Chiara Di Giambattista

POESIA: Io sono la mia impronta digitale:
la mia identità si perde e si ritrova
in un labirinto.

Ogni ora
tesa
nel tentativo
arido
di indagare
un essere
ignoto.
Con le mani
scavare
fino a lacerare
le carni
le viscere
per trovare
un’ essenza
che strappata
fuori dal torace
grida disperata
con la bocca
spalancata
chi sono.

Con lenti d’occhiale
pateticamente mi nascondo
dall’ incomprensibile
molteplicit�
del reale
che è solo ampliamento
dei miei sbigottiti sensi.

Mi sottraggo
all’imperativo
del “fare” per esistere
mi rifugio
negli angoli bui
dell’inerzia
nel rifiuto del mondo
solo per (ri)trovarmi.

La ricerca
si condensa
nel quotidiano
vicolo cieco.
Nel deformare il
tempo
per definire un
Essere
che non c’è
che non sono.

– 14/01/2017

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Alessandro Cuzzilla

POESIA:
Libera

Luce che vaga nell’ombra,
invisibile filo di felicità,
essenza pura e divina,
vola sopra i tetti vola,
ostinata creatura,
lontana da tutto e tutti,
eletrizza questo mondo,
lasciati andare,
libera il tuo sorriso splendente,
apri le porte del tuo cuore

– 14/01/2017

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Maria Botticelli

POESIA: L ‘ umanità si rialza

Il sole riaffiora
prepotente
in questo nuovo giorno….
quasi a voler sciogliere
le piccole-grandi difficoltà quotidiane:
Neve,
Pioggia,
Vento che sferza il volto e l’ anima,
Ghiaccio che,
strisciante
nel suo vitreo mostrarsi,
rrendendo incerti i nostri passi…..
Cadute che fanno male!
Da lontano,
a velocità incommensurabile,
il tepore dei raggi
ridona il vigore….
L’ umanità e’ pronta a rialzarsi,
complice la voglia di vivere
– 14/01/2017

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Mariantonietta Tudisco

POESIA: Note senza tempo
insieme
vibrano sulle corde
che ami arpeggiare.
Spazi infiniti si sovrappongono.
La luce della luna
brilla,
echeggia il suono del vento.
Silenzio senza fine
accorda il cuore – 14/01/2017

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Marco Chiarugi

POESIA: LA PORTA NEL VETRO
Disegnava una porta
sulla condensa del vetro
Usciva
da lì
ogni sera
e correva correva correva
Correva
Le gambe tornavan leggere
Gli occhi di luce
I capelli
ginestre fiorite
nella brezza del mare
Insuppava il sorriso
nell’acqua del rio
Le labbra bagnate
Sentiva i sapori
Danzava
nel grande giardino
delle emozioni perdute
E girotondi girotondi girotondi
girotondi di colori
La capivano,
I fiori !
Nel fitto del bosco
le ferite
guariva
Lenzuola di vetro
tornavan
di lino
Ogni sera,
aspettava,
nell’ ultima camera,
nell’ultimo letto,
la condensa sul vetro.
– 14/01/2017

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FRANCESCO DI ROCCO

POESIA: Perché ADESSO SEI TRISTE.

Con la sintassi del vento
scriveremo rossi coralli
tra penombre sussurate.

Perché adesso sei triste
parlando di stagioni
nel fumo serale
hai l’odore sinuoso d’autunno
e i ritmi inumiditi dei castagni.

E domani a luce piena
avrò capelli bianchi
parlando a bolle di sapone
che il vento rincorre tra le gemme.

Qui, e non oltre
il passare si trasforma
adesso è imprendibile
vaghezza nascosta
nella velocità del divenire.

E gli sguardi somigliano
davvero alle parole mai scritte. – 14/01/2017

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Ambra Corti

POESIA: Eco di foglie morte.

Fragile anima spezzata dalla reale sofferenza che ti rechi,
indolente ed insofferente è la persona che si tramuta in pietra.
Amore ormai spento,
eco di foglie morte,
il cuore che muore lentamente,
agonizzante,
atrofizzato.
Non sento niente e sento tutto.
Non ti cerco ma ti voglio.
Sono libera ma prigioniera. – 14/01/2017

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Alessio Atzeni

POESIA: -Le Viole-
Le mie notti, a questo
tetto sembrano
aspramente inondate
di sole. L’inverno non cede
i colori alla primavera,
e quanta attesa nel mio
cortile cercando di
immaginare le mie
viole fiorire, e di
profumi rendere il
cuore mio allegro!
I passeri a tarda sera,
e prima dell’imbrunire
fanno rientro al mio
giardino: dove rami
secchi d’alberi di
pino sembrano per loro
enormi case calde, a
consolarne nell’attesa
nascano , viole, e rose
di teneri ramoscelli d’amore.

Alessio Atzeni Autore
– 14/01/2017

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