POESIA: La sera mi guardo dentro e piango per la famiglia che non ho più, che non avrò mai più,
mi manca lo sguardo un po irritante di mia madre,
quegli occhi verdi accusatori e spiritati che furono la prima cosa che vidi appena nata – 03/03/2017
Mese: marzo 2017
vincenzo gallo
POESIA: Nuvole.
Rivoli di timido Sole/occhieggia fra distratte nuvole/nell’aria di marzo./Volge il consumato pensiero/ai ricordi di alunno della stagione remota/ Fratta di scolari ignari/ raccolti in cortile/accarezzati da lieve brezza/fuggita da rami di mandorli lontano/ osservano distratti e assenti quanto sconosciuto./ E nell’incerto soffio sognano il bacio di mamma. – 03/03/2017
Carmela Gargiulo
POESIA: Primavera
Schivo dietro la casa
il mandorlo incauto
nell’aria di nebbia
avanza certezza:
è primavera,
di chioma fiorita.
– 03/03/2017
Cinzia Tamburello
POESIA: METAMORFOSI
Diventare inverno con l’inverno…
sentire le ossa di ghiaccio
sciogliersi in primavera…
diventare primavera.
Rondine nel tumulto del cambiamento e farfalla del vento…
polvere con polvere
perdersi e ritrovarsi frammento.
Vedere l’uomo… più in lÃ
e non sapere più di essere quello. – 03/03/2017
Cinzia Tamburello
POESIA: METAMORFOSI
Diventare inverno con l’inverno…
sentire le ossa di ghiaccio
sciogliersi in primavera…
diventare primavera.
Rondine nel tumulto del cambiamento e farfalla del vento…
polvere con polvere
perdersi e ritrovarsi frammento.
Vedere l’uomo… più in lÃ
e non sapere più di essere quello. – 03/03/2017
Monica Panigati
POESIA: STECHIOMETRIE
Tu sei uno, loro tre.
Quattro, se conti anche me.
Esse rivendicano ciò che per me non conta.
Resto quindi l’unica
a godere la tua chimica – 03/03/2017
Gabriele Contardi
POESIA: Una donna (donna che non è più)
Ecco
La vedo!
Chiusa a riccio nel suo dolore,
le gambe tra le braccia raccolte,
raccolte a quel ventre
violato!
Odo il suo pianto…
…il suo pianto!
Lacrime infinite, incessanti;
e quel singhiozzo;
greve, cupo e avvolgente;
avvolgente e mai più silente.
Come quell’angolo,
sotto quel portico,
in quel sottopasso!
E lui è ancora lì,
in quei paraggi!
Ancora lì,
dell’insano suo gesto
ancora fiero, festante e gioivo.
Ecco
Lo vedo!
ancora lì
purtroppo
ancora vivo!
Mentre lei è sempre lì,
nella solitudine di un mondo
crudele, perverso!
Ecco,
La vedo!
ferita, umiliata,
tradita nel suo animo di donna,
assorta!
Assorta in quella disperazione,
disperazione che,
per il resto dei suoi anni,
mai e poi mai potrà dimenticare;
mai e poi mai potrà mandar giù.
Ecco,
La vedo!
una donna
(donna che non è più) – 03/03/2017
GIACOMINO NANNI
POESIA: Sale la sera
a coprire di silenzio
la terra arida
assetata
di riposo
che
liberamente
si concede
come una sposa
al refrigerio della Tua rugiada.
Senza più difese
inebriata
dal Tuo respiro
si spande
in quegli attimi immensi
intrisi di eternitÃ
il profumo di cielo
tra il docile canto delle stelle
e la grandezza dell’infinito che si fa largo
nel cuore delle Tue creature.
E cosi…misteriosamente
Tu
seduci
sul finire del giorno
il cuore inquieto degli uomini
che ti cercano
fino a ferirlo…. – 03/03/2017
Rachele Cantú
POESIA: La morte non è niente.
Sono solamente passato dall’altra parte:
è come fossi nascosto nella stanza accanto.
Io sono sempre io e tu sei sempre tu.
Quello che eravamo prima l’uno per l’altro lo siamo ancora.
Chiamami con il nome che mi hai sempre dato, che ti è familiare;
parlami nello stesso modo affettuoso che hai sempre usato.
Non cambiare tono di voce, non assumere un’aria solenne o triste.
Continua a ridere di quello che ci faceva ridere,
di quelle piccole cose che tanto ci piacevano
quando eravamo insieme.
Prega, sorridi, pensami!
Il mio nome sia sempre la parola familiare di prima:
pronuncialo senza la minima traccia d’ombra o di tristezza.
La nostra vita conserva tutto il significato che ha sempre avuto:
è la stessa di prima, c’è una continuità che non si spezza.
Perché dovrei essere fuori dai tuoi pensieri e dalla tua mente, solo perché sono fuori dalla tua vista?
Non sono lontano, sono dall’altra parte, proprio dietro l’angolo.
Rassicurati, va tutto bene.
Ritroverai il mio cuore,
ne ritroverai la tenerezza purificata.
Asciuga le tue lacrime e non piangere, se mi ami:
il tuo sorriso è la mia pace. – 03/03/2017
federica pellegrini
POESIA: Eremo del Deserto.
Orazione delle 18.00
Camera di confine
e mura in quadrato chiudono
acqua che scorre, cielo basso
e alba dietro le campane.
La scopa misura la distanza,
lo straccio chiarisce la polvere.
Il silenzio confonde le parole.
Lacera il raglio.
Abbonda lo spazio
e cede il capo al sonno,
abbondano i frutti
e cede il corpo al caldo.
Brucia Vega
nel buio del vuoto,
ma la stanza teme
il vento che cambia l’aria.
– 03/03/2017