POESIA: PER I TUOI VENT’ANNI
Quando ero una giovane e ribelle ragazza
sapevo che nella mia vita
ci saresti stato.
Il mio uomo doveva essere
bello, forte e generoso
non potevo farti l’affronto
di nascere brutto, debole e gretto
potendo scegliere.
Sei arrivato una notte d’agosto
durante un viaggio
senza tempi e senza mete
e senza doverci dire che ci amavamo.
Quando ti sei rivelato,
piccolo cerchio rosso
su un vetrino che tremava,
ho ballato da una stanza all’altra
e il cane mi seguiva guaendo.
La sera tuo padre, bianco di polvere
e stanchezza, mi ha dato un bacio
incredulo, grato e commosso
e a te una carezza grande e delicata.
Ho riempito i muri di messaggi per lui
che parlavano di te.
Ti ho fatto ballare in grandi stanze vuote
perché ti arrivasse la purezza della musica.
Ti ho letto pagine di poesia
perché ti giungesse l’armonia delle parole.
Ho respirato il vento e il prato
per passarti le inquietudini più dolci.
Ho giocato con i colori di una tavolozza
per inviarti l’arcobaleno.
Ho parlato, cantato, raccontato…
E tu ti sei seduto dentro di me
come un piccolo buddha
e tu mi hai chiesto birra e semi di mela.
– 14/01/2017
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