POESIA: ” I RECINTI ”
Nel deserto assetato
di adulti morenti,
sogno
le oasi fresche
dei pazzi sognanti.
Pazzi bambini,
che si perdono
ancora
in morbidi prati
di verdi speranze.
Intorno,
gli alti recinti. – 04/03/2017
POESIA: ” I RECINTI ”
Nel deserto assetato
di adulti morenti,
sogno
le oasi fresche
dei pazzi sognanti.
Pazzi bambini,
che si perdono
ancora
in morbidi prati
di verdi speranze.
Intorno,
gli alti recinti. – 04/03/2017
POESIA: Il vento senza spirito
Che cos’è il vento senza spirito
è un fastidioso muoversi lento,
staccare foglie e farle cadere sotto
al letto.
Con Papà si trasforma in vita,
segna la rotta dei re del cielo,
e li congiunge così al nido vero.
Quando si cresce,
le maschere potrebbero aumentare.
Vorrei fuggire,
scappare da questa paura.
Ma chi ha coraggio,
la dimentica sul tavolo.
Sento di volermi fare piccola,
nascondermi dietro ad un’altura.
Amarsi è la prima, dura,
prova da affrontare. – 04/03/2017
POESIA:
Suminagashi
Nel Cammino di Santiago
antica percorrenza levigata
da sogni fatiche oboli
ricevere e dispensare
Le valli risuonano di voci
profumi echi
d’altre scansioni
Forza e Fede
Ivi il Tempo ritorna
in parte circolare
Bunuel dalla via Lattea tace
Nel disegno Suminagashi
l’ombra residuo tremula
sull’acqua inchiostrata
altrettanto scioglie
in sfilacciate
di opale tracce.
– 04/03/2017
POESIA: La tua tenera etÃ
Sei dolce e spensierata ,
felice di sorridere,
di giocare,
soprattutto di esistere.
Vivi ogni tuo attimo
con gioia ed euforia,
l’euforia che appartiene alla tua età ,
che non dovrai mai
abbandonare nel tempo. – 04/03/2017
POESIA: Accarezzami l’anima
Accarezzami i capelli
Perché sono vicini al mio cervello
Accarezzami il viso
Perché dalla mia bocca
Escano solo parole di dolcezza
Accarezzami le spalle
Perché il tuo calore pervada tutto il mio corpo
Accarezzami il cuore
Per arrivare alla mia anima
E li rimarrai per sempre mio. – 04/03/2017
POESIA: 22. LE RAGAZZE DI IERI
Le rivedo nella mente
le ragazze di ieri,
quasi eleganti,
impacciate ed altezzose,
timide e sfrontate,
romantiche ed aggressive
Le rivedo le ragazze di ieri
incanutite e ormai
nonne con i nipotini
sgambettanti e festosi.
Le rivedo le ragazze di ieri
alcune ancor belle oggi,
e a volte, grasse e stravolte
dalle sofferenze e dal tempo.
Le rivedo le ragazze di ieri
in una foto su una lapide
ormai nei ricordi
di un ragazzo sognante
che si meravigliava
di quegli occhi lucidi e limpidi,
di quegli sguardi furtivi,
languidi ed invitanti,
che rivivono nella mente
e nell’eternità della memoria.
– 04/03/2017
POESIA: Il vento e la foglia cadente
Crucciata fra gemme e nugoli festanti, sciolta la nenia,
inebriata dai barlumi e gridolini e scuotimenti e ammicchi,
qualche cinguettio e, non troppo in là , uno sciabordio inneggiante,
una scarica fugace che pare baldoria. Volubile leggiadria
che agogna le lusinghe ed ignora l’improvviso distacco.
Ohibo!… In un eterno istante: che ne sarà di me?
Nel fondo d’assenza vibra, volteggia e zighizzaga irriverente
accarezzata e percossa di amabile sorpresa, di ignara attesa.
Finché non trascura la gramigna che avviluppa le radici.
Allora si scioglie fra i filamenti cristallo, senza smanie,
priva del turgido abbandono, non meno del terroso affanno.
Nel po’ che si volta, remissiva segretezza: che ne è di me?
Stagliato nel quadro celeste sta col suo maestoso abbraccio:
l’incanto cromatico graffia la corteccia, apre le chiome in un sorriso.
Fuggente imponenza sacrale incisa nei laceri secolari.
Colano inadeguate gocciole spontanee mentre laggiù si avvicina.
Inesprimibile casuale placidità . Inesorabile spinge e spinge,
spinge così lieve eppure dannatamente gonfio di amarezza.
Senza far caso, nel grugnito che precede: che ne fu di me?
– 04/03/2017
POESIA: Notte amica
E’ buio pesto alla finestra aperta
è fredda l’aria intorno al mondo spento
è notte fonda nei pensieri intrisi
d’amore e il cuorre più non posa mente.
Viaggia lontano tra i frondosi rami
mossi dal vento e approda sulla luna,
che in cielo cheta illumina e consola
l’amica errante che non è più sola.
– 04/03/2017
POESIA: VECCHIA DONNA. DEL SUD. con le mani indurite , simili a lunghi rami neri e forti. I tuoi occhi hanno visto solo terra, le tue braccia hanno stretto solo erba da quando il tuo uomo non c è più. VECCHIA donna del Sud, hai partorito tante volte è nessuno di quei frutti ora è con te. Sri sola e parli al cielo, Sri sola e sei malata ma non hai mai perduto fierezza e dignità . Non vuoi farti compiangere e quando stai per piangere fuggi nel casolare fra i tuoi ricordi cari, dove dal comodino della tua spoglia stanza ti sorridono i sogni della tua gioventù. – 04/03/2017
POESIA: Colibrì
Colibrì,
è fuoco
il nulla del tuo nome
e fiamma
l’impalpabile tuo volo
vibrante di colore.
Solo di ti guardare mi brucio
e m’arde la pupilla
quando al sole sfolgorante
la tua immagine a ferirmi viene .
Agile moscerino
che t’arresti a me presente,
un nulla al nulla appeso
tutto guardi
tutto scruti
e fai della tua vista la tua vita.
Di fiore in fiore
e di colore
tu ti nutri
e nell’ombra delle foglie
e nel bacio delle corolle
in un batter d’ali tu ti esprimi.
Colibrì,
minuscolo uccelletto
intangibile palpitare alato,
sulle fresche aure
torna a posare
e dammi un poco
del tuo nulla e del tuo fiato. – 04/03/2017