Giuseppina Bifulco

POESIA: @@@ HO SENTITO DIRE CHE LA MIA FORZA STA NELL ANIMA…HO SEMPRE PENSATO INVECE, CHE PARTISSE DAL CUORE…QUANTE BATTAGLIE HO COMBATTUTO..A VOLTE VINTE ALTRE….CHE LO RICORDO A FARE…SPESSO MI SIEDO, OSSERVO L ORIZZONTE COME FOSSI SPETTATORE INERTE DI UNA VITA,CHE NON MI APPARTIENE…SORRIDO OPPURE PIANGO, A SECONDA DI COME MI SENTO. PARLANO DELLA MIA FORZA..COME SE LA CONOSCESSERO…COME SE TUTTI SAPESSERO CIÒ CHE COMBATTO E PERDO..DI QUESTO MONDO CHE CONOSCO IO? NULLA O POCO PIÙ, DELLA MIA VITA CHE CONOSCI TU? E NON PUOI PARLARE..OSSERVO…RACCOLGO TUTTI I DATI E LI IMMAGAZZINO…ELABORANDOLI POCO PER VOLTA, CAUTAMENTE..PERCHÉ SONO COSI, RIFLESSIVA, ATTENTA A COGLIERE LE SFUMATURE SENZA PERDERE NULLA DI CIÒ CHE COMPRENDO MA…A VOLTE QUALCOSA SFUGGE..SI DISSOLVE IN QUELLA NUVOLA ETEREA MA NON ETERNA CHE SI CHIAMA MEMORIA.I MIEI OCCHI CERCANO PURE DI ANDARE OLTRE MA…SPESSO RITENGONO DI DOVERSI FERMARE PRIMA…CHE SIA TROPPO TARDI, CHE POSSANO TRASMETTERMI CIÒ CHE MI FAREBBE SOFFRIRE…LORO…I MIEI OCCHI SI PREOCCUPANO DI ME, X ME…INNALZANO UNA,SORTA DI BLEFARODIFESA. MI SIEDO E ASCOLTO..TUTTE LE PAROLE CHE MI GIUNGONO COPIOSE COME PIOGGIA INVERNALE, E ALLO STESSO MODO RUMOROSE SIMILMENTE COME UN TORRENTE IN PIENA! CERCO DI NON PERDERNE NEMMENO UNA, DI FISSARLE NEI MAGAZZINI DELLA MENTE MA…LE MIE ORECCHIE NON AMANO FARMI GIUNGERE ALCUNE DI ESSE…SANNO QUANTO DANNO POTREBBERO CAUSARE E ALLORA…COME GLI OCCHI…INNALZANO OTOBARRIERE PROTETTIVE PORTANDO IL SILENZIO, LASCIANDO PASSARE SOLO QUELLE CHE RITENGONO APPROPRIATE…IN TUTTO CIÒ, ME NE STO LI SEDUTA…NON CERCO NULLA NEMMENO CHIEDO..CIÒ CHE ARRIVA PRENDO MA…SENZA SUPERARE LIMITI GIÀ SCRITTI..DETTATI DALLA,COSCIENZA…COLEI CHE PIÙ DEGLI OCCHI E DELLE ORECCHIE, SI PREOCCUPA!! LEI SA..LEI SI SPAVENTA ED EMANA UNA SORTA DI SEGNALE SPEZZANDOMI IL RESPIRO TRA CUORE E GOLA, RENDENDO LE MIE GAMBE PESANTI COME L ACCIAIO, IMPERLANDO LA MIA FRONTE DI SUDORE…UN CAMPANELLO CHE TRILLA NELLE TEMPIE FACENDOLE PULSARE VELOCEMENTE E LI…CAPISCO CHE LEI, LA MIA COSCIENZA MI STA DISPERATAMENTE RICHIAMANDO ALL ORDINE! VORREI CHE STESSE ZITTA QUALCHE VOLTA, CHE MI LASCIASSE LIBERA DI SBAGLIARE!! BEH A DIRE IL VERO UNA VOLTA LO HA FATTO….NEL FRATTEMPO STO SEMPRE LI…SEDUTA…QUANDO TUTTO AD UN TRATTO ARRIVA CUORE…SPALANCA GLI OCCHI APRE LE ORECCHIE ZITTISCE LA COSCIENZA…ED IO ALLORA NON POSSO CHE FARMENE UNA RAGIONE… È TEMPO DI RIALZARMI, PER SOFFRIRE C È TEMPO DOMANI…..@@Pina Bifulco – 28/01/2017

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gregorio cerullo

POESIA: Volontà mia,corri a far sapere quando correvi nei campi,mi son rimasti i ricordi più cari a portare oggi argomenti da trattare.

Oh mamma mia! la ginestra ad agosto raccoglievi!
fatta a mazzo la bollivi con sapienza di maestranza.

Dopo cotta la mettevi sotto massi di pietra all’acqua corrente del fiume;era costume,lasciarla otto giorni o forse più.

poi un giorno,tolta dall’acqua,con la sabbia e una mazza in legno la battevi a sminuzzarla,a lavavi a là per là.

Poi il sole biancheggiava quella fibra,dopo poco,nemica si rendeva dal fuco che lontano doveva star.

successivamente veniva cardata,e filata,nel telaio
e in fin veste,sacco o saio.meraviglia era a veder.

dedicata a mia madre che non c’è più.
La ricordo donando battendo rigo a far capire il sacrificio umano.

Io, dotto,parlo al povero suo cuore,ne son capace a far sapere cinquanta anni addietro già scrivevo per dono di natura.

Da quando le mie rime cominciai a predicar,
con tanta luce venni veduto dai miei professor.

Così restai nel principio,così come sono;ne offendere voglio mai.

Io a ognuno mi dono,per nome; domani faccio ritorno pensando mia mamma,è stata in vita donna cara.

Montauro (C.Z.) 2801/2017 – 28/01/2017

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Giuseppina Bifulco

POESIA: @@@ PERCHÉ LA TENTAZIONE PENSI CHE SIA FEMMINA?? A VOLTE INVECE SI CELA IN BEN ALTRE FORME…GIOCA ALLE TUE SPALLE TI AVVOLGE, SENTI IL SUO FIATO SUL COLLO E IL RESPIRO ANSIMARE….E NON PUOI FUGGIRE, NON TI RIESCE DI ALLONTANARE QUEL PENSIERO PRESENTE, COSTANTE, INSISTENTE…È LI CHE TI ASSALE COME DEMONE ALATO TI AVVOLGE…. PERCHÉ PENSI CHE COLUI CHE TENTA POSSA ESSERE FEMMINA?? EGLI È LI SILENZIOSO E AVIDO, TI OSSERVA E STUDIA, TI SFIORA LA MENTE E POI LA INVADE…GIOCA….PERCHÉ HAI INGENUAMENTE PENSATO CHE LA TENTAZIONE NON TI SORPRENDESSE? LO HA FATTO E NE SUBISCI IL DANNO….SE NON AVESSI PENSATO E NEPPURE CALCOLATO…LA TENTAZIONE IL TUO CUORE NON L AVREBBE TROVATO…..@@@ Pina Bifulco ” TENTAZIONE” – 28/01/2017

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Nicola Fudoli

POESIA: Tra i muti avelli

Quando domani l’ombra triste e greve
dell’oblio eterno sarà scesa, amore,
su queste umane cose, e il sogno breve
sarà finito e l’umano dolore.

Quando domani, tra le croci bianche,
nella terra che tutti ci accomuna,
riposeran le nostre spoglie stanche
al placido chiarore della luna;

barcollando verrò tra i muti avelli,
all’ombra dei cipressi abbandonati,
e cercherò i tuoi occhietti belli,
i tuoi bruni capelli profumati.

Ti strapperò, se pur per un momento,
ai sogni eterni, al sonno senza fine,
sì che ti sfiori il viso ancora il vento,
sì che possa riudire le mie rime.

Rimembrerem, nell’ombra della sera,
felici istanti della giovinezza:
ansie e timori dell’età più bella.

E tornerà a fiorir la primavera.
E tornerà la giovanile ebbrezza.
E brillerà lassù l’amica stella.

– 28/01/2017

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BEBERECHE CORINA SOFIA

POESIA: UOMO: CATTIVERIA DELLA TERRA
Sofia Bebereche

Perchè mi colpisci, uomo,
credi che non mi faccia male?
Perchè uccidi le mamme,
mettendo tanto sale
sulla ferita che tanto fa soffrire?

A pezzi me li hai tagliati i figli,
buttandoli nello stagno.
Voi siete uomini, voi siete padri?
Dappertutto ossa… quanto un colle…
Uomo sei oppure un verme?

Proprio credi che non mi faccia male?
Mi spezzi la terra giorno per giorno
e mi muore l’anima.
Mangi, bevi, ma non vedi più
che sei morto, solo un mimo sei.

Hai spaccato il pianeta in quattro
e, senza pietà,
col sangue hai fatto un teatro,
uccidendo come un colosso
la umile… creatura.
I figli d’un altro popolo quando uccidi,
non sono sempre tuoi?
Le loro lacrime non ti fanno male?
Sai… non sono i tuoi uomini,
ma sono sempre i tuoi… uomini.

Siamo tutti di qui!
– 28/01/2017

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Gianfranco Bussalai

POESIA: Se tu fossi sincera
come il percorso di un fiume
e nelle pozze oscure
consentissi lo sguardo e l’àncora
troverei il penny
dei tuoi pensieri smarriti
e nel fondale torbido
valve chiuse sul loro segreto

Se tu fossi sincera
come una libellula in volo
e nelle fibre vibranti
liberassi il verde e l’azzurro
troverei la brezza
che ti fa da sentiero
e nell’erba fitta
tracce di un gatto furtivo

Se tu fossi sincera
come una donna amata
e nelle tazze di tè
concedessi visioni di zingara
lasceresti acceso
il tuo cuore argentato
per guidare a te
il naufrago perduto – 28/01/2017

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SUSANNA SARTORATO

POESIA: NESSUNO
Nessun altro, Amore, dormirà più con me.
Nessun altro, Amore, potrà guardare nel mio cuore smarrito.
Più nessuno, Amore, potrà baciare le mia labbra socchiuse e con nessuno mi perderò più in un lungo abbraccio.
Perchè il tuo amore, in questo turbinio che è la vita, è il mio sogno che diventa realtà, è lo splendore che scaccia l’ombra, è il cielo stellato che sconfigge la tenebra, è la Vita che vince sulla morte. – 28/01/2017

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mariagrazia loddo

POESIA: sei qui,mie dita a scrivere di te,
straniero mi sei troppo,
non so far altro bene,
nemmeno l’amore,
o forse solo quello,
e taciuta ogni cosa
scrivo,
esiste parete più chiara del cielo?
tra spazi rapiti dal vento
scrivo il tuo nome,
unica immensa poesia perfetta,
ogni singola lettera esplode luce,
sorrido ai tuoi lampi tra il sole,
e vicino ti cerco a colpirmi,
più ancora,
un unico tuono squarciare il mio tempo,
il silenzio di colpo mi copre,
e il nome tuo frusta la notte – 28/01/2017

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Pitscheider Daniela

POESIA: Ode alla pace
-S’ode un pianto qui vicino
è una mamma che soccorre il suo bambino
-s’ode un urlo in lontananza
e già, per un uomo, la morte avanza
-s’ode un boato con terrore
e inutili vittime non han più cuore
-s’eleva un canto da ogni dove
ma purtroppo nessun lo ode
la parola amore ormai giace, fino a quando il nostro
cuore non troverà pace. – 28/01/2017

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Massimo Rosi

POESIA: IL MARE IN CIMA AL CORNO

Io sono il vento che viene dall’India,
ho visto cosa succede sulle spiagge bianche di solventi e detersivi,
ho sentito le urla che si infrangono contro la ruggine gettata dal nord,
ho visto i bambini che si contano le costole.
Io sono il sole che sorge dal lontano est,
ho illuminato i denti di una vecchia troppo affamata per contarli,
ho riscaldato le bolle di una donna, corrotta dall’inquinamento,
splendo su una landa che ricorda una carcassa silenziosa spolpata da gente in limousine.
Io sono la notte che copre le menzogne,
osservo coloro che sono in procinto di morire,
mi faccio beffe del silenzio e riempio le ferite degli uomini sui loro gommoni,
nascondo l’umiliazione che gli uomini del nord hanno portato su questa terra.
Io sono il mare del Corno d’Africa,
le vostre navi solcano il mio ventre, lo tagliano, mi feriscono,
resto immobile, mentre il sudiciume avvelenato, frutto del vostro benestare distrugge quella che un tempo era la vita di un antico Dio.
Io sono il mare in cima al Corno.
Aspetto di vedere che l’uomo finisca per avvelenare il mondo… in silenzio. – 28/01/2017

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