Bruno Tronati

POESIA: PASSEGGIATA D’INVERNO
(Il poeta, andato a trovare a Ceggia-VE suo figlio Alessio nel periodo d’inverno, passeggia in una brutta giornata per le vie della cittadina avvertendo con sofferenza come “sospesa” la vita della natura che riprenderà il suo corso al ritorno della bella stagione)
E’ ferma la vita
di questi alberi
legni scheletrici
senza suoni e colori,
che numerosi incontro.

E’ ferma la vita
di queste foglie
come bruciate
faccia a terra,
che esitante calpesto.

E’ ferma la vita
di questo cielo
non più dorato
ma di color cenere,
che mi sovrasta.

E’ ferma la vita
di questa aria
umida e densa
che su di me si posa,
come fine pioggia.

Mi sento triste…..,
ma mi solleva
che sarà per poco:
poi la vita sospesa
riprenderà il suo corso
e ritornerà l’estate.

Bruno Tronati (28 novembre 2016)
– 15/01/2017

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Giuseppe Terracciano

POESIA:
Fresco refolo di vita

Vasto cielo
m’ affido tua luminosit
aria pura entra dentro
tepore del sole invade
totale mia onestà

Sono pieno di senso
le catene abbondano
viver dello spensierato
e alla materia
non m’ abbandono

Fluisco
nel mare della calma
c’ è chi vuol dar appannaggio
e con fiume di parole
copre il colore
ma solo quest’ ultimo
costituisce mio signoraggio

Oceano vasto
oceano bello
è davvero tutto finito
davvero non c’ è via d’ uscita?
Concederse una possibilit
dar alla gioia suo posto
come i frutti sull’ albero,
quanto ancor può vivere
la sensibilità!
– 15/01/2017

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Roberta Pierini

POESIA: Sullo specchio
Di lontano
Mi scorgo.

Non ho il coraggio
Mi avvicinò
Rifuggo.

Chi sei?
Di laggiù eco mi giunge.

Non so.

E l’amor tuo mi cinge.

(TITOLO: “Aloni” – 15/01/2017

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Michele Gianelli

POESIA: “Mary delle steppe”

Mary dalle steppe
ama la semplicità,
non ha visto il mondo
ma conosce molte cose,
più di me e di te…
Lei ha visto solo distese
verdi e infinite,
dove il tempo si è perso
lungo i fiumi e i monti…

Mary dalle steppe
certo non conosce città,
ma ha capito il mondo
molto più di me e te,
non ci credi forse?
Lei ha visto il Cielo bruciare
con un rosso magico,
i ricordi infrangersi sull’erba
e il suo cuore credo voli adesso…

Mary delle steppe
vede oltre le nuvole,
più di ogni astronomo,
conosce il valore di tutto
e credo più di noi…
Le sue lacrime hanno valore
perché sa per cosa versarle,
i suoi passi si perdono nel tempo
e il suo ricordo è sempre vivo…

Mary delle steppe
pensa agli anni trascorsi,
a un passato sfumato…
e sai che adesso sorride
più di ogni bambino.
– 15/01/2017

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luisella sarno

POESIA: E se un giorno…. E se svegliandomi un giorno non vedessi più la mia immagine riflessa in quello che vedo nello specchio solo lì capirei che tutto è finito….e se quel giorno fosse davvero l’ultimo nulla avrebbe più ragione di esser stato vissuto ….come il vento accarezza il mio viso, come il respiro affannoso e pesante si ode nel mio cuore, come i miei passi veloci alla ricerca di Te… nulla più sarebbe come prima… e se quel giorno non potrò dire “ne valsa la pena”….al giorno calerebbe la notte! – 15/01/2017

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Stefano ferro’ Stefano

POESIA: Eppur taccio. D innanzi all immensità della natura, comprendendo i miei limiti umani. Ma di tanta bellezza che ti appartiene, non sono in grado di ritrovarla per mari e per monti, di orizzonti infiniti, di albe e tramonti del mondo che il tempo scandisce, se non nei tuoi occhi, dove il cielo sbiadisce, lasciando posto a te. Tu, che simile a me, mi hai rapito con il tuo sguardo in un minuto d infinito. – 15/01/2017

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GraziaMaria Pagnotta

POESIA: Tu sei così.

Tu sei così,
fresco come il vento d’autunno,che leggero accarezza il mio viso;
il tuo sorriso,
Illumina le mie giornate,
come un raggio di sole in primavera.
Tu sei così,
Hai in te la forza del mare,
E la dolcezza di una goccia di rugiada..
Tu sei così,
Ai miei occhi semplicemente unico! – 15/01/2017

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Aurora Gorrini

POESIA: Tenera forte vecchina

Ti vedo col foulard annodato in testa, il tuo vecchio cappotto, la gonna, i gambaletti, gli stivaletti ed un bastone di legno.
Realtà o visione?
Entro con gli occhi nei tuoi e mi si svelano montagne, vallate, boschi, cascate, casette di pietra, fontane e lavatoi.
Percepisco il profumo dei ciclamini, della polenta cotta nel paiolo di rame.
Vedo camini colorati dal fuoco che evoca un tramonto.
I colori caldi mi avvolgono e cullano.
Il cuore si alleggerisce e vola oltre questo autobus fermo alla periferia di Milano.
Grazie forte e tenera creatura per avermi donato la tua presenza.
– 15/01/2017

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Fabio Ivan Sessa

POESIA: O cara, che sempre impara, o giusta che ti gusta, o buona che detona, Il sol o bella zia, al cui o pregeria, a pensarci, mamma mia! Del tuo sciauro sai m’impauro: è sommario questo svario. Inoltre va forte che si sporge dal ponte del porto che è sorto al soccorso di un corso percorso al rimborso di sorte che forse apre le porte dell’ adesso e inoltre, quand’ella si mira, in quindi s’intende il suo insistente del dolce far niente e sai che va oltre del tutto la coltre. Del tempo t scordi, non fuggi non mordi, la mente si calma, una pianta non palma che è tanta speranza fat tanza ad oltranza, non fa spine sol rose, ha virtù industriose, felice e contento di ogni singolo accento. In ogni contesto senza pretesto fa effetto sul resto di ogni bel testo, ma sai che gran gesto di sballo il manifesto che porta grandi ondate di serate allietate che da qui è di là, per questo mi fa esser come per cui, lontano dagli angoli bui. Sei in botta perenne e ne esci indenne se collassi strafatto e perdi ad un tratto vista e tatto. Minacci il destino, Babilonia è in declino, non respirando pian piano, questa vibra invano. Sana, fresca e stupenda, assapori una gran spezia, Basta solo che s’accenda, tutto il resto è pura inezia, Ma, ahimé, al fin si giunge, il cervello più non funge, grande è stato lo svarione, che ora va in conclusione, zitta zitta molto onesta, dai polmoni, resta in testa, lesta lesta sai ti pesta la regina di ogni festa. Torna presto già mi manchi, riempio questi fogli bianchi: io non so perché scrivo, a una certa non capivo, mi ricordo solo che, mi sentivo fossi re. Tutto questo sai per dire, alla fine non appanna la carezza di Giovanna. Alla fine tu ritorni con gloria e con mestizia, Di ambienti non adorni, porti via ogni mestizia, Tutta notte a sgremare, faccio su se appare una papella xxl, fabbricando robe belle, quattro smaffi non si sa, qualche sdruso poi si va al di là…Sono fatto ai livelli, messi in piedi due castelli e con giusta leggiadria, essenza pura d’armonia, sì con grande mio stupore, si colora ‘sto grigiore. Avverto brio con fiducia, lenta lenta sai che brucia, quando vola in alto un drago, resto bene e m’appago: con postura assai grintosa è golosa questa posa. Schimicando fuori un pasto, senti bene che devasto, consumo un po’ di misticanza, nella nebbia della stanza. Minchia mbare comme sto, di problemi non ne ho. Quatto quatto fossi un gatto in cucina me ne vo, tutto bello soddisfatto. Scatta poi l’assalto ninja adesso mangio dopo il tonjo, cosa bene non lo so e con grande fantasia, qualche assaggio e così via. Poi passo al piatto forte, lasagne e due torte, quel che trovo già si sa, un bel po’ mi sfamerà, pancia vuota adesso piena, l’anim tutta rasserena. Oltre il varco temporale, Medicina naturale,Tu mi allieti e mi stupisci, Il tuo fare assai regale. 5 euro bella storia, a piè pari nella gloria, poi con 10 fai l’affare ma mi voglio rovinare, fai un ventello bello bello, porti a casa impacchettato una prova di reato: se la provi lei ti apre come Heidi fra le capre…Detto questo che vuoi fare, se davvero vuoi acquistare un mio amico ti presento, è Antonio che è un portento, se c’è gioia e non rancore, vita breve ha il malumore. C’è sul ponte una gran cima, si alza tanto l’autostima. E per giunta spieghi vele, verso terre in presabene. E per giunta tutto questo, non necessita pretesto. Forma d’arte ispirata da cicoria esagerata, buona mai come nessuno, non vi è in questo dubbio alcuno. Sento ora fitte al capo, controparte troppo mapo. Forse forse ho gozzato e mi ha colto impreparato cosa bene non si sa, zio caro ero fuori come in fungo un cincillà. Sai Antonio è molto grande, uno schiaffo e sei in mutande, non si scherza sai con lui, vive ora a Rapa-nui. Vivi il tempo qui e ora, si migliora tutto il mondo tua dimora, fai un viaggio oppure voli e il tuo animo consoli, fumi un poco quanto basta, hai una vita sempre crasta. Ho imparato esagerando, si sta bene fino a quando, non ti dico che casino per trovare l’accendino, poi aggiungi carta e brasca, sai s’impasta un po’ di mesta e si aggiusta senza sviste. Io non voglio aver ragione, ma disarmo un cannone, prendo mira e infine tiro, con un lieve capogiro. Questa spezia è totale, sale piano e non fa male, anzi bene a dirla tutta, con la bocca un poco asciutta, tu che leggi, come butta? Non mi resta che augurarti ogni giorno grandi party, vino e cibo in quantità fino a dire non mi sta. Quant’è saggia la natura, erba verde che ti cura e che caso io mi chiedo, ogni pianta dà sollievo.

Ti saluto con affetto, il momento è perfetto , un saluto dal Fabietto… – 15/01/2017

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Goffredo Ademollo Valle

POESIA: TI HO CERCATO
Ti ho perduto e mai più ritrovato.
Ti ho cercato nelle strade delle grandi metropoli.
Ti ho cercato nelle isole circondate dagli oceani.
Ti ho cercato nei musei di tutto il mondo.
Ho aspettato inutilmente che anche tu mi cercassi
Ma il tempo è passato e mi ritrovo qui immerso nei ricordi.
Solo ora capisco che sei in cielo e che mi stai guardando
Come l’aquila guarda la sua preda.
– 15/01/2017

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