco ?
Cosa senti?

Impresse
nella comunione d’un attimo scevro
fissate vivide al suolo voi state
simulacri inviolati
spurio spazio di tempo latente
perso e teso
al durar dell’ ultimo sole

Tanto cara ombra mia
a me sì sempre vicina
sempiterna e celata
spoglia lunga e non più sola. – 17/01/2017

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Guido Anselmi

POESIA: Un fascio

Mi piacerebbe in un giorno di sole
riunire gli alti fusti odorosi di terra
mietuti a milioni in un unico mazzo
congiunti nell’oro sui calli d’un palmo.
Vedere se in mano si possa afferrare
il lento ondeggiare d’un campo di grano.

Con questa speranza io ti ho affastellata
chiamata a raccolta con fischi nel vento
per lunghi pendii dal collo di felci
tra rughe scavate da aratri nei poggi
scortando ricordi con rigide canne
in stretti recinti all’occhio del falco.
Ho fatto di te un ritaglio nel mare
come una rete che d’acque rigonfia
a prua si raccoglie in misera crocchia.

Chissà se sapresti comporre il tuo volto
col fascio di sterpi che stringo nel petto. – 17/01/2017

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Nicola Lospinoso

POESIA: Ora spengo il cellulare
Manco me ne accorgo
Vado di sotto
Rotto
Scrivo di ciò che mi ha sepolto
Per capire se stare da solo
Vale molto
Dipingere
Fingere
Un sorriso corrotto.
Uno psicopatico come me
Guarda L’infinito
Distolto
Destinato ad esser solo
Ma se non ci sei
Mi sento morto. – 17/01/2017

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