Odasso Gianmarco

POESIA:

“Lapidi come ninnoli”

“Mi dicevi del lavoro che fai”
“Si, in sostanza prendo cuscino e piumone
e vado a dormire sulle tombe
delle persone amate
non necessariamente da me.
Le scelgo tra quelle
senza fiori”
“Quanto ti danno?”
“E’ un apprendistato di “non so riprendermi””

L’ho conosciuta così,
mentre si rovesciava
sulla testa un annaffiatoio
del cimitero per svegliarsi
e mi passava un’urna
di vino travasato, trafugato.

“Che ti va di fare”
“Pensavo di costruire una
musicassetta gigante per poi
poterne tirare i fili
e farci un’altalena
dove librarmi per sempre,
impossibilitata a scendere”
“Come il Barone rampante?”
“Più come Pierre Anthon in “Niente””

Passeggiamo tra la ghiaia
mentre tu cerchi i tuoi
prossimi compagni di letto morti.

“Dai, chiedimelo e facciamola finita”
“Perché lo fai?”
“Per invertire la polarità, sentendomi
l’unica viva tra i morti e non l’unica morta
tra i vivi”

Il monroe ti ha fatto infezione
ma quando mi baci sai di cenere
ed il “devo andare, posi l’annaffiatoio
al suo posto quando esci?”
suona comunque come un arrivederci.

– 02/01/2018

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Tempesta Gilda

POESIA: A mio figlio
Percorrendo questa lunga strada,
ho incontrato gente che è rimasta oppure è andata.
Gente con grandi valori,
che mi ha indicato i giorni migliori.
Gente sofferente,
che non si arrendeva davanti a niente.
Gente innamorata,
della famiglia creata.
Gente pronta a fare del bene
e le persone rendere serene.
Gente poco sincera
e che poco mi piaceva.
Gente degli altri rispettosa,
con cui ho condiviso ogni cosa.
Gente con cui era bello giocare,
insieme studiare ed imparare.
Gente pronta ad insegnare
ed io attenta ad imparare.
Gente da cui mi sono allontanata,
perché qualcosa mi ha spaventata.
Gente di affetto e di amore,
con cui ho condiviso il cuore.
Gente a cui ho dato la vita
e che oggi è la mia gioia infinita.
Gente grande e gente piccina,
gente lontana e gente vicina.
Gente spettacolo del mondo,
che si muove in un grande girotondo.
Gilda Tempesta

| sorgente: http://www.poetipoesia.com/ – 02/01/2018

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PULCIANI DANIELE

POESIA: La poesia del cuore.

Spirito Santo che vivi dentro di me, anima immortale che alberghi nel mio cuore.

A te imploro le mie preghiere, a te chiedo sommo sapere. Perdona le mie azioni e concedimi la redenzione dei miei peccati. Ama questo figlio di Dio nelle sue debolezze e loda il suo onore e coraggio per aver scelto di morire per rinascere.

Il cuore che in caldo custodisce dentro al suo petto, è ferito dai mali dei peccati. Non canta ormai da mille vite e ha sofferto il dolore di una vita vissuta nell’oscurità. Dona a esso la luce divina dell’amore, immola la sua grandezza d’innanzi agli occhi del mondo.

Oh Spirito Santo che vivi dentro di me, illumina la mia mente, accendi la luce dentro di me, infiamma la mia anima, dona forza e coraggio alle mie azioni, ma prima, uccidi l’ego che vive nei meandri dei miei istinti. Purifica il mio corpo dalla paura di morire e rendi la mia coscienza eterna, amata e piena di dolcezza.

Sceglierò di portare con me, per il resto della mia esistenza eterna, un messaggio dal profondo del cuore. Mai e poi commetterò più adulterio, mai e poi mai implorerò il nome di Dio invano, mai e poi mai ucciderò me stesso per la semplice paura di non aver avuto il coraggio di guardare in faccia la verità, e decidere di andare sino in fondo.

Oh Spirito Santo che vivi dentro di me, stordisci la mia mente ogni volta che penserà male, uccidi il drago dell’ego che vive nei bassi fondi dell’oscurità.

Oh Spirito Santo, imploro a te la mia innocenza, gratitudine e benevolenza. Amerò la vita, i miei fratelli, i miei nemici, ucciderò le tentazioni e debolezze con le mie passioni ed emozioni. Non concederò mai più che la mia vita venga usata per un altro fine che non sia quello dell’amore, del cuore e della salvezza delle anime.

Dono a te Spirito Santo il mio cuore. Custodiscilo, proteggilo e rendi brillante il suo valore, che possa essere conosciuto, amato e lodato in ogni luogo dell’infinito universo.
| sorgente: https://www.bing.com/ – 02/01/2018

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DECINTI LUCIA

POESIA: LA MIA GIOIA

La mia gioia consiste nel vederti felice,
nel vedere le tue mani gonfie,
mani da casalinga, sarta, cuoca
riposare per un istante,
vedere i tuoi occhi brillare per una gioia
inaspettata da parte di ogni tuo figlio.

La mia gioia consiste nel vedere la tua stanchezza
riposare su una vecchia poltrona
davanti ad un caminetto
e sorprenderti commossa ancora davanti ad un vecchio film.

La mia gioia consiste nell’avere te,
MAMMA!!! – 02/01/2018

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Cavalieri Ludovica

POESIA: Siamo frecce,siamo scudi,siamo lacrime violente sulla tela della nostra insicurezza,siamo fragili come sere d’autunno,siamo piccoli,siamo infelici.
Siamo tempesta sul fango all’imbrunire dell’amore,
Siamo poeti,siamo scrittori.
Siamo uomini incuranti del fiero manifestarsi della pioggia,siamo foglie lontane che si sbriciolano dentro barili di infelicitá e perdizione.
Siamo lontani dall’esasperazione e siamo vicini al lutto.
Siamo brividi baciati da una mano che ci sfiora,siamo innamorati,siamo leali.
Piccoli accenni di giornate serene.
Girasoli gialli sul campo dei nostri ricordi,sguardi vivi e penetranti verso il futuro.
Attraversati da corpi invadenti e imperfetti.
Siamo fumatori di pipa sul tappeto di stelle,di notte,al gelo.
Il freddo soffiava sul tuo cappotto color di pianto e io stavo distesa sul vento dei miei pensieri. | sorgente: https://www.google.it/ – 02/01/2018

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Brahimi Emrah

POESIA: Ora parlo.. parlo di te..
Parlo di quanto dentro resti in me..
E scrivo un sogno creando pensieri per sentirti vicina..
Ricorda che sei la mia principessa..la mia piccolina.
E con le spalle al vento scompaio mentre ti lascio volare..
Pensando d’abbracciarti, con tutta la profondità del mare..
E poi arriva l’immenso che mi strappa fuori da te..
Togliendo il soffio d’amore che resta in sé..
Per poi guardarmi intorno e pensare di essere perso..
E sogno ancora.. un altro testo, un altro verso.
E tu che mi guardi ma non pensi piu a nulla..
Dicendo al cuore che la mente ti frulla..
Per poi ritornare come fa una stella..
Un emozione profonda.. sei tu la piu bella.
E penso a te..mentre l’anima muore..
Ti aspetto nei sogni..
Laddove esiste il vero amore ! | sorgente: https://www.google.it/ – 02/01/2018

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Russo Giosuè

POESIA: Titolo: Io e la Luna ????
Avevo sempre creduto in uno solo,
o in una sola,mia sà,
e come un antico astro mi dasti tu
la mia libertà.

Non so dove te ne andrai,
nella luce della luna risiederai
anche se son desto
in me rimane impresso,
un canto che rimbomba,
che nell’ingnoto
essi chiaman oltretomba.

Se sognassi sopra una duna,
tutto insabbiato,
non credo che rivedrei la luna.
????????????

| sorgente: http://m.facebook.com – 02/01/2018

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perego renata

POESIA: MAMMA
Dolce, soave, stupenda donna sei tu, meravigliosa creatura , da Dio innalzata ad un compito bellissimo che solo tu, nella tua semplicità, così bene sai fare.
Già nel mio primo giorno di vita, quando meravigliosamente sbocciava il mio germoglio nel tuo seno, tu ti illuminavi e radiosa diventavi prima ancor di sapere, ma già tu ti illuminavi e radiosa diventavi prima ancor di sapere , ma tu già intuivi di me che dentro di te nascevo; lo capivi dal palpito disordinato e gioioso del tuo cuore che la mia venuta ti annunciava.
Quale straordinario miracolo accadeva in te, grande e sublime evento che sempre si ripete, ma ora, era in te e tu lo vivevi con grande gioia e vero non ti sembrava che un bimbo, un dì, col nome più dolce, gaio, bellissimo e meraviglioso ti avrebbe chiamata: “mamma”.
Con grande dolore mi hai partorito ma ecco che, al mio primo vagito, un grande sorriso si è subito formato sul tuo bel viso: quanto è innamorato quel volto di donna di quel miracolo a cui ha dato la vita!!!!!!
Quanti anni da quel dì son passati. Ridere e piangere ho visto il tuo volto perché anche da me ferito. La pena non sempre riuscivo intuire che al tuo cuore io davo.
Siam figli testardi e ciechi se capir le tue lacrime non sappiamo , ma la mamma che sempre perdona scherzar col figlio a lei piace ed a lui giammai la verità rivelerà e mentirà che il luccicchìo in quei suoi occhi stupendi non son altro che lacrime di felicità.
Il nome mamma le mia labbra pronunciavano quando tu eri in vita, ma mai capirono e mai percepirono la bellezza di questo nome ma tu, instancabilmente, sempre pronta, eri lì accanto a me, sorridente ed attenta ad ogni mio desiderio.
Or più non ci sei tu, “mamma” ancora io chiamo, lo grido e poi lo sussurro e poi lo urlo; un eco me lo ripete lontano , ma tu mamma, perché non rispondi, io son parte di te ma tu, purtroppo, più non sei accanto a me.
Ora soltanto mi accorgo quanto è bello pronunciare questo nome; mamma cara , perché questi miei occhi diversa oggi ti vedono . Perché , perché solo ora?????
Più non posso stringerti a me, letue mani ed il tuo bel viso accarezzare, i miei pensieri ed egoistiche tribolazioni a te confidare.
Il tuo nome pronunciar più non posso, mentre sussurrarlo, ripeterlo ed infine al tuo silenzio gridarlo adesso vorrei………….,
oh mamma quanto mi manchi , quanto è grande il mio amore per te , ora solo mi accorgo , dal dì che gli occhi tuoi per sempre chiudesti, quanto è grande il vuoto lasciato da te.

Ciao mamma adorata , il mio amore salga in cielo a te

| sorgente: https://www.facebook.com/ – 02/01/2018

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Maio Rosita

POESIA: Si svuotano le cose, le stelle
I cieli alle sei di mattina
I pianti, le lune, i ponti
Se tu non passi.
Cammini sul mondo
col tuo incedere
Lento. E passi sospesi
Leggeri e vuoti fanno
La tua rivoluzione, la tua notte
L’alba in corso. Esplode la luce
E non ti accorgi che
Sono al tuo fianco.
Pretendo parole, canzoni nuove
Sogni a morsi
Pezzi di cuore appesi ai fili
Intrecciati dei nostri mutismi.
I tuoi silenzi sono vento
Sulla mia faccia assonnata.
Mi affaccio sul mondo
Ora
Cercando nuovi posti
Attraverso i tuoi occhi
Che dicono tutto, quando
Non hai parole o forse coraggio.
Mi riempi e mi svuoti.
Mi abitui alla fine
Regalandomi nuovi inizi.
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Scarano Stefano

POESIA: JENNIFER

Nascondi ogni parola
Dietro un suono muto
Che nulla fa capire
A chi ascolta il silenzio.
Osservi con folli sguardi
I volti increduli di chi percepisce
La tua morbida e sottile pazzia
Che non da spazio a nessun sole in nessun cielo.
Oh, tu che bagni il tuo mondo
Tu che sfiori il tuo confine
Non guardare oltre il muro
Non spiare i miei gesti
Raccogli le mie foglie ormai appassite
E regala loro un altro giorno.
Li senti? Ascolta, sono i passi dei ricordi.
Camminano sospesi senza far rumore
Delicati e timidi ti abbracciano
E ti riportano a quand’eri bambina
Al tempo in cui il profumo del cipresso
Impregnava i tuoi capelli
Bagnati dalla bruma
Dell’alba appena nata.
Quando a piedi nudi camminavi
Sulla terra umida del sentiero
Ubriaca di gioia disperata.
Chiara era la luce ogni mattina
Al tuo risveglio
E al comando di una voce
Apparivi presto lì davanti
Nuda di ogni ragione
Ad aprir le porte alle tue grida.
Come in una gabbia d’argento
Sognavi le tue ali
Pregavi per quel sollievo mai trovato
Imploravi quella porta aperta
Per mandar via i demoni
Che danzavano nella tua mente.
Mentre un ombra ascoltava i tuoi respiri
E ti chiedeva di nasconderti
Tu, tra le siepi incolte
Chiusa a te stessa.
Innocente e sola hai camminato
Nel lungo viale del dolore
Ed innocente e sola volerai
Fino alla fine del tuo viaggio
Cullata e amata dentro il grembo
Che ti ha nutrito di colpe
| sorgente: https://www.facebook.com/ – 02/01/2018

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