Antonio Bianchessi

POESIA: COME LA RONDINE

Vorrei come la rondine
tuffarmi a capofitto in una sera
di porpora ubriaca
incontro ad infinito tremolare
e quindi con un grido
gioioso di delirio e di preghiera
tra guizzi luminosi
di un’acqua che risplende serpeggiare
E giungere ad un lido
estremo tra i riverberi del sole
con l’ultima scintilla
di un fuoco che si accese per amore
Vorrei che la mia voce
un’eco si facesse nel fragore
di un’onda che rinnova
il bianco dei primordi sulla riva
E a notte di quel volo
vorrei che trasparisse più leggera
la trama a un luccicare
di altissimo silenzio sopra il mare

– 16/03/2017

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Fabio Carollo

POESIA: Tramonto

Asparagi danzanti
In punta di piedi,
Tra lampi di luce
Che illuminano i campi,
Son come aghi di Pino giganti.
Spicchi di sole
Come arance di Spagna,
Brillano di sapore lontano,
Mentre sfioro
con la mano
Spighe di grano. – 16/03/2017

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Clara Maria Bertoglio

POESIA: Nei tuoi occhi io sprofondo,
Ma di amor io non affondo.
Se il mio sangue si fa denso,

Con il tempo è ancor più intenso.
Con un fiato d’amor mi riempio,
E il canto del cuor mio fa tempio.

Mi rituffo nel mio sentimento,
Che fa giuoco al mio turbamento.

Cerco il moto del ciel in te,
Ma io lo trovo dentro di me. – 16/03/2017

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Rosanna Pecora

POESIA: La vecchiaia (continuo)
Una litania continua di malanni
acciacchi, tumori
per arrivare ad essere
un centenario
e battere tutti i record
tagliare il traguardo ambito
dell’età senescente
ed elargire edificanti
storie di vita vissuta
magari noiose, banali.
Meglio morire da giovani e inconsapevoli?
La vecchiaia come una soporosa
agonia, una lenta decadenza. – 16/03/2017

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Marina Giovannelli

POESIA: per Nicolò
che non voleva
imparare l’alfabeto

Il custode

C’era e non c’era quando fluttuavano sussurri senz’alba né tramonti né variazioni d’ombra nel tepore avvolgente. C’era con gli occhi chiusi immerso nel paradiso aperto dell’indeterminato. Non c’era per nessuno se non per quella voce che gli viveva chiara e si scioglieva in onde circolari
ai margini del vaso.

Ai margini del vaso nel nido opalescente dove si componevano a ritroso polvere di asteroidi memoria di comete fino alla sinfonia delle galassie fino all’estremo prima di ogni prima
fino al soffio fatale.

Fino al soffio fatale custodito nel cavo nella nota indelebile dispiegata in concentrici assoli trattenuta in germogli di stupiti silenzi liberata nel grido di meraviglia e pena davanti al mondo sconosciuto.

Del mondo sconosciuto apprendeva i segreti, li prendeva da labbra dolci come mani strette sul melograno da succhiare col nettare del nome parole dure e tonde da gustare da custodire intatte nella gola sicure come il latte della vita finché la vita è
memore del latte.

per Nicolò
che non voleva
imparare l’alfabeto

Il custode

C’era e non c’era quando fluttuavano sussurri senz’alba né tramonti né variazioni d’ombra nel tepore avvolgente. C’era con gli occhi chiusi immerso nel paradiso aperto dell’indeterminato. Non c’era per nessuno se non per quella voce che gli viveva chiara e si scioglieva in onde circolari
ai margini del vaso.

Ai margini del vaso nel nido opalescente dove si componevano a ritroso polvere di asteroidi memoria di comete fino alla sinfonia delle galassie fino all’estremo prima di ogni prima
fino al soffio fatale.

Fino al soffio fatale custodito nel cavo nella nota indelebile dispiegata in concentrici assoli trattenuta in germogli di stupiti silenzi liberata nel grido di meraviglia e pena davanti al mondo sconosciuto.

Del mondo sconosciuto apprendeva i segreti, li prendeva da labbra dolci come mani strette sul melograno da succhiare col nettare del nome parole dure e tonde da gustare da custodire intatte nella gola sicure come il latte della vita finché la vita è memore del latte.

– 16/03/2017

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corrado centioni

POESIA: Perle di resina

In un mare liquido fatto
di stelle di sale lo Spirito non ha bisogno più di nulla, neanche di se stesso
Impercettibili altre manifestazioni di se,
un numero incalcolabile di presenze sussurranti vita che costituiscono l’Oceano dell’unità divina

E ogni goccia torna al mare, silenziosa
E ogni bimbo a sua madre, che riposa
E ogni istante al suo tempo, che non osa

– 16/03/2017

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marco peroni

POESIA: laggiù in quei spazi lontani
dove il cielo sembra scomparire
niente è rimasto
di quel canto senza fine;
laggiù
dove si posa il desiderio
e l’anima è più gentile
di nuovo da un sogno
mi lascerò rapire,
e sembrerà più dolce
l’amaro del mio vivere,
sarà soltanto per un istante
ma prima che possa svanire
quel canto
vorrei
ancora una volta
sentire,
fosse solo
per una notte
per un giorno
o prima di morire – 16/03/2017

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Eleonora Rossi

POESIA: Luna burlesque

Nelle pieghe
insospettate
della notte
spio
la burlesca
luna
spogliarsi
di nuvole
per lasciarle cadere
come pizzo
ai suoi piedi.

Nelle pieghe
insospettate
della notte
miagolano
i nostri
corpi

e io brindo
alle stelle e
spudoratamente
rido.

Non chiedo che
un fiore
da appuntare
sulla mia anima
felice. – 16/03/2017

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Pietro Agus

POESIA: Una vita lunga
Gli anni non sono volati, son pesanti lunghi e lenti
Come fare una strada accidentata a piedi e schivare i sassi
E a volte cadere e sentire in bocca il sapore del sangue
E la gente passa e non ti aiuta, al più ride
Basterebbe una mano per rialzarti ma non c’è
E allora ti fai forza e ti rialzi sulle ginocchia scorticate
No non lo dico sembra ieri, ho avuto una vita lunghissima
Ogni giorno più offese e schiaffi in pieno viso
E pensare e studiare indifferente avanzare nel cammino e dimenticare
Dimenticare le risa gli insulti e gli sputi
E non sapere chi sei, solo chi vorresti essere
Ecco io vorrei essere un uomo felice
E passano altri anni e tutto è uguale
E ti dici ecco io vorrei essere un uomo sereno
Fino a che impari a camminare serenamente
Incurante delle offese e dei dolori
E chiedi a te stesso, chi sono io?
E finalmente hai una risposta
Io sono quello che ha passato tutto questo
Io sono il vino che invecchiando è migliorato
Io sono rimasto il bambino che ero solo un po’ invecchiato
Ma guardo indietro e scruto la profondità di un abisso
Ma quell’abisso io l’ho scalato
C’ho messo quasi un eternitÃ
Non so quanto tempo mi resta
Ma so di aver vissuto tanto, tanto…
Comunque sia.
– 16/03/2017

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giusy oreni

POESIA: volo di bimbo
La luna a picco sul mare
dei bimbi guarda il giocare
che avviene dolce sul lungomare
dai loro corpi esala un pensiero
che dritto sale su fino al cielo.
I bimbi son belli, la luna li guarda
dai loro pensieri quel che traspare
lei lo raccoglie e lo sparge nel mare.
Un mare che sembra dormire
ma che sotto si agita e nasconde il soffrire. – 16/03/2017

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