POESIA: A mio padre
Disteso in quel bianco letto sembri un bimbo appena nato, insicuro ,impaurito, so che mi vuoi vicino so che vorresti stare ancora con me ma il male non perdona e il tempo passa veloce senza pietà . Ti aggiusto il cuscino che si confonde con i tuoi capelli bianchi, sei stanco le tue forze diminuiscono attimo dopo attimo provocandomi un dolore immenso. Vorrei dirti tante cose ma la gola si chiude e il pianto prende il sopravvento….resto muta immobile impotente a guardare un pezzo della mia vita andare via …..la tua mano si muove sotto le coperte x stringere la mia ancora una volta…..il tuo cuore è come un orologio vecchio e stanco, ogni fragile battito mi porta indietro nel tempo, sento le tue risate, rivedo le nostre partite a carte le nostre passeggiate, i tuoi consigli. Non c#039;è piu tempo …..Dormi papà che sei stanco, riposati la salita è finita …..Ora potrai sorridere nuovamente. Come sempre dal mio cuore al tuo. Ciao meraviglioso Papà . | sorgente: http://m.facebook.com/ – 30/01/2018
Mese: gennaio 2018
BURIANI ANDREA
POESIA: HO ASSAGGIATO
di Andrea Buriani
Ho assaggiato il mondo.
Ha un sapore di ghiaccio
e di vaniglia.
Ha il tepore di un piumino
d’ inverno.
DÃ il conforto di una scarpa stretta
che togli, la sera, davanti al camino.
Ti fa sentire su un vagone
affollato, ogni mattina:
il biglietto non l’ho pagato,
ma non fatemi scendere:
sono appena arrivato.
– 30/01/2018
Angelucci Marta
POESIA: APPARTENENZA
Pensavo fosse facile
Affidarsi a te
Pensavo fosse semplice
Liquidare le paure
Pronta per un altro cerchio
Per un altro filo
Ma tutti i miei cerchi sembrano spezzati
E tutti i miei fili non sono legati a nessun altro capo
La mia appartenenza
Sembra essere solo per me stessa
Eppure non mi basto
E vorrei essere fatta per appartenere a te
Ma non rimango in quella tua casa dei tramonti
Torno nella mia
Senza appartenere più a nessuna – 30/01/2018
Tanzini Lorenzo
POESIA: La mia paura più grande non è la mia oscurità , ma la mia luce.
La mia paura più grande non è quella di non essere all’altezza, ma di essere grande sopra ogni misura. – 30/01/2018
Dragan Ionela Madalina
POESIA: .INVERNO.
Il mio cuore batte,
Batte più forte e aritmico
Più di quanto io abbia lasciato intravedere
Più di quanto tu sia riuscito a vedere
Soffrirò, oh dio solo sa#039; quanto soffrirò
Nel non lasciarlo libero alla vista della tua persona
Fingere
Obbligarlo ad esserti estraneo
Dolce, dolcissima attesa
Attesa della primavera
Attesa di una rondine messaggera di rinascita e libertÃ
Mi consolo in un dolce ricordo
Del tuo respiro spesso diventato il mio
Ricordo dei nostri viaggi nel tempo
Nella poesia dei nostri cuori
Ricordo del tuo tocco
Le tue calde e forti mani sul mio corpo
Quasi come l’edera
Sulla corteccia di un albero indurito dal tempo
Ricordo delle nostre anime unite
Ancor prima dei nostri corpi 30/01/2018
Ester Cerullo
POESIA:
Mi prenderei a schiaffi
Mi scuoterei,
Sveglierei impietosamente la mia gentilezza,
Butterei in un dirupo la mia ragione,
Lancerei come sassi la mia bontà ,
Spingerei a calci la mia sincerità ,
Strattonerei l’animo mio pietoso,
Estirperei come ortica la mia disponibilità ,
Urlerei al mio cuore ignorante,
Stupida come  un eco,
Ingenua come una bambina.- 30/01/2018
Burdino Fausto
POESIA: MI DIFENDO DA UOMO LIBERO
CON UMILTÀ E FORZA,
E TANTA SPERANZA:
Dal cielo e dal mare,
dal vento ingrato
e dalla noia,
dal destino e dai cani
randagi, dal mediocre
e dal preconcetto,
dai veleni
e dalla solitudine,
dagli ipocriti e dal
salapuzio,
da tutti quelli fatti a modo,
dall’oppressione
e l’ingiustizia, dalla realtÃ
e i sogni spezzati.
L’aberrante delizia
delle moine, dagli
argini delineati
tra la sopravvivenza
e la morte.
Titolo della poesia è “FRAMMENTO” – 30/01/2018
Maglione Silvia
POESIA: Ho creduto ai poeti
ho mangiato le loro parole per pranzo
sognato con loro la notte
ma sono bugiardi
sono illusionisti
e nessuno più legge poesie
allora, tutto ciò che resta adesso
è la solitudine
la delusione
il silenzio
di chi ha creduto ai poeti. – 30/01/2018
Di Stefano Carmelo
POESIA: Come un volo a planare
L’indagine è sospesa
sui vetri acquitrinosi
d’un autunno.
Sul muro obliquo oscilla
il movimento ambiguo
e irriverente.
Certamente finge,
con la sua fretta inquieta
ostenta quest’ora fastidiosa.
Il fuori vibra
d’ingiustificata ebbrezza.
Le attese distese
sugli usci dei mai
precipitano verso l’imbrunire.
Cerco un vuoto bussando,
e mi nascondo,
perché questo cercare
è del vento,
come un volo a planare… 30/01/2018
Imparato Raffaele
POESIA: Dolce carezza
Dolce carezza. E languida.
La mano tua si leva lentamente;
al viso mio s’appresta
e poi si posa,
prima sfiorando le mie labbra chiuse,
sulla vogliosa guancia
in trepidante attesa.
Le dita tue, indolenti,
lente discendono
a provocar quel fremito
che il corpo mio pervade
facendolo vibrar qual mobil ancia
sospinta dall’afflato tuo, amoroso.
E chiudo gli occhi
e vedo il paradiso
che ancor non so se vero
oppur mendace.
E li riapro.
E scopro il tuo bel viso
che mi sorride, ancora bianco e nero,
chiuso per sempre
in quel porta-ritratto.
| sorgente: http://www.poetipoesia.com/ – 30/01/2018